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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

E se fosse l’Africa a chiudere i porti?

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                                            E se fosse l’Africa a chiudere i porti?                                         Meglio atei che cristiani ipocriti (Papa Francesco)      Considerando il mio passato da criminale, forse non sono la persona più adatta per parlare di certi argomenti, ma la strage dell’altro giorno nel mare Mediterraneo mi ha fatto veramente stare male e non capisco perché, se questo accade a me che sono stato per quasi tutta la vita un poco di buono, non accada a certi politici incensurati che si definiscono cristiani. Questo mi fa pensare che si può essere culturalmente criminali e avere la fedina penale pulita, ma non la coscienza. A volte mi capita di ascoltare delle discussioni forcaiole sugli emigranti e su chi com...

Vinella e Don Pezzotta (1976) di Mino Guerrini a cura di Gordiano Lupi

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Vinella e Don Pezzotta (1976) di Mino Guerrini Regia: Mino Guerrini. Soggetto: Giorgio Bracardi, Dante Matelli. Sceneggiatura: Castellano e Pipolo. Scenografia: Francesco Vanozio. Costumi: Luciana Marinucci. Fotografia: Roberto Girometti. Colore. Techincolor. Musica: Bracardi e Mancini. Montaggio: Antonio Siciliano. Produzione: F.P. Cinematografica, Cinematografica Sagittarius. Realizzazione: Lillo Capoano, Roberto Mannoni. Aiuto Regista: Gilberto Colucci. Operatore alla Macchina. Pasquale Rachini. Interpreti: Giorgio Bracardi (Vinella), Armando Brancia (Don Pezzotta, doppiato da Riccardo Garrone), West Buchanan (prete rivale), Marcello Di Falco, Lia Tomas (Sora Camilla), Mirella D’Auria (Maria la Brutalona), Alberto Pudia, Costantino Carrozza (Procacci Duilio), Aldo Allori, Massimo Francioni, Massimo Stazzi, Maria Tedeschi. Intendiamoci bene, Vinella e Don Pezzotta non è certo un capolavoro, non è uno di quei film che se non li vedi ti manca qualcosa della storia de...

SERGIO MELCHIORRE IN “OCCHI AUTUNNALI” a cura di Vincenzo Capodiferro

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SERGIO MELCHIORRE IN “OCCHI AUTUNNALI” Poeta della sensibilità e dell’”essere discontinuo” Sergio Melchiorre è nato a Le Creusot, in Francia, il 3 marzo del 1956. Si è laureato in Lingue a Bologna ed oggi insegna a Luino, in Provincia di Varese. Scrive poesie, romanzi ed è sceneggiatore. Ha pubblicato, tra l’altro, “Uno di noi” nel 1993 ed ha ricevuto molteplici premi e riconoscimenti della sua attività letteraria. La sua ultima raccolta di versi è “Occhi autunnali”, Lecce 2018. Leggiamo due intense righe della prefatrice, Patrizia Grazioli, in cui si sintetizza brevemente la sua vita: «Sergio Melchiorre, figlio di un partigiano combattente sulla Majella e successivamente minatore in Francia (perché emigrato a seguito della guerra) e di una donna che ha sempre lottato contro la miseria per la vita dei figli, ha viaggiato a lungo non solo nel mondo, ma anche in quegli spazi misteriosi, talvolta labirintici, della sua anima, che ci possono condurre, se leggiamo attentamene le ...

Il sogno di Aquila della Notte a cura di Angelo Ivan Leone

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Il sogno di Aquila della Notte    I valori eterni trattati dalla narrazione texiana sono quelli dell’amicizia, dell’amore perduto ma sempiterno che diventa quasi mitizzato nel ricordo del passato, della lealtà, dell’onestà, della fratellanza e della solidarietà, soprattutto con gli ultimi, con i più sfortunati, con i diseredati.  Tutto questo rende il sogno e la narrazione di Tex, alias Aquila della Notte, un paradigma per quello che vuole essere o è stato il sogno americano. Sperando, si confida, in un sogno italiano di un “butero” toscano, ovverosia di un cow-boy maremmano, cui Tex Willer deve i natali ideali. (c) Angelo Ivan Leone

La pena liquida a cura di Daniel Monni

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LA PENA LIQUIDA “ una pietra riceve una certa quantità di movimento da una causa esterna che la spinge, per la quale, cessato l’impulso della causa esterna, continua necessariamente a esser mossa. Dunque questo permanere della pietra nel movimento è coatto, non perché necessario, ma perché deve essere definito dall’impulso di una causa esterna. E ciò che si dice qui della pietra deve intendersi di qualunque cosa particolare. Poniamo ora, se vogliamo, che la pietra, mentre continua a muoversi, pensi e sappia di sforzarsi, per quanto può, di persistere nel movimento. Questa pietra, certamente, in quanto è consapevole unicamente del suo conato al quale non è affatto indifferente, crederà di essere liberissima e di non persistere nel movimento per nessun’altra causa se non perché lo vuole ” -SPINOZA B., Tutte le opere , Milano, 2010, pagine 2111-2113-             La “recente” teoria della modernità liquida, ipotiz...

