27 febbraio 2024

Alberto Diamanti - Il segreto della musica - a cura di Marco Salvario


Alberto Diamanti - Il segreto della musica - a cura di Marco Salvario



Alberto Diamanti

Il segreto della musica (Casa Editrice Kimerik)

ISBN 8855169149

Pagine: 118





Il libro di Alberto Diamanti Il segreto della musica, nasce da una forte passione per la storia, per la musica e, inevitabilmente, per la storia della musica. Pubblicato a fine del 2021, porta in sé le paure e le speranze che la pandemia, in quel periodo in fase calante, aveva instillato nella vita di tutti noi.

La narrazione si dipana come una sinfonia, con un tema che si presenta già nelle prime pagine, viene più volte ripreso arricchendosi e sviluppandosi, evolve verso quello che sarà un finale atteso e, nelle stesse parole dei protagonisti, persino troppo facile, ma che si concederà un improvviso e inatteso colpo di coda, dove lo stesso Alberto, nel momento in cui ammette la natura di invenzione del racconto, diventa da autore a personaggio di una nuova storia, forse subito conclusa o ancora da raccontare. Decida il lettore!

Nella vicenda principale, la musica è arma e linguaggio di un grande scontro, più antico dell'umanità, tra il Bene e il Male, una lotta in cui l'uomo è un essere che è stato progettato e programmato da un'intelligenza superiore e aliena.

Non voglio raccontare troppo. Alberto Diamanti crea una storia di grande respiro e riesce a gestirla con abilità, spesso portando la sua creazione al limite del credibile e del paradosso, eppure senza mai fare il passo più lungo della gamba.

Prigionieri nel grande gioco immaginato, alla fine, a rimetterci sono i personaggi, un po' troppo semplici nei sentimenti e nelle loro passioni; parlano molto, soprattutto da soli, ma non riescono a diventare amici o complici del lettore. Questo è un limite, però l'autore è concentrato soprattutto nel gestire la sua complessa visione e, per un romanzo di cento pagine, in pratica un racconto lungo, non si può negare che abbia realizzato quanto si era proposto. Da Adamo ed Eva in poi, la storia dell'umanità ottiene una spiegazione e una ragione nuova.

Tanti sono gli incontri tra storia e fantasia che stimolano il lettore: Guido d'Arezzo a cui si attribuisce la prima invenzione dell'attuale notazione musicale, le rovine del Duomo Vecchio di Arezzo, oggetto di interessanti scavi e scoperte, la città sumera di Eridu, Abele e Caino, il monastero di Camaldoli, san Francesco e i dipinti di Giotto … Proprio per questo intento di stimolo alla curiosità e alla conoscenza, oltre che per la trama, che ricorda nella struttura quella di certi film di Indiana Jones, per fortuna con meno effetti speciali, a parte le scosse di terremoto, veri Deus ex machina, il libro sembra scritto per ragazzi curiosi e affamati di letture avventurose, tuttavia può essere un'amena lettura anche per lettori più esigenti.

Oltre che in formato cartaceo, Il segreto della musica può essere acquistato e letto in formato elettronico.

26 febbraio 2024

Scandalo in copertina di Niccolò Pala- a cura di Vincenzo Capodiferro


SCANDALO IN COPERTINA

Un libro a favore della libertà di parola e di espressione” di Niccolò Pala


Scandalo in copertina. Censura, musica e immagini dagli anni Sessanta al nuovo millennio” è un libro di Niccolò Pala, edito da Arcana, dicembre 2023. L’autore, Niccolò Pala, laureato in Archeologia e Storia dell’arte, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con due tesi sulla musica heavy metal, insegna Storia dell’Arte nelle scuole superiori. L’autore, come sottolinea nella prefazione, si propone di favorire la libertà di espressione: «Secondo la modesta opinione di chi scrive, è sempre opportuno parlare a favore di piuttosto che contro qualcosa, motivo per cui questo libro non vuole essere contro la censura bensì a favore della libertà di parola e di espressione». È uno studio intenso, “una carrellata di copertine censurate”!. Oggetto: i dischi della seconda metà del XX secolo! Questa analisi coinvolge tutti i più celebri gruppi e cantanti: Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, Michael Jackson, passando dai Queen, i Pink Floyd, fino ai Guns N’ Roses. Lo stile è molto semplice, avvincente. È un giovane innamorato della musica a parlare. Come dice Nietzsche: «Senza musica, la vita sarebbe un errore». E Schopenhauer: «La musica è l'essenziale dell'uomo, il suo sguardo sul mondo». La musica, cioè, è la suprema forma espressiva della Volontà di vivere: ecco perché riscuote tanto successo. I musicisti, i cantanti, divengono quasi strumenti inconsci di questa Volonté Générale rousseauiana, una moderna versione dell’arcana “Anima Mundi”, uno junghiano collettivo Inconscio. Gli artisti sono come eroi cosmici. Quando si dirimono dai pulpiti incarnano la voce dell’Infinito. L’artista, come sosteneva Schelling, non è più se, ma sintesi suprema dei due mondi, della Natura visibile e dello Spirito invisibile. Immaginate un mondo senza musica! Un orrore, oltre che un errore! L’artista, inebriato di genio, d’infinito, si dimena come baccante. E qui subentra l’invidia, di cui parla Niccolò: «Il successo sovente attira l’invidia, che si può manifestare nelle più svariate forme: giudizi sommari e ingenerosi, critiche gratuite, denigrazione, allontanamento, negazione, censura. Quest’ultima, nata spesso come giudizio non richiesto, al giorno d’oggi è sinonimo di oscuramento, se non di desiderata eliminazione. Uno dei bersagli preferiti ovviamente della censura è l’arte e, in particolare, la musica: dal pop al rock, dal metal al rap, innumerevoli band e cantanti sono finiti nel mirino degli inquisitori benpensanti». Non è solo l’invidia umana, ma quella degli dèi per gli Ercoli artistici, i dotati, i toccati dall’ispirazione delle Muse, donde deriva anche lo stesso termine “musica” per indicare appunto l’arte in generale. Non è l’invidia di Dio, Sommo Bene, ma degli dèi, i demoni, che spesso si servono di questi eroi per esprimere i loro diabolici trilli. È la “φθόνος τῶν θεῶν”, citata in Eschilo. L’artista è come un dio in terra, un “homo homini deus”. Leggiamo, ad esempio, nella prima copertina: «I Beatles! Sì, i Beatles. Ve lo aspettavate da quei bravi ragazzi di Liverpool? Certo, qualche piccolo scandalo lo hanno dovuto affrontare pure loro: c’era stata l’ormai celeberrima storia dei messaggi subliminali satanici udibili se si fanno girare certi dischi dei baronetti (ma quali?) all’incontrario, oppure quella volta che Lennon si fece scappare che “i Beatles sono più famosi di Gesù”, creando non poco scalpore. Tuttavia, è indubbio che, pensando a musicisti ribelli e sena regole, vengono subito in mente i colleghi/rivali Rolling Stones…». Niccolò è un giovane innamorato dell’arte, della musica. È l’amore che dà senso, sapore, vita alle cose. Questo libro è originale, interessante, perché passa in rassegna certi aspetti spesso trascurati dell’arte: il suo mostrarsi che crea scalpore, meraviglia, anche, se vogliamo, scandalo. Lo scandalo è originariamente quell’incaglio che ti fa cadere. È quel coccio rotto, favola dell’ostracismo. Così certe cose ti sconvolgono sì: ma qui in particolare lo scandalo deve essere inteso non solo/sempre in modo negativo, ma positivo: ciò che stupisce. Diogene Laerzio nelle “Vitae Philosophorum” racconta come Talete, per guardare il cielo, stava cadendo in un pozzo. La sua serva Diotima, lo redarguisce: - Guarda a terra, dove metti i piedi, invece di guardare al cielo! L’arte è così: ha il dovere di stupire, di far tremare in sindromi di Stendhal. Il bello è ciò che piace, sì, ma senz’altro, cioè senza interessi, senza fini, etc. (Kant). Certo qui non c’è sempre questa forma pura, perché i nostri eroi musicali si sono fatti ben pagare, però in fin dei conti, il fine dell’arte è un non-fine, il suo oggetto un non-oggetto, il suo mezzo un non-mezzo. Diremmo il suo fine è autenticamente utopistico: non-luogo, ed anche luogo felice. L’arte deve produrre felicità. E poi non solo l’arte in generale, come già professava Aristotele, ma lo scandalo, in particolare, ha un valore profondamente catartico: purifica le genti dalle passioni, soprattutto quelle nocive. La lettura del libro di Niccolò Pala risulterà senz’altro piacevole, interessante e ricca di notevoli spunti di riflessione.


Vincenzo Capodiferro

Bando del concorso "Sguardi di luce"


 
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23 febbraio 2024

IL CONCORDATO DELLA DISCORDIA di Antonio Laurenzano


IL CONCORDATO DELLA DISCORDIA

di Antonio Laurenzano

A un mese dalla sua approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il concordato preventivo biennale continua a tenere banco nel dibattito politico. Luci e ombre sul nuovo strumento di compliance dell’Amministrazione finanziaria, una delle novità più controverse del progetto di riforma fiscale del Governo. Un provvedimento dagli esiti incerti legato a un meccanismo (opzionale) per la tassazione di lavoratori autonomi e piccole imprese che fa molto discutere, su versanti opposti, le forze politiche. Restano molte criticità sull’approccio complessivo di questo strumento normativo.

