17 maggio 2024

Bennissimo a teatro - Varese

 


Rami d'ORA | IV edizione rassegna di arti performative tra i boschi delle Orobie Valtellinesi

 


Rami d'ORA | IV edizione

rassegna di arti performative tra i boschi delle Orobie Valtellinesi

24 maggio - 30 giugno 2024 @ Sondrio, Piateda, Tirano, Morbegno

La quarta edizione di Rami d’ORA, rassegna di arti performative in natura promossa dal collettivo Laagam, torna dal 24 maggio al 30 giugno ad animare i boschi e i sentieri delle Orobie valtellinesi coinvolgendo i comuni di Sondrio, Tirano e Morbegno oltre all’abituale sede di ORA a Castellaccio, frazione abbandonata di Piateda.
Il cartellone si snoda in 6 fine settimana, abitando luoghi di interesse paesaggistico e architettonico come il complesso di Santa Perpetua di Tirano, Luogo del Cuore del FAI- Fondo per l'Ambiente Italiano del XII secolo tra Italia e Svizzera che ospiterà uno degli appuntamenti d’apertura il 26 maggio Veduta > Tirano della compagnia mk di Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale di Venezia; o ancora il Sentiero Valtellina e la Falesia Cràp de la Nona con le esperienze di arrampicata per adulti e bambini e la performance di danza verticale sulla parete rocciosa Single Pitch di Piergiorgio Milano (23 giugno)
Ad aprire la rassegna oltre ad mk saranno il coreografo e danzatore Ioannis Mandafounis con One One One (25 e 26 maggio) e il collettivo Laagam con il debutto di You, elsewhere di Francesca Siracusa (24 e 26 maggio).

CALENDARIO RAMI D’ORA 2024
primo week end
venerdì 24 maggio ore 20.30 @ ORA, Castelasc (Piateda)
performance you, elsewhere | Laagam - 35’
a seguire brindisi di apertura
in caso di pioggia l’evento è annullato
sabato 25 maggio ore 18.00 @ Sondrio, Piazza Campello
performance One One One | Ioannis Mandafounis - 90’
in caso di pioggia l’evento è rimandato a domenica 26 maggio h. 11.30
domenica 26 maggio
h 10.30/12.15/16.30/19.30 @ Tirano, Complesso di S. Perpetua – Ritrovo
presso Infopoint Trenino Rosso del Bernina e camminata di 15 minuti sino a
S. Perpetua.
Le persone con difficoltà o disabilità motoria possono parcheggiare al Complesso
performance Atmosferologia. Veduta > Tirano | mk - 25’ circa
ore 14.30 @ ORA, Castelasc (Piateda)
performance you, elsewhere | Laagam - 35’
h. 18.00 @ Tirano, davanti Palazzo Salis
performance One One One| Ioannis Mandafounis - 90’

settimana dei piccoli
28-31 maggio @ nelle scuole
performance riservate alle scuole IoForesto | Ekodanza

secondo week end
venerdì 31 maggio h 20.30 @ Morbegno - Ritrovo al parcheggio di via S.
Marco
in collaborazione con Perestrojka
Performance Perspectiva | Azioni Fuori Posto – 40’
A seguire concerto a cura di Perestrojka
sabato 1 giugno
h. 11.00 @ Busteggia, Piateda - Ritrovo davanti alla Chiesa di S. Francesco
in collaborazione con Palio di Piateda
Performance Perspectiva | Azioni Fuori Posto - 40’
h 17.30 @ Sondrio, spazi Eureka, quartiere Piastra all’interno di “Festa in
Piastra” in collaborazione con la cittadinanza attiva, libreria Tiralistori, Sol.co,
Amal, Spartiacque, Gabbiano
presentazione libro ed esito del laboratorio Consenso, possiamo parlarne? |