1943: L’ANNO DELLA VERGOGNA. LA FINE DEL PRINCIPIO DI ANGELO IVAN LEONE

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1943: L’ANNO DELLA VERGOGNA. LA FINE DEL PRINCIPIO DI ANGELO IVAN LEONE Dopo la battaglia di El Alamein, conclusasi con la vittoria delle forze britanniche, il 4 novembre 1942, sulle truppe italo-tedesche che erano sembrate sul punto di conquistare il Cairo e l’intero Egitto e guidate dalla geniale “volpe del deserto”, al secolo il generale Erwin Rommel, le forze dell’asse iniziarono una lunghissima ritirata che le avrebbe condotte, non solo a lasciare per sempre l’Africa, ma anche a battersi sul sacro suolo patrio in Italia, a cominciare dalla Sicilia. Tutto questo si poté compiere non solo grazie alle divisioni guidate da Montgomery, che vittoriose ad El Alamein seguivano dappresso le rimanenti forze dell’asse in fuga, ma anche e soprattutto grazie alle forze alleate sbarcate in Marocco e Algeria che oramai chiudevano i soldati italo-tedeschi, ultimi rimasugli di quello che fu la gloriosa macchina da guerra di Rommel, in una mortale sacca. La sacca si chiuse sopra le nostre...

Una comunità a teatro

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Una comunità a Teatro Sono giunto a Castelsaraceno, in provincia di Potenza, negli anni novanta, ospite del Club Alpino Italiano sezione di Salerno, e grazie all’amico dottor Giuseppe(Pino) Stabile che ci guidava. Due monti sovrastano l’abitato: il monte Alpi (mt.1900) e il Raparo (mt.1764) compresi nel Parco Nazionale del Pollino mete scelte dagli amici del CAI per le loro escursioni. Restai in paese e cercai notizie sulle tradizioni e sui rinvenimenti archeologici. Fu quella l’occasione in cui conobbi le professoresse Teresa Armenti e Ida Iannella storiche del territorio con le quali conservo ancora serena amicizia. La comunità castellana è dotata di una immensa ospitalità, questa antica tradizione si perpetra ancora oggi specialmente durante la festa del Maio che in questo luogo prende il nome di “ Antenna e Cunocchia”. L’emigrazione colpisce da anni questa comunità per cui i residenti continuano con frequenti contatti e viaggi a non far mancare le radici buone agli emig...

Gli anni di piombo: alla storia a cura di Angelo Ivan Leone

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Gli anni di piombo: alla storia Tratto da: Onda Lucana®  by  Angelo Ivan Leone -Docente di storia e filosofia presso Miur L’arresto in terra di Bolivia del latitante Cesare Battisti è una notizia da accogliere con giusta soddisfazione, ma freddamente. La giusta soddisfazione deriva dal fatto che Battisti è un latitante sfuggito alla giustizia italiana dopo essere evaso dal carcere di Frosinone dove stava scontando una pena di 12 anni, in primo grado, per banda armata. Dopo questa condanna e la sua fuga Battisti è stato condannato in contumacia, per la partecipazione a quattro delitti, all’ergastolo. Questi i fatti. Si tratta, quindi, di un uomo che ha un debito da scontare con la giustizia italiana alla quale ci auguriamo, di tutto cuore, che venga finalmente e sicuramente restituito. Ma la notizia si deve accogliere anche freddamente. Che cosa vuol dire quell’avverbio che segue la legittima e sacrosanta soddisfazione? Vuol dire che questa notizia deve essere accolt...

Notti magiche (2018) di Paolo Virzì a cura di Gordiano Lupi

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Notti magiche (2018) di Paolo Virzì Notti magiche è ambientato a Roma durante il Campionato del Mondo del 1990, ma è solo la cornice che lega i singoli eventi, perché il 3 luglio si verifica un omicidio spettacolare, proprio mentre Serena sta sbagliando il calcio di rigore contro l’Argentina che porterà l’Italia fuori dalla finale. Un produttore cinematografico in bolletta precipita con la sua auto nel Tevere, i sospettati sono tre giovani finalisti al Premio Salinas (Antonino, Luciano ed Eugenia) che hanno stretto un rapporto di amicizia e vivono insieme a casa della ragazza. La storia viene narrata per lunghi flashback , in caserma, con il capitano dei carabinieri che indaga e fa raccontare ai tre giovani come hanno conosciuto il produttore e quali sono state le vicissitudini dei giorni precedenti l’omicidio. Fermiamoci con la trama, perché - anche se non si tratta di un giallo - Virzì usa lo strumento del cinema di genere per dire altro ed esiste comunque un finale a s...