Per 4,5 milioni di partite Iva (che applicano gli ISA e con debiti erariali sotto la soglia di 5mila euro) è arrivato un “patto” con il Fisco: per due anni potranno vedersi congelato il blocco della base imponibile e sospeso
ogni accertamento se accetteranno la “proposta vincolante” di pagamento delle imposte nei due anni successivi elaborata dall’Agenzia delle Entrate. I titolari di partita IVA che aderiranno al concordato preventivo biennale sapranno quindi in anticipo le imposte dovute per il 2024 e il 2025. L’intesa, di natura volontaria, prevede che l’Agenzia delle Entrate proponga al contribuente una quantificazione della base imponibile delle imposte sul reddito (Irpef o Ires) e sul valore della produzione (Irap). Un accordo preventivo fra fisco e contribuenti con la quantificazione di una somma predefinita a titolo d’imposta da versare a prescindere dal reddito effettivo. Un concordato sull’imponibile da tassare che mira a rendere “collaborativo e di fiducia”, e meno litigioso, un rapporto da sempre segnato da reciproca diffidenza. Per ambo i soggetti in campo una scommessa: il Fisco punta sul concordato per recuperare nuovo gettito (una ipotesi di incasso di 760,5 milioni di euro) per completare le fasi successive della riforma fiscale, il contribuente attende una “proposta congrua e non una caccia alle streghe” per il recupero di equità, chiarezza e trasparenza. Ma, senza un formale contraddittorio (come da più parti era stato richiesto), il software dell’Agenzia delle Entrate sarà in grado di formulare una proposta coerente e accettabile rispetto alla situazione reale del contribuente? Intelligenza artificiale al servizio del Fisco… nella lotta all’evasione. Come sarà “istruita”, e da chi?

Non sarà un’operazione facile. La scelta di allargare il perimetro del concordato alle partite Iva con le pagelle fiscali peggiori, e cioè con gli indici sintetici di affidabilità con punteggio inferiore all’8, ha suscitato non poche riserve. Secondo alcuni osservatori, è una legittimazione dell’evasione fiscale, una sorta di condono mascherato. Un premio a quei contribuenti con punteggio ISA basso che, avendo finora nascosto al Fisco parte rilevante di reddito, folgorati sulla via di Damasco, si convertono alla fedeltà fiscale accettando una vantaggiosa base imponibile. Per il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ispiratore della Riforma fiscale, l’obiettivo è al contrario quello di contrastare l’evasione e fare emergere reddito sottratto alla tassazione, in considerazione che, a causa della “carente capacità operativa” dell’Agenzia delle Entrate, “al momento in media solo il 5% delle partite IVA soggette agli ISA riceve un controllo del Fisco”. Oggi in Italia, ha ricordato Maurizio Leo, ci sono quasi 1,3 milioni di autonomi fuori dalla flat tax al 15% e 453.429 società di persone che evadono il 69,2 per cento dei redditi per 32,4 miliardi di euro e 674.551 società di capitali che evadono il 23,8 per cento per 8,98 miliardi di euro. Oltre un milione sono le partite IVA che dichiarano, secondo le rielaborazioni di Sogei, un reddito annuo inferiore a 15mila euro. Una situazione fortemente critica per l’Erario, difficile da rimuovere se non attraverso misure di tax compliance in linea con la effettività della capacità contributiva e con l’attuale contesto economico. Una strada già percorsa in passato, l’ultima volta nel 2003, con scarso successo.

Una partita dunque tutta da giocare per fare emergere redditi non dichiarati e far crescere progressivamente la fedeltà fiscale dei contribuenti, rendendo accettabile la proposta dell’imponibile da dichiarare e quindi le imposte da pagare. Impossibile prevedere quale sarà l’esito finale del concordato preventivo che, se non gestito con equilibrio, rischia di portare dentro il sistema fiscale ulteriori elementi di iniquità, ingiustizia e disparità di trattamento. Attraverso richieste del Fisco giuste e calibrate alla specifica “pericolosità fiscale” del singolo contribuente smentire che il concordato, per avere adesioni e successo, debba necessariamente diventare un condono preventivo. Sarebbe un clamoroso autogol: il pericolo sarebbe l’impunità di fatto per chi continuerà a nascondersi nella zona d’ombra dell’evasione, a danno degli altri contribuenti. La campanella del Fisco suonerà il 15 giugno quando sarà possibile acquisire on line la proposta di concordato e…. meditare fino al 15 ottobre se aderire o meno alla base imponibile presuntiva formulata dall’Agenzia delle Entrate con la liquidazione delle imposte da pagare per gli anni 2024 e 2025. Una scelta difficile sulla quale pende minacciosa la spada dei controlli fiscali all’interno di una rinnovata strategia operativa dell’Amministrazione finanziaria.


19 febbraio 2024

PRESENTATO AL SALONE ESTENSE DI VARESE IL VOLUME SU SOMMARUGA Giuseppe Sommaruga. Il grande progetto dello stile Liberty a Varese


PRESENTATO AL SALONE ESTENSE DI VARESE IL VOLUME SU SOMMARUGA

Giuseppe Sommaruga. Il grande progetto dello stile Liberty a Varese


Venerdì 16 febbraio, alle ore 18:00, presso il Salone Estense del Municipio di Varese, è stato presentato il catalogo “Giuseppe Sommaruga. Il grande progetto del Liberty a Varese”, edito da Pietro Macchione. Nutrita è stata la partecipazione popolare. Si tratta di un monumentale volume che raccoglie tutte le tavole di progettazione di Giuseppe Sommaruga (1867-1917), insigne interprete dello stile Liberty, per quanto concerne il territorio varesino. Di queste tavole una quarantina sono inedite e furono reperite dal prof. Gabriele Scazzosi, del Liceo Artistico di Varese, presso l’ex archivio della Ditta De Grandi, esecutrice dei lavori sommarughiani. I progetti concernono principalmente il Grand Hotel Campo dei Fiori, in stato di abbandono e le stazioni dell’ex-tranvia Varese-Lavena Ponte Tresa, percorrente la Valganna. Il prof. Scazzosi aveva affidato al prof. Alberto Bertoni il prezioso materiale. Alberto Bertoni se ne è preso cura e si è adoprato per valorizzare al meglio le tavole inedite. Si è messo così in moto, sei anni fa, prima del Covid, questo progetto, cui ha collaborato attivamente un comitato scientifico, composto, oltre che dal Bertoni, da Castelli Renata, Del Corso Angelo, Capodiferro Vincenzo. Ai saggi critici hanno contribuito, oltre ai componenti del comitato scientifico, Barzi Michela, Mondini Piero e Sacerdoti Pierfrancesco. Il progetto grafico è stato curato dalla prof.ssa Rosalia Azzarello. Tra gli enti sostenitori, che sono tanti, in primo luogo va segnalato il Comune di Varese. L’assessore alla Cultura Enzo Laforgia ha fortemente incoraggiato il progetto, sia a livello culturale, che in termini di reperimento di fondi. Sono intervenuti per l’occasione naturalmente il curatore, Alberto Bertoni, l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, in rappresentanza del Comune di Varese, i membri del comitato scientifico ed il prof. Eugenio Guglielmi. Enzo Laforgia, filosofo e storico, ha evidenziato il notevole periodo del primo anteguerra: il territorio varesino era una bomba dalle fruttuose capacità turistiche, prima che calassero le bombe belliche a distruggere tutto, tra cui il Kursaal. Tanto è vero che fu la grandeur della borghesia dell’epoca a richiamare e far gravitare Sommaruga a Varese. Il grande progetto era creare un Eliso, un vero e proprio Olimpo sul Monte Tre Croci, a ridosso del Sacro Monte. Questo mastodontico progetto, che vedeva tra l’altro, anche la valorizzazione di un altro monte prezioso, quello dei Campigli, ove orge sorge un altro monumento sommarughiano, il Palace, fu travolto purtroppo dalla Grande Guerra. La Grande Guerra ha stroncato, anche se per diversi motivi, due grandi geni, architetti della nostra Italia, Giuseppe Sommaruga e Antonio Sant’Elia, i quali hanno molto in comune. Il prof. Eugenio Guglielmi ha evidenziato la grandezza dell’architettura sommarughiana nell’ambito del Modernismo. Il suo gran maestro, Camillo Boito, ad un certo punto odiava il discepolo, Giuseppe Sommaruga. Il proverbio stesso lo dice: - Il buon discepolo supera il maestro. Sommaruga ha una notevole risonanza a livello internazionale, però, purtroppo, i suoi monumenti sono in stato di abbandono, come tanti altri e non solo nella Provincia di Varese: il Grand Hotel è sintomatico. Forse quella invidia degli dèi (la Φθόνος τών θεών) ha colpito anche il giovane Sommaruga, il quale ha osato sfidare il Sacro Monte. Varese ha sette colli, come Roma. Speriamo che questo importante tassello culturale, che completa il precedente catalogo, stilato in occasione del centenario della morte di Sommaruga, curato da Antonio Speziali (“Giuseppe Sommaruga (1867-1917). Un protagonista del Liberty”, edito appunto nel 2017), possa contribuire ad una sensibilizzazione per il recupero, almeno in parte, dei monumenti sommarughiani e non solo, presenti sul territorio.     

                                                                                                                                   Vincenzo Capodiferro


Nella foto da sinistra comitato scientifico: Capodiferro V., Del Corso A., Castelli R., al centro col libro Bertoni A., a destra l'assessore alla Cultura Laforgia Enzo e l'editore Pietro Macchione. 

 

Ai lettori di insubria critica


Gentili lettori di insubria critica,

vorrei proporvi quanto segue: come vedete si cerca sempre di avere un ventaglio ampio di tematiche da proporvi. Vorrei aggiungere qualche materia in più e avere nuovi voci. 

Chi di voi abbia voglia di scrivere articoli, recensioni, oppure abbia degli eventi che vuole pubblicizzare, può scrivermi a miriamballerini@virgilio.it .

Se volete essere dei nostri, vi aspettiamo! 

Grazie! 