Agnese Gabrielli, Elisabetta Da Rold e la traduttrice Laura Fontanella
h 19.00 @ Sondrio, Ritrovo davanti al Bar Colorado
Performance Perspectiva | Azioni Fuori Posto - 40’
a seguire cena con dj set e spettacolo (info e prenotazioni tel. +39 348 117
6895)
domenica 2 giugno dalle 16.00 @ Sondrio, Orto RisOrto via Bormio
in collaborazione con Coop. Lotta contro l’Emarginazione
Duo Suzi Cunningham e Paolo Novellino e festa danzante
in caso di pioggia l’evento è rimandato a domenica 9 giugno

terzo week end
venerdì 7 giugno @ Albosaggia, Casa dell’accoglienza
Performance riservata alle scuole Aλς – Forme di vita | Chiara Marolla - 40’
sabato 8 giugno h. 10.00 @ Sentiero Valtellina - Ritrovo presso Municipio di
Piateda
Performance Aλς – Forme di vita | Chiara Marolla - 40’
Performance dodder | Francesca Bertolini – 25’
Performance Rules to live by |Suzi Cunningham - 20’

quarto week end
domenica 16 giugno h. 16.30 @ Tirano, Piazza Unità d’Italia
all’interno della Fiera dei libri e della Lettura
Concerto partecipato Matitanti | Fabio Bonelli – 90’ a partecipazione libera

quinto week end
Da giovedì 20 a domenica 23 giugno @ ORA, Castelasc (Piateda)
Formazione in collaborazione con Danza Urbana:
giovedì 20 giugno h. 16.30 @ Bosco - Ritrovo presso ORA, Castelasc
Formazione ed esperienza Notte nel bosco | Andrea Mori
venerdì 21 giugno h. 15.30-18.00; sabato 22 giugno h. 10.00-13.00 @ ORA,
Castelasc
Laboratorio di movimento minimo | Giovanni Campo
domenica 23 giugno GIORNATA ALLA FALESIA CRAP DE LA NONA
in collaborazione con Parco Orobie
h. 9.00 - Ritrovo presso Municipio di Piateda e partenza per la Falesia in
macchina Pratiche di arrampicata per tutt* dai 12 anni
Pranzo al sacco
h 16.00 Performance Amadriadi | Tyche - 20’

h 17.00 Performance Single Pitch | Piergiorgio Milano - 30’
in caso di pioggia la giornata è annullata
La giornata non è accessibile a persone con difficoltà o disabilità motoria

sesto week end
domenica 30 giugno @ Piateda Alta
h. 17.00 Performance Mavara | Chiara Marchese - 40’
h. 18.30 Performance VÆVER | Camilla Monga, Emanuele Maniscalco –
40’
in collaborazione con AmbriaJazz

Gli appuntamenti si svolgono anche in caso di pioggia, salvo dove
diversamente specificato.
Aggiornamenti in tempo reale seguendo ORA Orobie Residenze Artistiche
su Facebook e Instagram

“TANTE CARE COSE” Mercato di rigatterie e anticaglie a Morazzone (VA)

                               


                                            Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano 

presenta la seconda edizione di

“TANTE CARE COSE” 
Mercato di rigatterie e anticaglie 
Casa Macchi, Morazzone (VA) 
sabato 25 e domenica 26 maggio 2024

dalle ore 10 alle 18

16 maggio 2024

LUISA RABBIA The Gods 21.5 – 19.10.2024 opening 21.05.2024 | h. 17 – 20 a Torino


LUISA RABBIA

The Gods

21.5 – 19.10.2024

opening 21.05.2024 | h. 17 – 20


Giorgio Persano ha il piacere di ospitare, nel giardino interno di Palazzo Scaglia di Verrua, tre nuove opere pittoriche di Luisa Rabbia, parte della recente serie intitolata The Gods.

La mostra, concepita come spazio di riflessione sulla vulnerabilità e l’imprevedibilità dell’esistenza umana, intreccia eventi attuali con cosmologia e elementi letterari come Le metamorfosi di Ovidio – peraltro raffigurate anche nel ciclo di affreschi seicenteschi sulla facciata e nel cortile della galleria. Per Ovidio, una vera comprensione del mondo significa negare la sua oppressiva solidità e permettere che tutto si trasformi in qualcos’altro. Conseguentemente, la metamorfosi da una materia all’altra è possibile, nonostante le apparenze esterne, perché tutte le forme originano dalla stessa sostanza. Questo legame intrinseco tra tutte le entità viventi giace al centro del linguaggio artistico di Luisa Rabbia. Rappresentazioni di esseri umani, corpi che evocano paesaggi, forme cellulari e vegetali, tutto si fonde nel suo lavoro riflettendo l’interesse dell’artista per il concetto che tutte le cose sono la causa cooperante di tutto quello che esiste.