Mai dire mai: ergastolo per nessuno a cura di Carmelo Musumeci

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Mai dire mai: ergastolo per nessuno “ La giustizia non è fatta dal “… ti punisco”, è fatta dal “ti riporto insieme con noi…”. (Agnese Moro) Premetto che non c'è prezzo, né pena, e mai ce ne potrà essere, che possa ripagare i parenti delle vittime di un reato, non a caso alcuni filosofi dicono che la migliore vendetta è il perdono. Sono fortemente convinto che uno dei maggiori valori dell'umanità sia il perdono. Infatti, che soddisfazione potrà mia avere una persona a cui hanno ucciso il padre in una rapina, sapere che il suo assassino deve stare chiuso in una cella 20, 30 anni o per sempre? Questa non è giustizia, è solo vendetta e la vendetta lascia solo uno strano sapore amaro in bocca. E questo lo dico per esperienza. La migliore vendetta per un figlio a cui hanno ucciso il padre sarebbe pretendere che la società o lo Stato cambi, migliori ed inserisca nella società, la persona che ha sbagliato. Sì, è vero, la mia è utopia, ma l'utopia è il ...

IL “PASO”, CAMPIONE DEL MOTOCICLISMO ITALICO a cura di Vincenzo Capodiferro

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IL “PASO”, CAMPIONE DEL MOTOCICLISMO ITALICO Eroe morto sul campo di Monza nel 1973 Leggiamo insieme la testimonianza del nipote di Renzo Pasolini, Mattia, perché è veramente toccante: «Renzo cominciò le prime esperienze con la moto da cross con suo padre come manager, ma i due non andavano molto d’accordo, essendo due piloti e padre e figlio, e mio nonno finì per “licenziare” suo padre … Mio nonno nacque nel 1938 ed il suo modo di correre entusiasmò le sue folle per la sua guida istintiva nelle curve; Renzo corse per molte case costruttrici famose nel mondo, come l’Harley-Davinson, l’Aermacchi e la Benelli. Nel 1967, dopo aver vinto molti GP nel campionato italiano e mondiale la Benelli gli affidò la nuovissima 500 quattro cilindri con la quale Renzo poté combattere con i migliori, vale a dire con Giacomo Agostini e … Mike Hailwood … L’anno successivo colleziona moltissimi secondi posti e riesce a conquistare il titolo italiano nella 250 e nella 350. Nel 1971 il nonno firmò...

Parliamone... di Miriam Ballerini

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PARLIAMONE... Le esperienze personali, soprattutto quelle dolorose, se restano a girarci dentro, lì rimarranno senza riuscire a trovare una via d'uscita, corrodendoci col loro acido. Per questo voglio condividere con voi quanto mi è accaduto, quantomeno per riuscire a trovarvi un senso. Su facebook, ebbene sì, il calderone delle meschinità; ero “amica” di una persona. Entrambi seguiamo il fan club dello stesso cantante. Ieri questo tizio ha postato una vignetta dallo stampo xenofobo. Parlava di varie tragedie italiane e di quelli che si preoccupano dei migranti in mare. Il solito discorso razziale del “noi” e del “loro”, che già preclude una bella porta in faccia all'umanità. Mi sono permessa di scrivere se, per lui, fosse meglio lasciarli morire. Da qui a scatenarsi la bagarre il passo è stato breve. “Prima gli italiani”, “E' finita la pacchia”, “Presto faremo una rivoluzione”... Perdonatemi, nemmeno io sono laureata, ma ritengo doveroso informarsi, c...

NIETZSCHE: IL BUCO NERO DEL PENSIERO di Angelo Ivan Leone

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IETZSCHE: IL BUCO NERO DEL PENSIERO NIETZSCHE: IL BUCO NERO DEL PENSIERO  “NIETZSCHE CREDE DI AVER RISOLTO IL PROBLEMA FONDAMENTALE DELL’UOMO, DIMOSTRANDO CHE IL MONDO NON HA UNO SCOPO”. A LUI SI ISPIRÒ ADOLF HITLER di Angelo Ivan Leone Nel 1889, l’anno in cui Frederick Nietzsche impazzì definitivamente, Adolf Hitler nacque e nocque, come avrebbe scritto l’immortale Ennio Flaiano. Se le date sono importanti, questa data del 1889, rappresenta certamente una di quelle fondamentali verso il processo inarrestabile alla decadenza umana e la follia, sul cui baratro, spesso abbiamo idea di ballare. Fu durante il suo soggiorno a Torino, il 3 gennaio del 1889, che l’immane e diabolico pensatore fu colto da un attacco di follia e perse definitivamente la lucidità mentale. Nel decennio precedente questo uomo aveva composto le sue opere principali:  Aurora (1881),  La Gaia Scienza  (1882),  Così parlò Zarathustra  (1883-1885),  Al di là...