18 febbraio 2024

Edward Bunker Come una bestia feroce a cura di Marcello Sgarbi


Edward Bunker

Come una bestia feroce – (Edizioni Einaudi)

Formato: Brossura

ISBN: 9788806172671

Pagine: 362


Fra i disperati che hanno trovato riscatto nella scrittura c’è James Ellroy, di cui ho già parlato in una precedente recensione dedicata a L.A. Confidential. Affine a lui e alla sua vita randagia di ragazzo disadattato, fatta di benzedrina e continui arresti per furto, un posto d’onore secondo me va a Edward Bunker.

Americano e losangelino quanto Ellroy – che non a caso nell’edizione Einaudi cura la prefazione di questo libro, mentre Niccolò Ammaniti si è occupato dell’introduzione – Bunker condivide con lui un’infanzia e un’adolescenza difficili.

Le problematiche famigliari, senza dubbio all’origine della sua devianza criminale, lo portano da adulto a scontare con una lunga detenzione i trascorsi burrascosi di falsario e rapinatore a mano armata implicato anche nel traffico di droga e in vicende di estorsione. Dopo avere conosciuto il carcere a San Quintino traspone le sue esperienze in questo romanzo autobiografico, scritto senza concessioni al superfluo.

Con una narrazione secca come pane di tre giorni e tagliente come un rasoio, degna dello stesso Ellroy o di un altro autore statunitense dallo stile asciutto quale Thomas Harris, Bunker racconta in prima persona un vissuto criminale dove perfino l’amore è rubato, in una relazione trasandata che non lascia spazio alla libertà. E ad avvicinarlo a Ellroy è anche il disincanto con cui mette a fuoco la corruzione del sistema poliziesco e giudiziario, proprio come avviene in L.A. Confidential.

Mai titolo fu più azzeccato per il romanzo di Bunker, visto che il suo fulcro sta nella condizione di un uomo in fuga dalla giustizia, braccato per l’appunto come una bestia feroce. Non sorprende, quindi, che l’autore abbia vestito i panni di Mr. Blue in Le iene di Quentin Tarantino, in un ruolo più marginale rispetto agli altri interpreti ma non per questo meno incisivo. Un film pulp teso, vibrante, adrenalinico, nel quale il disprezzo per i valori morali arriva al limite del cinismo.

La frequentazione del cinema, del resto, è familiare a Bunker. Oltre ad avere scritto diverse sceneggiature crime o poliziesche, ha collaborato come consulente tecnico a pellicole dello stesso genere. Vedi per esempio Heat – la sfida, che aveva per protagonista Robert De Niro.

Anche da Come una bestia feroce è stata tratta una riduzione cinematografica: Vigilato speciale, dove lo scrittore compare in compagnia di Dustin Hoffman.

Quanto al valore che Edward Bunker attribuisce ai libri, ve lo lascio capire da queste sue parole: «Sono convinto che chi non legge resta uno stupido. Anche se nella vita sa destreggiarsi, il fatto di non ingerire regolarmente parole scritte lo condanna ineluttabilmente all'ignoranza, indipendentemente dai suoi averi e dalle sue attività.»

Fate trascorrere a un uomo un numero sufficiente di anni in prigione e lo ritroverete disorientato nell’affrontare la libertà quanto un frate trappista gettato nel bel mezzo della vorticosa New York.

Mi rispettava come lo sciacallo rispetta il leone, e allo stesso modo ne approfittava.

Si fa un gran parlare del crimine organizzato che corrompe la polizia, ma è anche la stessa polizia a corrompere il crimine organizzato.

In un primo momento l’avevo catalogato come apatico, sbronzo di prigione” come si dice in gergo, ma presto mi ero reso conto che si trattava del silenzioso stoicismo di chi aveva passato diciotto anni dietro le sbarre.

Non facevano che vendere speranza, e il prezzo della speranza è sempre in aumento.

Il cattivo gusto che dominava il locale riempiva il vuoto creato dalla folla scomparsa.

Sapevo cosa significava. Non c’è nulla che equivalga la combinazione di bisogni e di sofferenze fisiche e mentali causate dall’eroina. Tra un buco e la salvezza, il tossico sceglierà sempre il buco.

A volte un uomo è talmente stanco che nemmeno la vita sembra più così preziosa.

Tra gli alti edifici si stagliava il Palazzo di Giustizia, i cui piani superiori ospitavano la vecchia prigione della contea. Da lassù le luci giungevano soffuse, filtrate dalle sbarre e dalle reti di protezione. Da lassù, mi rammentai, Los Angeles pareva un letto tetro e fumante di carboni accesi.


© Marcello Sgarbi

Orchestra filarmonica europea a Gallarate (VA)


 

13 febbraio 2024

Presentazione del libro di Nicoletta Magnani a Varese


 

Transumanza - foto in mostra a Lecco


Quando vediamo un pastore con i suoi cani e le sue pecore, ai margini delle strade  
su cui sfrecciamo veloci, vien da chiedersi quali misteriosi sentieri percorra per raggiungere gli alpeggi, e come faccia a trovare ovunque, in un paesaggio che sembra fatto solo di case e capannoni, prati per sfamare le bestie e boschi nei quali dormire sulle foglie. Perché loro fanno ancora così. 

 

Fotografie in mostra dal 

18 Aprile al 19 Maggio 2024

 

TORRE VISCONTEA

Sala mostre della Torre Viscontea

Piazza XX Settembre n°3, Lecco

Ingresso gratuito

 

Siamo lieti di invitarti all'inaugurazione

Venerdi 19 Aprile ore 18:00

 

Orari Mostra   

da martedì a mercoledì 9:30 – 14:00

da giovedì a domenica 15:00 – 18:00

chiuso il lunedì

 

Gli autori saranno presenti

da giovedì a domenica alle ore 15:00 – 18:00

da martedì a mercoledì su appuntamento

 

Info 

3388117138 - 3207215829

segreteria.museo@comune.lecco.it

www.museilecco.org

11 febbraio 2024

Alessio Bartezzaghi Dando buca a Godot a cura di Marcello Sgarbi


Alessio Bartezzaghi

Dando buca a Godot – (Edizioni Einaudi)


Collana: Stile Libero Extra

Formato: Brossura

Codice ISBN: 9788806214012

Pagine: 216


Conoscere bene le parole che usiamo e il loro significato vuol dire anche essere capaci di destreggiarsi nel gioco dei loro intrecci, nei più diversi registri.

È quello che avviene sulle pagine del settimanale di enigmistica tutto antonomasia, con le sciarade, le frasi palindromo, i rebus, i cruciverba, le crittografie, gli incroci obbligati e tanti altri esercizi fatti apposta per allenare il cervello.

Penso che almeno una volta chiunque si sia cimentato in uno di quelli. C'è però chi ha addirittura ereditato il talento unico di saperli inventare.

È il caso della famiglia Bartezzaghi, dove – scusate l'involontario calembour – la competenza in fatto di parole è di casa, così come l'attitudine al giornalismo. Alessio Bartezzaghi, giornalista, scrittore e semiologo, figlio di Pietro - forse il più celebre fra i cruciverbisti di La Settimana Enigmistica – nonché fratello di Alessandro, l'attuale direttore del settimanale, e di Paolo, redattore di La Gazzetta dello  Sport, ne dà prova con il suo estro singolare.

L'autore di Dando buca a Godot è già stato curatore di svariate rubriche che hanno per tema i giochi, i libri, il linguaggio e la linguistica, le più note delle quali sono "Lessico e nuvole", "Lapsus" e "Fuori di testo", tenute sul quotidiano la Repubblica è "Come dire", apparsa sulle pagine di L'Espresso.

Le sue indiscusse qualità di enigmista e saggista sono state riconosciute nel 2003, con una menzione speciale al Premio Fiesole Narrativa Under 40. Nel 2016, inoltre, si è distinto come finalista al Premio Nazionale di Narrativa Bergamo.

A Dando buca a Godot  Stefano Bartezzaghi propone al lettore un'ampia varietàdi giochi linguistici. Ci sono i "Titoli taroccati", che consistono nel modificare il senso del titolo di un film o di un libro famoso con il cambio di una vocale o di una consonante.

Nient'altro che un riferimento alla Settimana e al cambio di vocale a frase, se Vogliamo. I titoli comprendono un'antologia di esempi d'autore fra cui Roberto Benigni, Umberto Eco, Aldo Busi e Paolo Conte. E detto fra parentesi, proprio Conte e Benigni amano inventare frasi crittografate e sfidarsi a risolverle.

Io "Falsi derivati", invece, ci offrono esempi come questo: "Se il pallore è pallido e il liquore è liquido, allora l'amore è amido...". E a un lungo elenco si aggiungono alcune digressioni, come quella sui sette nani: "Montezemolo è il nano ricco, Popolo è il nano povero, Mestolo è il nano malinconico". E via così.

Nel divertente e intrigante libro di Bartezzaghi non mancano i giochi di rilasciare sulla parola su personaggi famosi del mondo dell'arte e della tivù, del tipo "Adriano de Zen, telecronista saggio e imperturbabile" oppure "Lo Kenzo il Magnifico: elegante poeta samurai del XV secolo, autore dei versi Quant'è bella giovinezza / che si Fuji tuttavia / del futon non v'è certezza / chi vuol essere Kyoto sia".

Fra i giochi con attinenze enigmistiche spiccano poi i palindromi, cioè Frasi che possono essere lette in un senso o nell'altro, come questa introdotta dal titolo Vita d'ergastolano: "Alle carte t'alleni, nella tetra cella". ONU esercizio impegnativo alle le mie cellule grigie, che di solito si limitano tutt'al più a riconoscere delle parole palindrome come "anilina".