Utilizzando un linguaggio espressivo e personale, le opere di Luisa Rabbia rappresentano corpi più o meno astratti che evocano temporalità, spiritualità, paesaggi interiori e interconnessione fra le forme viventi. Nonostante sia il momento contemporaneo ad inspirarla, l’artista cerca un linguaggio atemporale, che si estenda oltre il quotidiano e inviti a ponderare le complessità dell’esistenza umana.


GIORGIO PERSANO

Via Stampatori 4
10122 Torino

Tel. +39 011 437817

13 maggio 2024

Tutto il resto mi sfugge di Camilla Mecca a cura di Vincenzo Capodiferro


TUTTO IL RESTO MI SFUGGE

Intensa silloge che unisce tutto ciò che di più umano e divino ha la poesia”, di Camilla Mecca


“Tutto il resto mi sfugge” è una raccolta poetica di Camilla Ugolini Mecca, edita da Fara, Rimini 2023, finalista al Faraexcelsior 2023. Camilla Ugolini Mecca è nata a Verona nel 1971. Si è laureata in Lettere moderne. È consulente, editor e formatrice. Pubblicazioni: Ambigue stanze. Un itinerario nell’opera di Antonio Possenti (2003); Il destino dell’onda (2021); Tu sorgerai di nuovo (2022).

Il titolo prende spunto da un verso: Io so che esiste il presente, tutto il resto mi sfugge. Tomaso Pedio amava ripetere: - Il presente è tutto! Con Agostino potremo ancora ripetere: - Il presente del passato è la memoria, il presente del presente è l’intuizione, il presente del futuro è l’attesa. Tutta la raccolta ruota intorno a questo ponderoso tema della temporalità, ma si accentua sul resto: il resto del tempo. Oggi c’è tutta una polemica sulla filosofia del tempo tra ‘eternisti’ e presentisti. Certamente noi riporremmo Camilla Ugolini mecca tra i presentiti. Leggiamo tra le motivazioni della giuria: «Ma la poesia deve viaggiare per poter vivere e l’autore, nei suoi versi, evidenzia proprio la sua capacità di viaggiare in ogni cosa, tramutandosi, attraversando i corpi degli animali, degli alberi, delle cose dell’uomo poeta che dà voce: rinnovandosi. L’oracolo sogna…» (Elisabetta Bagli). Il poeta vate si fa voce panica, come quella dannunziana: …e varia nell'aria/secondo le fronde/più rade, men rade. Le metamorfosi del poeta si identificano con tutto ciò che tocca: come un re Mida aurifica tutto. È la parola creatrice, divina, che non vede separé tra mondo reale e mondo immaginifico. Schelling fa d’eco: «Ogni splendido quadro nasce quasi per il fatto che si toglie quella muraglia invisibile che divide il mondo reale dall'Ideale, e non è se non l'apertura, attraverso la quale appaiono nel loro pieno rilievo le forme e le regioni di quel mondo della fantasia, il quale traluce solo imperfettamente attraverso quello reale». Questi sono i sogni di Clara Kutznetsova: «Le parole sono come pietre focaie che si lanciano perché qualcuno le raccolga… poi all’occorrenza si strofineranno. La combustione avviene nel silenzio. E nello spazio bianco…».  Dal libro del Siracide: «Se una frusta ti colpisce, ti lascia il segno sulla pelle, ma se ti colpisce la lingua, ti spezza le ossa». Come il proverbio: - La lingua non ha osso ma rompe le ossa. È la potenza della parola: la “dynamis” del “logos” di Gorgia. Il poeta è creatore di mondi.


Essere vista nuda

nonostante le piume.

Essere letta come una profezia.

Essere udita dentro al silenzio.

Essere guardata nel cuore del buio.


Serie di ossimori che esprimono la grandezza della trasparenza: la poesia “cassandrea”, svelatrice del vero, nel senso autentico di “aletheia”, uscir fuori dal Lete, il fiume dell’oblio. Chi dice la verità non è creduto: la sindrome di Cassandra che troviamo fino in Pirandello. Anzi vuol esser ucciso: è martire, testimone rosso.

Riprendiamo il verso del titolo, al seguito:


Felice ignoranza del futuro

dove si spalanca l’oro di un luminoso

anello, o di una spiga.

Tu voli invece nell’altrove

E lo tessi d’argento.


È la celebrazione autentica di un “Chi vuol esser lieto sia” di Lorenzo, di un “Carpe diem” d’Orazio. Il futuro crea aspettazione, ansia, tormento, anche sogno che si esprime nella contrapposizione oro/argento. Anche: l’età dell’oro si contrappone a quella argentea, sia a livello ontogenetico che filogenetico. Più aumenta la circospezione del futuro, più l’uomo si allontana dalla natura (i “Saturnia Regna”). L’altrove è non-luogo (utopico, distopico, retro-topico che sia). È alienazione! Soprattutto oggi che si è proiettati tutto sul futuro. È l’età futuristica per eccellenza. L’età presentista è l’età moderna, quella passatista l’antica.

I versi di Mecca sono molto profondi, intrisi di spiritualità. Il suo presentismo è unico e ci rende simili agli animali, a quella natura di cui tutto il genere umano fa parte, quella natura che viene tradita dall’uomo. Il progresso è il tradimento della natura. Quanto più siamo presente tanto più ci avviciniamo alla realtà vera, non quella trasfigurata dai meta-versi. Anche noi eravamo quegli “abitanti del bosco”, di cui il poeta cerca «le tracce annusando il terreno».

Vincenzo Capodiferro 

10 maggio 2024

“IL TEMPO DELLA NATURA” Angelo Ariti Fabio Brambilla Flor Voicu a Porto Ceresio

 


Il PALAZZO della CULTURA a Porto Ceresio (VA) sulle rive del bellissimo Lago

accoglie TRE “PERSONALI” di oltre 10 opere per ciascun artista nella mostra

 

“IL TEMPO DELLA NATURA”

Angelo Ariti      Fabio Brambilla     Flor Voicu

opere d’arte

Palazzo della Cultura – Piazza Luraschi – PORTO CERESIO (VA)

dal 18 al 26 maggio 2024

vernissage: sabato 18 maggio – ore 11.30

Presentazione del critico d’arte Fabrizia Buzio Negri

orari mostra

sabato e domenica 10.00 - 18.30 || in settimana su appuntamento 3475221294

info curatore 335543223 biblioteca 0332939303 - INGRESSO LIBERO

in collaborazione con il Comune di Porto Ceresio e la Biblioteca Comunale

 

GLI ARTISTI  E LA LORO RICERCA

Sono dialoghi d’arte fra tre artisti, ognuno con il suo personale stile e la propria percezione, in varie interpretazioni “dentro” il tempo della naturaUideale fil rouge intesse storie e immagini avvolgendole attorno ad un obiettivo di sensibilizzazione sul tema natura/ambiente, per toccare le corde più intime del pensiero e del vivere.

Unica e originale la visione dei dipinti di angelo aritifondata sulla concretezza dei pigmenti, in un divenire di vibrazioni che solo la spatola sa generare. Il rapporto tra luce e colore si impregna di nuove rilevanze nelle varie espressioni figurali.

Lopera di fabio brambilla nel tempo diviene sempre più territorio misterioso, dove intuire il respiro affaticato della natura.

La sua arte polimaterica accoglie strati di pigmenti inserendo, senza delimitazione, frammenti di frasche, rami, erbe, muschi.

Lappassionato lavoro artistico di flor voicu con la tecnica informale si riflette nelle trasparenze tonali, nei contrasti di colore, nel palpitare della materia, alla ricerca di un risultato di grande effetto visivo, trasformando liricamente il fatto narrativo.

Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta HERBARIUM

 Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano presenta


HERBARIUM


La quarta edizione dell’appuntamento dedicato alle piante officinali e ai loro innumerevoli usi passati e attuali sabato 18 e domenica 19 maggio 2024 Monastero di Torba, Gornate Olona (VA)


Sabato 18 e domenica 19 maggio 2024, dalle ore 10.30 alle 18, il Monastero di Torba, Bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano a Gornate Olona (VA), ospiterà la quarta edizione di Herbarium, appuntamento dedicato alle piante officinali e ai loro innumerevoli usi passati e attuali, tra credenze popolari, tradizioni e scienza. Un tema che scaturisce dalla storia del luogo, dalla coltivazione e lavorazione di erbe medicinali e aromatiche che per secoli hanno praticato le monache di questo monastero, e che nel corso dei due giorni verranno raccontate al pubblico attraverso molteplici attività, sia per adulti che per bambini: escursioni, approfondimenti, picnic, laboratori.  