Dando buca a Godot non è però solo humour linguistico, perché contiene anche interessanti curiosità sullo stile "Forse non tutti sanno che...". Per esempio veniamo a sapere che i primi anagrammi noti nascono ad Alessandria d'Egitto nel III secolo a.C., creati dal poeta di corte Licofrone per il re Tolomeo Filadelfo e la regina Arsinoe.

Oppure che uno degli pseudonimi del grande artista dada Marcel Duchamp era Marchant du Sel, mercante di sale, che – scrive Bartezzaghi – "con buona approssimazione scambia i suoni del nome-e-cognome MARcel DU-champ".

O ancora, possiamo leggere questo aneddoto raccontato dal grande Gianni Rodari, autore dello strepitoso Grammatica della fantasia, che quanto all'uso sapiente delle parole era un autentico maestro: "Il redattore mi dice che sta aspettando Le illustrazioni per fare le bozze, l'illustratore mi dice che sta aspettando le bozze ale fare le illustrazioni, e probabilmente c'è qualcuno che sta aspettando Le illustrozze per fare buone azioni".

Se quindi volete trascorrere un po' di tempo in compagnia di un libro insolito, Dando buca a Godot non vi deluderà. Potete prendermi in parola.

© Marcello Sgarbi


06 febbraio 2024

“LA CASCINA ROSSA” DI SERGIO MELCHIORRE a cura di Vincenzo Capodiferro


LA CASCINA ROSSA” DI SERGIO MELCHIORRE

L’esperienza del dolore, l’emigrazione, il razzismo, la solitudine, l’emarginazione, l’amarezza di coloro che hanno lottato per la libertà.


La Cascina Rossa” è una raccolta di racconti di Sergio Melchiorre, figlio del partigiano Angelo Aronne Melchiorre, un angelo della resistenza abruzzese, ai tempi della Linea Gustav, edito da EDS e dedicata a Salvatore Langiu (1892-1975). Scrive nella prefazione Francesca Marchisella: «Con «La cascina rossa» ultima fatica letteraria di Sergio Melchiorre si conclude, insieme ai suoi due precedenti libri di racconti brevi «Il silenzio di mio padre» e «La sentinella dell'infinito», la trilogia del ricordo, dove il rimembrare il suo passato si incontra e si intreccia con gli emblematici vissuti della sua famiglia e del suo paese di origine». La “cascina rossa” prende spunto da una masseria ove, durante la barbarie fascista, si è rifugiato il “capitano”: «Dall’avvento del fascismo Giacomì aveva subito intuito che la dittatura mussoliniana, basata sulla violenza e sulla prepotenza, avrebbe portato il Paese verso un’altra guerra. Purtroppo, una sera, dopo aver bevuto un bicchiere di troppo nell’unica bettola del paese, ebbe l’infelice idea di divulgare le sue previsioni sul fascismo e sull’ineluttabilità della guerra… Dopo le sue affermazioni pubbliche era stato costretto dall’OVRA e dagli squadristi del fascio ad andare a vivere in una vecchia cascina rossa, sperduta in mezzo a una valle pietrosa». Il Medioevo dagli Illuministi fu definito come periodo di oscurantismo e di barbarie, ma non ci rendiamo conto di quale periodo oscuro e barbarico abbiamo subito noi in Italia ed in Europa nel Novecento! L’Italia è la patria dell’Umanesimo, del Rinascimento, colei che ha effuso i Europa un rinnovellamento luminoso: germoglio di un’epoca nuova, caratterizzata da continue rivoluzioni: geografiche (Colombo), religiose (Lutero); culturali e scientifiche (Copernico); politiche (rivoluzione inglese, americana, francese). Tutto è partito da quel fatidico Quattrocento italico. Ma non dimentichiamo che la nostra Italia ha inventato anche il Fascismo, un morbo che ha infettato l’Europa e il Mondo nel secolo Ventesimo. Questo cancro è ancor lontano dall’essere debellato, perché può risorgere da un momento all’altro ed invadere il mondo con le sue perpetue metastasi.

La serie di racconti di Sergio Melchiorre in fin dei conti ha un filo conduttore: è un romanzo a tasselli, che si intersecano come in un mosaico che si diluisce nella rappresentazione della storia, dalla Resistenza agli anni Settanta, altro momento forte, importante della vicenda umana: l’ultima grande rivoluzione mondiale dopo il 1848, la rivoluzione europea. Ancora ne risuona l’eco: è successo un Quarantotto! Questa vicenda si inerpica per i meandri bui della storia, per le salite aspre della Majella dal 1943, caduta del Fascismo, ed ancor prima, fino, generalmente al 1968 e più. Secondo una leggenda giapponese il filo rosso del destino lega le anime gemelle, come nel mito erotico platonico. Così questo filo rosso lega la vicenda umana di Sergio Melchiorre e soprattutto del padre, Angelo, alla storia del mondo, alle tante anime che hanno combattuto per la libertà e per la democrazia. L’Italia tra il ’43 e il ’45 ha vissuto una forte spaccatura, tra Salò e Salerno. Ancor oggi la nostra patria è divisa su due fronti, “l’un contro l’altro armato”, come i secoli manzoniani. Padre Palmiro Togliatti ha assolto il Fascismo. Ma perché? Diciamoci la verità! In fin dei conti noi non abbiamo neppure avuto un processo farsa, un Norimberga. Il comunismo stesso, il socialismo, è stato ammaliato ed infettato dal Fascismo, si è pervertito in Fascismo, con lo stalinismo. Oggi tutti i regimi socialisti sono fascisti. Quella malattia mortale ha contagiato il socialismo vero, ha contagiato lo stesso Benito Mussolini: un socialista rivoluzionario! Mussolini doveva militare tra le file dei partigiani, non dei Duci! L’ultima tentazione di Cristo: il potere! Caderci è fatale!

Tutta la trama e l’ordito dei racconti di Sergio si tesse ad Amardolce: «Amardolce è quel luogo che nelle intenzioni vorrebbe essere un oú tópos; invece, è il palcoscenico reale nel quale si muovono e recitano la loro parte di guitti della vita personaggi veri o scaturiti dalla fervida immaginazione dell'autore ma sempre verosimili, mai fantasmi, mai iperuranici,» come scrive Aldo Pellicciotta nell’introduzione. Più che altro qui Amardolce si presenta come un dis-topos, anche se in una visione retro-topica baumaniana. Amardolce è lo sfondo, il paese, con la sua piazza socialista, coi suoi personaggi, gli scemi del villaggio, i pastori, i fantasmi del cimitero, i contadini, gli artigiani, i signori, i podestà, tutti e tutto. È il contorno che va a costituire quello che Jung definiva l’inconscio collettivo, ma che noi definiamo l’Ego Sociale. Questo Io Collettivo (la Volonté Générale di Rousseau) precede ogni io individuale, come in fondo diceva Marx: - Non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza. Io ricordo al mio paese, quando negli anni Ottanta vinse la prima volta il Partito Socialista, con il simbolo della spiga, la popolazione in segno di entusiasmo gettava il grano in piazza e nelle vie, e vedevi tutte le galline che andavano a beccare.

Questo romanzo-racconto comincia con il “ratto di Minervina”, un rapimento d’amore, come il ratto delle Sabine e finisce con il “medaglione d’ottone”. Comincia con una “fuitina” alla fontana della Gregna (nome antico del covone). Comincia con un gesto d’amore, tra Angiuline de Garibaldi e Minervina e finisce con un gesto d’amore: quel medaglione d’ottone con l’effigie del padre, che le madri e spose recavano in petto fino alla morte. Angelo apparteneva alla famiglia di Garibaldi. «Dopo la morte di mio padre, avvenuta nel gennaio del 1974, mia madre, a un uomo che voleva sposarla, rispose candidamente: «Ho avuto un solo uomo nella vita, mi è bastato e mi è pure avanzato»». Quale esempio straordinario di fedeltà coniugale, che oggi possiamo solo sognarcelo! «Mio padre Aronne Angelo, ex-partigiano, minatore, genitore premuroso e marito devoto, è morto all’età di sessant’anni il 26 gennaio 1974 all’ospedale di Casoli, in provincia di Chieti».

La Resistenza cos’è? La Resistenza è fatta di uomini e donne, di mani e di piedi, di croci, di altari, di tombe. Le idee hanno mani e piedi – diceva Gramsci. Grazie a questi eroi noi siamo salvi dalla schiavitù. Oggi l’Europa sarebbe stata tutta fascista! Come è stata l’America Latina per tanto, tanto tempo! Laddove i nazifascisti si sono trapiantati, portandosi dietro l’inesorabile morbo. Urlano i Desaparecidos con silenzio assordante, come il “silenzio di mio padre” di Sergio Melchiorre. Euripide: -Urli chi ha voce più forte del silenzio! E conclude Sergio: «Confesso, sono sempre stato affascinato dal passato. Questa mia passione innata per tutti i vissuti trascorsi è motivata dal fatto che essi sono realmente accaduti e non possono essere più modificati». La storia è come Cassandra: dice la verità ma nessuno le crede. Pasolini diceva che è una maestra bastarda. Historia magistra vitae. Io credo, come Aldo Pellicciotta, che: «Sergio Melchiorre con questa opera, preceduta da «Il silenzio di mio padre» e da «La sentinella dell'infinito» realizza un trittico che non dovrebbe mancare in alcuna biblioteca moderna».

Vincenzo Capodiferro

Jazz e altro in Emilia Romagna

                 


       CROSS ROADS 
 XXV Edizione 
3                         marzo – 13 luglio 2024

 

Il festival Crossroads festeggia la sua 25a edizione con un nuovo giro attorno al mondo delle musiche improvvisate (jazz e affini), con divagazioni etniche, cantautorali, sperimentali. E oltre a viaggiare simbolicamente da un continente all’altro grazie agli artisti ospiti, percorrerà invece assai concretamente tutta l’Emilia-Romagna: col suo dna di festival itinerante, dal 3 marzo al 13 luglio farà tappa in oltre venti comuni sull’intero territorio regionale con più di 60 concerti (per oltre 400 musicisti). Un programma talmente vasto da lasciare spazio alle grandi star italiane e internazionali (Enrico Rava, Paolo Fresu, Abdullah Ibrahim, Richard Galliano…), alle giovani promesse già in aria di celebrità (Matteo Mancuso, Frida Bollani Magoni), alle figure storiche (Don Moye, Uri Caine), ai nomi di più raro ascolto nel circuito festivaliero, ai talenti del territorio locale.

Crossroads 2024 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Crossroads fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera.

 

Residenze artistiche

 

Crossroads prosegue nella consolidata abitudine di adottare alcuni dei più affermati solisti del jazz italiano, facendone quasi degli artisti “della casa”, coinvolgendoli in una girandola di concerti con progetti musicali sempre diversi.

Fabrizio Bosso, trombettista che stabilisce il canone aureo del jazz nostrano, si presenterà con progetti sia nuovi (come il duo col chitarrista Bebo Ferra: 27 aprile, Meldola, Teatro Comunale Dragoni) che ben collaudati, come il trio “Drumpet” con Lorenzo Tucci e Daniele Sorrentino (16 giugno, Bagnacavallo, Chiostro del Complesso di San Francesco) e la partnership con gli ottoni del Quartetto Saxofollia (27 giugno, Lugo, Arena del Carmine).

Un altro esuberante strumento d’ottone che spicca nel panorama nazionale è il trombone di Mauro Ottolini, musicista dall’incontenibile inventiva. Lo si ascolterà in un importante omaggio a Lester Bowie con un nonetto co-diretto assieme a Enrico Rava (5 aprile, Imola, Teatro Ebe Stignani); con i Licaones, scatenato quartetto con Francesco Bearzatti, Oscar Marchioni e Paolo Mappa (18 aprile, Modena, La Tenda); in un omaggio a Mingus con gli archi elettrificati dei Quintorigo (13 giugno, Parma, Casa della Musica); con la sua variopinta Orchestra Ottovolante, con tanto di ballerini di Gardadanze Studio, in una serata a suon di mambo e altri ritmi esotici (23 giugno, Rimini, Corte degli Agostiniani).

 

Ravenna Jazz

 

La presenza degli artisti residenti caratterizza anche il festival Ravenna Jazz, che si terrà dal 3 al 13 maggio e il cui programma confluisce nel cartellone di Crossroads. Ritroveremo infatti Mauro Ottolini in ben due occasioni: come ospite speciale, assieme alla pianista Francesca Tandoi, del quintetto del sassofonista Alessandro Scala (11 maggio, Mama’s Club), e poi ancora assieme al direttore Tommaso Vittorini, il beatboxer Alien Dee e il sassofonista Mauro Negri in “Pazzi di Jazz”, una produzione originale dedicata a Harry Belafonte che coinvolgerà una enorme compagine orchestrale e corale di giovanissimi musicisti (13 maggio, Teatro Alighieri).

L’Alighieri ospiterà gli appuntamenti di massimo rilievo del festival, caratterizzati da forti contrasti nelle dimensioni (dalle orchestre extralarge al solo) come nei contenuti musicali. Oltre a “Pazzi di Jazz” si ascolteranno infatti il pianista Abdullah Ibrahim, sommo rappresentante del jazz sudafricano (9 maggio), e l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti con ospiti il cantante John De Leo e la pianista Rita Marcotulli, impegnati in una produzione originale dedicata a Elvis Presley (il 3).

Nei piccoli teatri e club cittadini spazio ad ascolti scapigliati e intraprendenti. Il Teatro Socjale di Piangipane ospiterà la torrenziale musicalità della violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza in duo (il 5); la voce di Petra Magoni e il contrabbasso Ferruccio Spinetti, ovvero il blasonato duetto Musica Nuda (il 7); una delle più autorevoli regine del canto afroamericano, Jazzmeia Horn (il 12). Ancora più peculiari gli ascolti al Cisim di Lido Adriano: le acrobazie canore del settetto vocale a cappella Anonima Armonisti (il 4); i virtuosismi in stile manouche senza limite di velocità del chitarrista tedesco Joscho Stephan, in trio (il 6); i lisergici ballabili al rallentatore del duo Opez (l’8); il quintetto del tastierista e cantante Sam Paglia, massima autorità della musica lounge all’italiana (il 10).

 

Jazz e libertà stilistiche all’italiana

 

Crossroads ha sempre dato ampio spazio alla musica improvvisata e creativa italiana, ospitandone democraticamente i più celebri esponenti, le nuove leve e gli artisti più insoliti. L’edizione 2024 sarà particolarmente ricca di proposte su questo fronte, tanto da comporre un vera guida esplorativa del jazz italiano.

Oltre ai già citati artisti residenti, altri big nazionali sbarcheranno sui palchi del festival: i trombettisti Paolo Fresu, nell’intramontabile duo col pianista cubano Omar Sosa (19 marzo, Sassuolo, Teatro Carani), ed Enrico Rava, con il suo più recente quintetto “The Fearless Five” (21 marzo, Sassuolo); i sassofonisti Javier Girotto, in duo col fisarmonicista Vince Abbracciante (14 marzo, Solarolo, Oratorio dell’Annunziata), Claudio Fasoli, in duo con il pianista Antonio Faraò (13 aprile, Piacenza, Milestone) e Daniele Sepe, col suo sestetto “Sepè le Mokò”, omaggio alle colonne sonore dei film di Totò (27 marzo, Fusignano, Auditorium Corelli). Tra i nomi italiani di primissimo piano va annoverato anche il giovanissimo ‘supereroe’ della chitarra Matteo Mancuso, ormai una star planetaria (col suo trio il 13 luglio a Rimini).

Le celebrità del jazz made in Italy proseguono con il pianista Danilo Rea, protagonista di una carte blanche al Teatro Comunale di Russi: il 25 aprile con un quartetto che affianca padri e figlie, per un gioco musicale d’alto livello in famiglia (con Roberto Gatto alla batteria e le voci di Oona Rea e Beatrice Gatto), e il 30 aprile in duo con il cantante Peppe Servillo per un espressivo binomio “Napoli e Jazz”. Ritroveremo poi sia Roberto Gatto, col nuovo quintetto “Time and Life” che rende omaggio a Tony Williams (17 maggio, Correggio, Teatro Asioli), che Peppe Servillo, in un tributo alle canzoni di Lucio Dalla in trio con Javier Girotto e il tastierista Natalio Mangalavite (22 giugno, Medicina, Parco Ca’ Nova).

Davvero vasto è il catalogo dei cantanti offerto dal festival, vario per nomi, stili, generazioni a confronto. Dalle vocalist che da più tempo dominano incontrastate la scena, capaci di rinnovarsi continuamente, alle voci giovani ma ormai già affermate: Maria Pia De Vito si presenterà in quintetto con un programma dalle tinte femministe (30 marzo, Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni); in quintetto sarà anche Rossana Casale, col nuovo progetto “Almost Blue” (3 aprile, Medolla, Teatro Facchini); Karima, in quartetto, proporrà invece il suo ben affinato omaggio a Burt Bacharach (11 aprile, Fusignano); Frida Bollani Magoni sarà assieme ad Albert Eno in un duo di strumentisti cantanti, pianista lei, chitarrista lui (12 giugno, Parma). La parata delle voci femminili continua poi con l’omaggio jazzato a Lucio Dalla firmato da Costanza Alegiani, col suo trio Folkways (20 aprile, Dozza, Teatro Comunale); il trio della pianista-cantante Silvia Valtieri (21 aprile, Dozza); il duo della cantante e polistrumentista Eloisa Atti col chitarrista Marco Bovi, che ripercorrono in maniera antologica il loro lungo sodalizio (23 aprile, Mordano, Teatro Comunale); Laura Avanzolini, che esplora il lascito artistico di Carmen McRae in duo col pianista Emiliano Pintori (29 aprile, Mordano); notevole presenza canora maschile è quella di Joe Barbieri, col suo nuovo programma dedicato ai classici della canzone partenopea (19 aprile, Fusignano).

Spazio anche ai grandi organici orchestrali, dove i numeri contribuiscono all’effetto euforico della musica: la strumentazione jazz-sinfonica dell’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti sarà al centro di una produzione originale sulle musiche dei Beach Boys, con le parti canore affidate al gruppo vocale Baraonna (30 giugno, Rimini); un’altra produzione originale sarà presentata dalla On Time Band, all stars del jazz nazionale (19 maggio, Correggio); sarà invece incentrato sul repertorio di Mingus il concerto della Sarti Big Band diretta da Daniele Santimone e Tiziano Negrello (14 aprile, Modena).

Tra le proposte più insolite e ricercate vanno annoverati il quartetto Manomanouche, col suo jazz gitano che prende le mosse da Django Reinhardt (28 aprile, Massa Lombarda, Sala del Carmine); il quartetto Extended Singularity con le sue vorticose improvvisazioni su un repertorio jazz poco esplorato  (16 maggio, Correggio); la band Zenophilia del batterista Zeno De Rossi con l’aggiunta della voce dell’americano Dean Bowman, icona della black music più impegnata (27 maggio, Correggio). Ci sono poi i cinque set che si ascolteranno in due serate al Cassero Teatro Comunale di Castel San Pietro Terme: il 6 aprile l’omaggio a Steve Lacy firmato da Roberto Ottaviano (sax), Danilo Gallo (contrabbasso) e Ferdinando Faraò (batteria) e quello a Gato Barbieri a opera del quartetto del sassofonista Germano Zenga; il 7 aprile il duo con Eugenio Colombo (sax) e Roberto Bartoli (contrabbasso), il solo della pianista Patrizia Scascitelli e il trio che li riunisce tutti per il finale.