 Inoltre, saranno presenti espositori di prodotti del territorio di Varese e della Lombardia, dal Piemonte, dalla Val d’Aosta e dalla Sicilia che venderanno al dettaglio erbe officinali, bulbi, spezie, essenze, tinture madri, fiori spontanei, ma anche creazioni artistiche e artigianali, liquori, distillati, genepì e piante montane, accessori e monili, cosmetici, confetture e sciroppi, rimedi naturali, quaderni. 

 Nel corso delle due giornate si susseguiranno escursioni guidate in Valle Olona alla scoperta del suo ecosistema fluviale, conferenze sul giardino e sugli erbari, laboratori per adulti e bambini, degustazioni di eccellenze locali, passeggiate dedicate alla biodiversità del territorio. 

 Nel fine settimana per pranzo i visitatori potranno prenotare un picnic selvatico o un menu a tema con erbe del territorio e prodotti locali al Ristorante del Monastero. 

Si potranno inoltre degustare l’Amaro Rubino di Matteo Rubino, liquore artigianale a base di erbe prealpine, tra i primi a essere certificato Biologico sul mercato internazionale; e di Campo dei Fiori London dry gin di Alessandro Cammisano, gin artigianale interamente prodotto in provincia di Varese con le botaniche tipiche del luogo e distillato secondo la tradizione del London dry. 

 

Programma delle giornate: 

 SABATO 18 MAGGIO  

 Dalle ore 10.30 alle 12.30: escursione guidata in Valle Olona, alla scoperta di flora e fauna di un ecosistema fluviale, a cura di Antea Franceschin, guida ambientale escursionistica di Controvento Trekking.

Un percorso attorno al Monastero di Torba nell’area naturale del Parco RTO, definita intorno ai tre importanti corsi fluviale Rile, Tenore e Olona, e inserita tra i siti RETE NATURA 2000, per la conservazione di specie e habitat considerati prioritari dall’Unione Europea. Seguendo il corso del fiume, se ne percorrerà la storia, le trasformazioni industriali, le modifiche al suo corso impresse nel tempo dall’uomo.

Lungo il tragitto si incontreranno i capanni di osservazione faunistica. 

 Ore 11, 12, 14.30, 15.30 e 16.30: visite guidate al Monastero a cura di Archeologistics. Avamposto militare, monastero, cascina: il primo Bene del FAI e Patrimonio UNESCO dell’Umanità racchiude tra le sue mura oltre 1500 anni di storia. 

 Ore 11.30: conferenza sulla salute e il benessere del giardino nel mito, a cura di Fabio Bortesi, divulgatore, che si occupa di ricerca e sviluppo nel settore delle vertical farm a uso farmaceutico. Il mito racconta da sempre non solo la storia delle piante ma anche la loro vis terapeutica: il relatore accompagnerà i visitatori tra i viali di un giardino immaginario fatto di storie, folclore e leggende, per raccontare usi e proprietà di piante note come alloro, rosmarino, timo e finocchio, cannella, chiodi di garofano e mele. 

Ore 14.30: conferenza Il giardino nel piatto: le principali erbe spontanee, i loro utilizzi in cucina e nelle tradizioni popolari a cura di Fabio Bortesi. 

 Ore 15: laboratorio Nella bottega dell’erborista – per bambini da 6 a 9 anni. L’uso di piante officinali come cura e prevenzione da piccoli malanni è una tradizione molto antica, custodita gelosamente dalla sapienza monastica. I giovani partecipanti potranno indossare le vesti di erboristi per realizzare il proprio preparato naturale. A cura di Archeologistics. 

 Ore 16: laboratorio per adulti per la creazione di un Erbario, a cura di Antea Franceschin. Un racconto e un laboratorio manuale per ricordare la più antica arte del disegno botanico e delle miniature medievali, per realizzare un calco di foglie e un vero e proprio erbario. 

 DOMENICA 19 MAGGIO 

 Ore 10.30 e 14.30: passeggiata botanica per famiglie Storie di erbe spontanee e paesaggi fluviali, a cura di Antea Franceschin, guida ambientale escursionistica di Controvento Trekking. Una passeggiata lungo il fiume Olona, alla scoperta delle caratteristiche dell’ecosistema fluviale, delle piante e degli animali che lo abitano; un percorso naturalistico fatto di giochi, aneddoti, leggende, tracce di animali, per conoscere il territorio da questa particolare prospettiva. 

 Ore 10.30: conferenza I segreti dei monasteri delle donne: le selvatiche tra cura, cibo e magia, a cura di Eleonora Matarrese, membro di Crossing Frontiers Network, che si occupa dello studio dei legami tra la scienza moderna e gli studi medievali. Il suo ambito di ricerca sono i manoscritti medievali: erbari e scritti di fitoterapia popolare dell’areale germanico. Dopo 16 anni di ricerca, nel 2023 Matarrese ha pubblicato Beinecke 408 – Il manoscritto Voynich, definito “il manoscritto più misterioso del mondo” e composto di 4 trattati di cui il primo è un Erbario. La conferenza illustrerà quelle specie spontanee, reperibili anche al Monastero di Torba, delle quali le monache conoscevano i segreti.  

 Ore 11, 12, 14.30, 15.30 e 16.30: visite guidate al Monastero a cura di Archeologistics (vd. sopra descrizione) 

 Ore 12.30 e 13.30: picnic selvatico nel prato del Monastero a cura di Eleonora Matarrese, conosciuta come “La Cuoca Selvatica”, raccoglitrice e cuoca di Pikniq, il primo ristoro a offrire esclusivamente cibo selvatico.

Consulente di fitoalimurgia, Matarrese scrive su riviste scientifiche e divulgative e ha creato i Skogen!, la prima casa editrice italiana dedicata a gastronomia ed etnobotanica.  

I cestini da picnic, forniti in contenitori biodegradabili, si potranno scegliere tra Pikniq Hildegarda - 20 €: Bergturta Walser (torta salata ripiena di mele selvatiche, formaggio di mandorle di Toritto Presidio Slow Food, cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti Presidio Slow Food, impasto curcuma e shiso) ♦ 3 spiedini di frutta fresca e secca, selvatica e non, con polvere di abete rosso e sciroppo di pera selvatica ♦ tavoletta di cioccolato bianco Rosa e Calendula; Pikniq Teodolinda – 30 €: Lasagna con ragoût e polpette di legumi ♦ rösti di patate Walser e aglio orsino ♦ panna cotta di latte di mandorle di Toritto Presidio Slow Food con composta di lakka e petali di rosa. 

 Ore 15: laboratorio Alfabeti naturali in cucina, per bambini da 6 a 10 anni, a cura di Federica Buglioni. Vincitrice nel 2022 del Premio Andersen come Protagonista della cultura per l’infanzia, Buglioni progetta e conduce laboratori di cucina ed educazione alimentare e naturale per bambini e corsi di formazione per insegnanti. Il laboratorio trae spunto da alcuni suoi libri – Alfabeti naturali, Uovo Sapiens e Naturalisti in cucina - e propone un percorso tra scienza, alimentazione e creatività, indagando forme, consistenze e colori, per stampare infine alcune foglie di salvia come fece Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico. 

 Ore 15.30: Alla scoperta della biodiversità del Monastero di Torba, visita guidata a cura di Daniele Meregalli, Responsabile Ufficio Ambiente e Sostenibilità del FAI, che racconterà i valori ecologici che caratterizzano l’area, a partire dai fiumi e dai boschi, e i progetti a tutela della biodiversità promossi dalla Fondazione nel Bene. 

 La Torre di Torba insieme al Castrum di Castelseprio e alla Chiesa di Santa Maria foris portas fanno parte del sito seriale patrimonio UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. 

L’evento si svolge con il Patrocinio dei Comuni di Gornate Olona e di Castelseprio. 