 

Musiche di… indicazione geografica tipica

 

La sovrabbondanza di artisti italiani lascia poi spazio a un’altrettanto numerosa delegazione internazionale.

Gli Stati Uniti saranno rappresentati dal quartetto del pianista Marc Copland per quel che riguarda la madrelingua mainstream (16 marzo, Ferrara), mentre le evoluzioni più moderniste si ascolteranno dal più che espressivo Brass Express Trio del batterista Famoudou Don Moye (15 marzo, Fusignano) e dal trio del pianista Uri Caine con l’aggiunta vocale di Barbara Walker (21 maggio, Correggio).

Scendendo lungo il continente americano si intercettano il furore ritmico del trio del pianista cubano Roberto Fonseca (23 maggio, Correggio), la sovreccitante rivoluzione dei canoni afro-cubani realizzata dal trio del pianista Harold López-Nussa (31 maggio, Correggio) e, molto più a sud, il tango geneticamente modificato delle canzoni dell’argentino Melingo (3 marzo, Casalgrande, Teatro Fabrizio De André). Brasiliani per repertorio e (almeno per metà) anche nell’organico sono gli abbinamenti di voci e chitarre di Tati Valle e Cristina Renzetti (ovvero le As Madalenas: 29 marzo, Bologna, Camera Jazz&Music Club) e di Nilza Costa con Daniele Santimone (16 aprile, Mordano).

Con una sorvolata oceanica si arriva in Australia, da dove proviene la cantante-pianista Sarah McKenzie, il cui quartetto flirta con le sonorità brasiliane (7 marzo, Casalgrande).

C’è poi tanta Europa nei viaggi sonori di Crossroads. Dall’estremo nord del continente arrivano la cantante britannica Sarah Jane Morris, la cui raffinatezza interpretativa sarà adeguatamente sottolineata dalle note del Solis String Quartet (23 marzo, Sassuolo), e il Tingvall Trio, che espande la frontiera emozionale del jazz scandinavo (24 maggio, Correggio).

Dalla penisola iberica giungono varie proposte dall’impronta cantautorale: la voce della catalana Magalí Sare sarà sostenuta dal basso di Manel Fortià (9 marzo, Fusignano), mentre la vocalist portoghese Luísa Sobral (8 marzo, in duo) e suo fratello Salvador Sobral, anch’egli cantante (13 marzo), si esibiranno entrambi a Massa Lombarda. Dalla Spagna giunge anche il trio del pianista Daniel García, che applica l’improvvisazione e uno dei format più classici del jazz sui materiali musicali della sua terra (25 maggio, Correggio).

Dalla Francia arriva Richard Galliano, la cui fisarmonica è ormai oggetto di culto: il suo New York Tango Trio mischia le carte dei generi e della geografia (10 aprile, Imola). Il duo formato dalla cantante Laurianne Langevin e il pianista Cyrille Doublet ripercorre invece la storia della canzone francese (28 marzo, Modena). La cantante Cyrille Aimée è artefice del più attuale connubio tra jazz e pop song, col quale ha conquistato le scene statunitensi (30 maggio, Correggio).

La cantante svizzera Tatiana Eva-Marie si ispira esteticamente al jazz gitano, musica di matrice tipicamente francese, da lei esportato negli USA, dove ha formato la Avalon Jazz Band (14 giugno, Parma).

E mentre è facile collocare geograficamente nel cuore del continente il duo dei tedeschi Michael e Lorenzo Riessler, fautori di vorticose acrobazie di clarinetto e batteria con elettronica (24 marzo, Fusignano), volutamente molteplice è l’identità geografica ed estetica del trio che unisce gli sperimentatori olandesi Ernst Reijseger (violoncello) e Harmen Fraanje (pianoforte) con il cantante senegalese Mola Sylla (18 maggio, Correggio).

 

PROGRAMMA

 

Domenica 3 marzo

Casalgrande (RE), Teatro Fabrizio De André, ore 21:15

MELINGO in concerto

Melingo – voce, clarinetto; Lalo Zanetti – pianoforte, voce; Romain Lecuyer - contrabbasso, voce; Facundo Torres – bandoneon

 

Giovedì 7 marzo

Casalgrande (RE), Teatro Fabrizio De André, ore 21:15

SARAH MCKENZIE

“Without You”

Sarah McKenzie – pianoforte, voce; Hugo Lippi – chitarra; Geoff Gascoyne – contrabbasso; Sebastiaan de Krom – batteria

 

Venerdì 8 marzo

Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00

LUÍSA SOBRAL DUO

Luísa Sobral – voce, chitarra; Manuel Rocha – chitarre, voce

 

Sabato 9 marzo

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

MAGALÍ SARE & MANEL FORTIÀ

Magalí Sare – voce; Manel Fortià – contrabbasso

 

Mercoledì 13 marzo

Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00

SALVADOR SOBRAL

“Timbre”

Salvador Sobral – voce; Eva Fernandez – sax alto; Clara Lacerda – pianoforte; André Santos – chitarra; André Rosinha – contrabbasso; Joel Silva – batteria

 

Giovedì 14 marzo

Solarolo (RA), Oratorio dell’Annunziata, ore 21:00

JAVIER GIROTTO & VINCE ABBRACCIANTE

“Santuario”

Javier Girotto – sax soprano, sax baritono, flauti; Vince Abbracciante – fisarmonica

 

Venerdì 15 marzo

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

FAMOUDOU DON MOYE PERCUSSION & BRASS EXPRESS TRIO

Famoudou Don Moye – batteria, percussioni; Christophe Leloil – tromba; Simon Sieger – pianoforte, organo, trombone

 

Sabato 16 marzo

Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni, ore 21:15

MARC COPLAND QUARTET

“Someday”

Marc Copland – pianoforte; Robin Verheyen – sax tenore; Drew Gress – contrabbasso; Mark Ferber – batteria

 

Martedì 19 marzo

Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:15

“Sassuolo Jazz Festival - 1a edizione”

PAOLO FRESU & OMAR SOSA

“Food”

Paolo Fresu – tromba, flicorno, effetti; Omar Sosa – pianoforte, effetti

 

Giovedì 21 marzo

Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:15

“Sassuolo Jazz Festival - 1a edizione”

ENRICO RAVA “THE FEARLESS FIVE”

Enrico Rava – tromba, flicorno; Matteo Paggi – trombone; Roberto Cecchetto – chitarra; Francesco Ponticelli – contrabbasso; Evita Polidoro – batteria

 

Sabato 23 marzo

Sassuolo (MO), Teatro Carani, ore 21:15

“Sassuolo Jazz Festival - 1a edizione”

SARAH JANE MORRIS & SOLIS STRING QUARTET

“All You Need Is Love”

Sarah Jane Morris – voce;

Solis String Quartet: Vincenzo Di Donna – violino; Luigi De Maio – violino; Gerardo Morrone – viola; Antonio Di Francia – violoncello, chitarra, arrangiamenti


Domenica 24 marzo

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

MICHAEL & LORENZO RIESSLER

“The Machine”

Michael Riessler – clarinetto basso; Lorenzo Riessler – batteria, electronics

 

Mercoledì 27 marzo

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

DANIELE SEPE

“Sepè le Mokò”

Daniele Sepe – sax tenore, flauti; Paolo Zamuner – pianoforte, tastiere; Alessandro Morlando – chitarra;

Davide Costagliola – contrabbasso, basso elettrico; Massimo Del Pezzo – batteria; Antonello Iannotta – percussioni

 

Giovedì 28 marzo

Modena, La Tenda, ore 21:30

LAURIANNE LANGEVIN & CYRILLE DOUBLET

“Paris Lullaby”

Laurianne Langevin - voce; Cyrille Doublet – pianoforte

 

Venerdì 29 marzo

Bologna, Camera Jazz&Music Club, ore 22:00

AS MADALENAS

Cristina Renzetti – voce, chitarra, percussioni; Tati Valle – voce, chitarra, percussioni

 

Sabato 30 marzo

Ferrara, Jazz Club Torrione San Giovanni, ore 21:30

MARIA PIA DE VITO

“This Woman’s Work”

Maria Pia De Vito – voce, elettronica; Mirco Rubegni – tromba; Giacomo Ancillotto – chitarra, elettronica; Matteo Bortone – basso, elettronica; Evita Polidoro – batteria

 

Mercoledì 3 aprile

Medolla (MO), Teatro Facchini, ore 21:00

ROSSANA CASALE QUINTET

“Almost Blue”

Rossana Casale – voce; Carlo Atti – sax tenore; Luigi Bonafede – pianoforte; Alessandro Maiorino – contrabbasso; Enzo Zirilli – batteria

 

Venerdì 5 aprile

Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00

Presentazione del libro

“Gato Barbieri, una biografia dall’Italia tra jazz, pop e cinema” (Artdigiland, 2023)

di Andrea Polinelli

interverranno l’autore Andrea Polinelli e Libero Farnè

in collaborazione con Combo Jazz Club

ingresso libero

 

Venerdì 5 aprile

Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, ore 21:00

ENRICO RAVA & MAURO OTTOLINI BRASS ENSEMBLE

“Lester’s Fantasy”

Enrico Rava – tromba, flicorno; Mauro Ottolini – trombone, arrangiamenti; Vanessa Tagliabue Yorke – voce;

Guido Bombardieri – sax alto, clarinetto; Andrea Lagi – tromba; Emiliano Vernizzi – sax tenore;

Enrico Terragnoli – chitarra, banjo, podofono; Glauco Benedetti – sousaphone; Zeno De Rossi – batteria

Mauro Ottolini artist in residence

 

Sabato 6 aprile

Castel San Pietro Terme (BO), Cassero Teatro Comunale, ore 21:15

“Cassero Jazz”

OTTAVIANO / GALLO / FARAÒ

“Lacy in the Sky with Diamonds”

La musica di Steve Lacy shakerata nei cieli con diamanti di improvvisazioni estemporanee

Roberto Ottaviano – sax soprano; Danilo Gallo – contrabbasso; Ferdinando Faraò – batteria

GERMANO ZENGA QUARTET

“Gato!”

Gato Barbieri: An Evolving Idea

Germano Zenga – sax tenore, vocal noises; Luca Fabio Gusella – vibrafono, percussioni;

Danilo Gallo – contrabbasso, balalaika bassa, flauto; Ferdinando Faraò – batteria, percussioni

 

Domenica 7 aprile

Castel San Pietro Terme (BO), Cassero Teatro Comunale, ore 21:15

“Cassero Jazz”

EUGENIO COLOMBO & ROBERTO BARTOLI

“Seven Dances”

Eugenio Colombo – sax soprano, flauto; Roberto Bartoli – contrabbasso

PATRIZIA SCASCITELLI SOLO

Patrizia Scascitelli – pianoforte

COLOMBO / SCASCITELLI / BARTOLI ‘RISONANZE’

“Colors of Jazz”

Eugenio Colombo – sax soprano, flauto; Patrizia Scascitelli – pianoforte; Roberto Bartoli – contrabbasso

 

Mercoledì 10 aprile

Imola (BO), Ridotto del Teatro Ebe Stignani, ore 18:00

Presentazione del libro

“Chet Baker. Vita e musica” (EDT/Siena Jazz, 2022)

di Jeroen De Valk

interverrà il curatore dell’edizione italiana Francesco Martinelli

in collaborazione con Combo Jazz Club

ingresso libero

 

Mercoledì 10 aprile

Imola (BO), Teatro Ebe Stignani, ore 21:00

RICHARD GALLIANO NEW YORK TANGO TRIO

Richard Galliano – fisarmonica, accordina; Adrien Moignard – chitarra; Diego Imbert – contrabbasso

 

Giovedì 11 aprile

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

KARIMA

“Bacharach Forever”

Karima – voce; Piero Frassi – pianoforte; Francesco Ponticelli – basso elettrico, contrabbasso; Andrea Beninati – batteria, violoncello

 

Sabato 13 aprile

Piacenza, Milestone, ore 21:15

CLAUDIO FASOLI & ANTONIO FARAÒ

Claudio Fasoli – sax tenore, sax soprano; Antonio Faraò – pianoforte

Una collaborazione Crossroads-Milestone

 

Domenica 14 aprile

Modena, La Tenda, ore 21:30

SARTI BIG BAND

“Mingus”

Andrea Padovani – voce; Federica Pileggi – voce; Giulietta Nanni – flauto; Serena Belosi – oboe; Andrea Collamati – sax alto; Enza Scollo – sax alto;

Leonardo Drei – sax tenore, sax soprano; Giacomo Casadio – sax tenore, sax soprano; Maria Eva Golinelli – sax baritono;

Paolo Raineri – tromba; Maurizio Piancastelli – tromba; Mussa Bagnoli – tromba;

Damiano Drei – trombone; Sebastiano Maretti – trombone; Flavio Casadio – trombone;

Gioele Cangini – chitarra; Mirko Camporesi – pianoforte; Mario Ballardini – contrabbasso; Enrico Andrini – basso elettrico; Andrea Nannini – batteria

Daniele Santimone e Tiziano Negrello – direzione

 

Martedì 16 aprile

Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00

“Local Heroes”

NILZA COSTA & DANIELE SANTIMONE

“Eu vim da Bahia”

Nilza Costa – voce; Daniele Santimone – chitarra, voce

 

Giovedì 18 aprile

Modena, La Tenda, ore 21:30

LICAONES feat. Bearzatti, Ottolini, Marchioni, Mappa

Francesco Bearzatti – sax tenore; Mauro Ottolini – trombone; Oscar Marchioni – organo Hammond; Paolo Mappa – batteria

Mauro Ottolini artist in residence

 

Venerdì 19 aprile

Fusignano (RA), Auditorium Corelli, ore 21:00

JOE BARBIERI “VULÍO”

Joe Barbieri – chitarra classica, voce; Nico Di Battista – DB guitar; Oscar Montalbano – chitarra manouche

 

Sabato 20 aprile

Dozza (BO), Teatro Comunale, ore 21:00

COSTANZA ALEGIANI FOLKWAYS

“Lucio dove vai?”

Dalla, dagli esordi a Roversi

Costanza Alegiani – voce, synth; Marcello Allulli – sax tenore, live electronics; Riccardo Gola – contrabbasso, live electronics

 

Domenica 21 aprile

Dozza (BO), Teatro Comunale, ore 21:00

SILVIA VALTIERI TRIO

“Amenità”

Silvia Valtieri – pianoforte, voce; Nicola Govoni – contrabbasso; Giacomo Ganzerli – batteria

 

Martedì 23 aprile

Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00

“Local Heroes”

ELOISA ATTI & MARCO BOVI

“The Best of Us”

Eloisa Atti – voce, concertina, ukulele; Marco Bovi – chitarra

 

Giovedì 25 aprile

Russi (RA), Teatro Comunale, ore 21:00

“Carte Blanche a Danilo Rea”

Generation’s 4tet:

OONA & DANILO REA, BEATRICE & ROBERTO GATTO

Oona Rea – voce; Beatrice Gatto – voce; Danilo Rea – pianoforte; Roberto Gatto – batteria

 

Sabato 27 aprile

Meldola (FC), Teatro Comunale Dragoni, ore 21:00

FABRIZIO BOSSO & BEBO FERRA

Fabrizio Bosso – tromba; Bebo Ferra – chitarra

Fabrizio Bosso artist in residence

 

Domenica 28 aprile

Massa Lombarda (RA), Sala del Carmine, ore 21:00

MANOMANOUCHE QUARTETTO

“Melodie Migranti from Django to…”

Nunzio Barbieri – chitarra acustica; Luca Enipeo – chitarra acustica; Pierre Steeve Jino Touche – contrabbasso; Francesco Django Barbieri – clarinetto

 

Lunedì 29 aprile

Mordano (BO), Teatro Comunale, ore 21:00

“Local Heroes”

LAURA AVANZOLINI & EMILIANO PINTORI

“Dear Carmen”

Omaggio a Carmen McRae

Laura Avanzolini – voce; Emiliano Pintori – pianoforte

 

Martedì 30 aprile

Russi (RA), Teatro Comunale, ore 21:00

“Carte Blanche a Danilo Rea”

PEPPE SERVILLO & DANILO REA

“Napoli e Jazz”

Peppe Servillo – voce; Danilo Rea – pianoforte

in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz

 

Venerdì 3 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“Ravenna Jazz”

“BLUE SUEDE SHOES”

Omaggio a Elvis Presley

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA

+ special guests JOHN DE LEO & RITA MARCOTULLI

Direttore FABIO PETRETTI

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA: Daniele Giardina – tromba; Giuseppe Zanca – tromba, arrangiamenti; Massimo Morganti – trombone, arrangiamenti;

Guido Bombardieri – sax alto, clarinetto basso; Marco Brusaferro – sax tenore, clarinetto; Marco Postacchini – sax baritono, flauto, arrangiamenti;

Thomas Lasca – chitarra; Paolo Ghetti – contrabbasso, basso elettrico; Stefano Paolini – batteria, percussioni.

ARCHI. Violini: Igor Buscherini, Simona Cavuoto, Michela Zanotti, Gioele Sindona, Aldo Capicchioni. Viola: Aldo Zangheri.

Violoncello: Anselmo Pelliccioni. Contrabbasso: Roberto Rubini.

+ special guests: JOHN DE LEO – voce; RITA MARCOTULLI – pianoforte.

Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti

Elvis Presley video collage: immagini, frammenti di film, concerti, special TV, interviste

produzione originale

 

Sabato 4 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

ANONIMA ARMONISTI

Settetto vocale a cappella

Alien Dee, Lorenzo Arduini, Davide “Daev” Fusaro, Alessandro Gnolfo, Sergio Lo Gatto, Claudio Mirone, Fernando Tofani – voci

 

Domenica 5 maggio

Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30

“Ravenna Jazz”

“Mister Jazz”

WORKSHOP di canto

con JOHN DE LEO

partecipa Guido Facchini al pianoforte
“La voce strumento: suono e sperimentazione”

aperto a tutti gli strumenti

Let’s Jazz

 

Domenica 5 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

ANA CARLA MAZA DUO

“Caribe”

Ana Carla Maza – violoncello, voce; Norman Peplow – pianoforte

 

Lunedì 6 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

JOSCHO STEPHAN TRIO

“Django Forever”

Joscho Stephan – chitarra; Sven Jungbeck – chitarra ritmica; Volker Kamp – contrabbasso

 

Martedì 7 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

Musica Nuda

PETRA MAGONI & FERRUCCIO SPINETTI

Petra Magoni – voce; Ferruccio Spinetti – contrabbasso

 

Mercoledì 8 maggio

Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30

“Ravenna Jazz”

“Mister Jazz”

WORKSHOP di canto

con PETRA MAGONI

“Vocalità, interpretazione e improvvisazione”

aperto a tutti gli strumenti

Let’s Jazz

 

Mercoledì 8 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

OPEZ

“Social Limbo”

Massi Amadori – chitarra; Francesco Giampaoli – contrabbasso

 

Giovedì 9 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“Ravenna Jazz”

ABDULLAH IBRAHIM SOLO

Abdullah Ibrahim – pianoforte

 

Venerdì 10 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

SAM PAGLIA QUINTET

Sam Paglia – organo Hammond, voce; Enrico Farnedi – tromba; Alessandro Scala – sax tenore; Bob Dusi – chitarra; Pako Montuori – batteria

 

Sabato 11 maggio

Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

ALESSANDRO SCALA QUINTET

feat. FRANCESCA TANDOI & MAURO OTTOLINI

Alessandro Scala – sax tenore; Mauro Ottolini – trombone; Francesca Tandoi – pianoforte; Stefano Senni – contrabbasso; Stefano Paolini – batteria
produzione originale

 

Domenica 12 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna Jazz”

“Ravenna 51° Jazz Club”

JAZZMEIA HORN

Jazzmeia Horn – voce; Victor Gould – pianoforte; Jason Clotter – contrabbasso; Michael Reed – batteria

 

Lunedì 13 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“Ravenna Jazz”

“Pazzi di Jazz” Young Project

ORCHESTRA DEI GIOVANI & ORCHESTRA DON MINZONI, CORO SWING KIDS & TEEN VOICES

diretti da TOMMASO VITTORINI

special guests

MAURO NEGRI – sax alto e clarinetto, MAURO OTTOLINI – trombone

& ALIEN DEE – beatbox

 “Banana Boat”

Omaggio a Harry Belafonte

Serata finale del progetto “Pazzi di Jazz” dedicata a Carlo Bubani

produzione originale - ingresso libero

 

Martedì 14 maggio

Cesena (FC), Conservatorio Statale di Musica Bruno Maderna, ore 14:30-16:30

Forlì (FC), Cosascuola Music Academy, ore 18:00-20:00

“The Beach Boys: Good Vibrations”

incontri con gli allievi del Conservatorio Maderna di Cesena e con gli studenti della Cosascuola Music Academy di Forlì

a cura di Francesco Martinelli, docente di storia del jazz alla Siena Jazz University

partecipa Fabio Petretti, direttore Italian Jazz Orchestra e curatore arrangiamenti della produzione originale “Good Vibrations”, in programma il 30 giugno alla Corte degli Agostiniani di Rimini

Let’s Jazz

 

Giovedì 16 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

EXTENDED SINGULARITY

Fulvio Sigurtà – tromba; Stefano Onorati – pianoforte; Gabriele Evangelista – contrabbasso; Alessandro Paternesi – batteria

 

Venerdì 17 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

ROBERTO GATTO TIME AND LIFE

La Musica di Tony Williams

Roberto Gatto – batteria; Alfonso Santimone – pianoforte, tastiere, elettronica;

Marcello Alulli – sax tenore; Umberto Fiorentino – chitarra; Pierpaolo Ranieri – basso elettrico

 

Sabato 18 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

REIJSEGER / FRAANJE / SYLLA TRIO

Ernst Reijseger – violoncello; Harmen Fraanje – pianoforte, voce; Mola Sylla – voce, m’bira, xalam

 

Domenica 19 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

ON TIME BAND

“Liberation Music”

Cristina Renzetti – voce; Alessandro Paternesi – batteria; Cristiano Arcelli – sax alto, arrangiamenti; Marcello Allulli – sax tenore; Fulvio Sigurtà – tromba;

Francesco Diodati – chitarra; Enrico Zanisi – tastiere, elettronica; Francesco Ponticelli – contrabbasso; Michele Corcella – direzione, arrangiamenti

feat.On Time Variabile Orchestra

con gli allievi dei seminari “Correggio On Time”

produzione originale

Let’s Jazz

 

Martedì 21 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

URI CAINE TRIO Feat. BARBARA WALKER

Barbara Walker – voce; Uri Caine – pianoforte; Mike Boone – basso elettrico; Jim Black – batteria

 

Giovedì 23 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

ROBERTO FONSECA TRIO

Roberto Fonseca – pianoforte, tastiere, voce; Yandy Martinez – basso elettrico, contrabbasso; Ruly Herrera – batteria

 

Venerdì 24 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

TINGVALL TRIO

“Birds”

Martin Tingvall – pianoforte; Omar Rodriguez Calvo – contrabbasso; Jürgen Spiegel – batteria

 

Sabato 25 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

DANIEL GARCÍA TRIO

“Vía de la Plata”

Daniel García Diego – pianoforte, voce; Reinier Elizarde “El Negrón” – contrabbasso; Michael Olivera – batteria

 

Lunedì 27 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

ZENOPHILIA & DEAN BOWMAN

“Come On Down (And Follow Us)”

Dean Bowman – voce; Zeno De Rossi – batteria; Piero Bittolo Bon – sax alto, tenore & baritono;

Filippo Vignato – trombone; Glauco Benedetti – tuba, sousaphone; Simone Padovani – percussioni

 

Giovedì 30 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

CYRILLE AIMÉE QUARTET

Cyrille Aimée – voce; Hila Kulik – pianoforte; Jérémy Bruyère – contrabbasso, basso elettrico; Raphael Pannier – batteria

 

Venerdì 31 maggio

Correggio (RE), Teatro Asioli, ore 21:00

“Correggio Jazz”

HAROLD LÓPEZ-NUSSA TRIO

“Timba a la Americana”

Harold López-Nussa – pianoforte; Luques Curtis – contrabbasso; Ruy Adrián López-Nussa – batteria

 

Mercoledì 12 giugno

Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00

“Voices”

FRIDA BOLLANI MAGONI & ALBERT ENO

Frida Bollani Magoni – pianoforte, voce; Albert Eno – chitarra, voce

 

Giovedì 13 giugno

Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00

“Voices”

QUINTORIGO & MAURO OTTOLINI

“Play Mingus”

Mauro Ottolini – trombone; Valentino Bianchi – sax; Gionata Costa – violoncello; Stefano Ricci – contrabbasso;

Andrea Costa – violino; Alessio Velliscig – voce; Simone Cavina – batteria

Mauro Ottolini artist in residence

 

Venerdì 14 giugno

Parma, Casa della Musica - Cortile d’Onore, ore 21:00

“Voices”

TATIANA EVA-MARIE & AVALON JAZZ BAND

“Djangology”

Tatiana Eva-Marie – voce; Dennis Pol – chitarra; Daniel Garlitsky – violino; Wallace Stelzer – contrabbasso

 

Domenica 16 giugno

Bagnacavallo (RA), Chiostro - Complesso di San Francesco, ore 21:00

TUCCI / BOSSO / SORRENTINO

DRUMPET

Lorenzo Tucci – batteria; Fabrizio Bosso – tromba; Daniele Sorrentino – contrabbasso

Fabrizio Bosso artist in residence

 

Sabato 22 giugno

Medicina (BO), Parco Ca’ Nova, ore 21:00

SERVILLO / GIROTTO / MANGALAVITE

“L’anno che verrà”

Canzoni di Lucio Dalla

Peppe Servillo – voce; Javier Girotto – sax soprano, sax baritono; Natalio Mangalavite – pianoforte, tastiere, voce

 

Domenica 23 giugno

Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15

MAURO OTTOLINI & ORCHESTRA OTTOVOLANTE

“The King of Mambo”

con i ballerini di Gardadanze Studio

Mauro Ottolini – voce, trombone, conchiglie; Vanessa Tagliabue Yorke – voce;

Andrea Lagi – tromba; Paolo Malacarne – tromba; Emiliano Vernizzi – sax alto; Stefano Menato – sax tenore; Corrado Terzi – sax baritono;

Lino Bragantini – trombone; Matteo Del Miglio – trombone basso; Oscar Marchioni – pianoforte, organo; Giulio Corini – contrabbasso;

Paolo Mappa – batteria, percussioni; Valerio Galla – percussioni; Marco Catinaccio – percussioni;

ballerini di mambo di Gardadanze Studio

Mauro Ottolini artist in residence

 

Giovedì 27 giugno

Lugo (RA), Arena del Carmine, ore 21:15

QUARTETTO SAXOFOLLIA feat. FABRIZIO BOSSO

Fabrizio Benevelli – sax soprano; Lorenzo Simoni – sax alto; Marco Ferri – sax tenore; Giovanni Contri – sax baritono;

special guest Fabrizio Bosso – tromba

Fabrizio Bosso artist in residence

 

Domenica 30 giugno

Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15

“GOOD VIBRATIONS”

Omaggio ai Beach Boys

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA

+ special guest gruppo vocale BARAONNA

Direttore FABIO PETRETTI

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA: Mirco Rubegni – tromba; Giuseppe Zanca – tromba, arrangiamenti; Massimo Morganti – trombone, arrangiamenti;

Leonardo Rosselli – sax alto, flauto; Marco Postacchini – sax baritono, clarinetto basso, arrangiamenti; Thomas Lasca – chitarra;

Max Rocchetta – pianoforte, tastiere, arrangiamenti; Paolo Ghetti – contrabbasso, basso elettrico; Stefano Paolini – batteria, percussioni.

ARCHI. Violini: Cesare Carretta, Aldo Capicchioni. Viola: Michela Zanotti. Violoncello: Anselmo Pelliccioni.

+ special guest gruppo vocale BARAONNA: Delio Caporale, Eleonora Tosto, Daphne Nisi, Vito Caporale.

Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti

Beach Boys video collage: immagini, frammenti di film, concerti, special TV, interviste

produzione originale

 

Sabato 13 luglio

Rimini, Corte degli Agostiniani, ore 21:15

MATTEO MANCUSO

Matteo Mancuso – chitarre; Stefano India – basso elettrico; Giuseppe Bruno – batteria

 

 

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it

website: www.crossroads-it.org – www.erjn.it - www.jazznetwork.it

 

Ufficio Stampa

Daniele Cecchini, tel. 348 2350217, e-mail: dancecchini@hotmail.com

 

Direzione Artistica

Sandra Costantini

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