“Eventi nei Beni del FAI 2024” è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI e al contributo di Pirelli, accanto al FAI dal 2006, che rinnova per il dodicesimo anno la sua storica vicinanza all’iniziativa e di Delicius che conferma per il quarto anno il suo sostegno al progetto. 


 www.monasteroditorba.it - www.fondoambiente.it  

FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano

Ufficio comunicazione stampa e new media: Serena Maffioli tel. 349.7131693; s.maffioli@fondoambiente.it

Ufficio comunicazione tv e radio: Novella Mirri tel. 06.68308756; 334.6516702; n.mirri@fondoambiente.it

07 maggio 2024

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, REBUS ISTITUZIONALE di Antonio Laurenzano

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, REBUS ISTITUZIONALE           


   

di Antonio Laurenzano

Autonomia regionale differenziata, atto finale? Dopo il via libera del Senato e un tormentato passaggio in Commissione Affari Costituzionali della Camera, il disegno di legge Calderoli è approdato in Aula a Montecitorio per la discussione generale, ed è subito bagarre. Le prime avvisaglie di uno scontro politico su un tema fortemente divisivo. In dieci articoli il progetto di attuazione del Titolo V della Costituzione, in particolare dell’art. 116, che prevede che lo Stato possa attribuire alle Regioni a statuto ordinario “condizioni particolari di autonomia”. Sono venti le materie oggi di legislazione concorrente, cioè di comune competenza di Stato e Regioni (sicurezza del lavoro, salute, alimentazione, governo del territorio, infrastrutture, trasporti ed energia, finanza pubblica, ordinamento sportivo, professioni, protezione civile, beni culturali, ecc.), che potranno passare integralmente all’ente regionale. E potrebbero essere decentrate anche altre tre materie oggi gestite solo dallo Stato (giustizia di pace, istruzione, tutela dell’ambiente e dei beni culturali).

In discussione è la redistribuzione dei poteri, grazie a una diversa allocazione delle risorse pubbliche verso quelle Regioni che ne faranno richiesta, concordando con il Governo la “devoluzione” di competenze e risorse. Il capitolo più controverso è quello relativo alla fiscalità, cioè il trasferimento di mezzi finanziari alle Regioni che ricevono le nuove funzioni, e quindi la parte del gettito fiscale generato sul territorio che ogni Regione potrà trattenere. Per superare gli effetti distorsivi della “spesa storica” collegata al costo annuale del servizio reso (un meccanismo vantaggioso per gli enti con elevata spesa e risorse fiscali proprie, rispetto a quelli con limitata capacità fiscale), l’ultima versione del “regionalismo differenziato” introduce un nuovo indicatore: il “fabbisogno standard” che esprime le reali necessità finanziarie dell’ente locale per garantire servizi ai cittadini sulla base delle varie caratteristiche territoriali e della composizione sociodemografica della popolazione residente. E’ il costo del servizio differenziato per Regione che ha bisogno, in via preliminare, della determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) per le materie riferibili ai diritti civili e sociali dei cittadini, prescritti dalla Legge di bilancio 2023, per garantire i servizi minimi equamente su tutto il territorio nazionale. “Conoscere per deliberare”, secondo l’insegnamento di Luigi Einaudi.

E sono 237 i Lep stabiliti in 15 materie dal Comitato (Clep) istituito dal Governo, presieduto dall’accademico, giudice emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese (nella foto), per tracciare un quadro unitario e completo finalizzato a evitare squilibri economici fra le Regioni attraverso misure perequative, nel rispetto del principio costituzionale di solidarietà sociale ed economica. Molto dipenderà dai finanziamenti che lo Stato potrà mettere a disposizione per far convergere le prestazioni, oggi molto diversificate, verso lo stesso livello. E’ probabile infatti che emergano dei vincoli finanziari alla copertura completa dei fabbisogni legati ai costi standard dei livelli essenziali delle prestazioni laddove non coperti dalla capacità fiscale regionale. Ma, come ha ribadito Sabino Cassese nella recente lectio magistralis tenuta ad Atripalda (Avellino), sua città di origine, in occasione della “Cittadinanza onoraria” conferitagli dall’Amministrazione comunale, “l’ultimo miglio dell’autonomia regionale differenziata dipende da un’amministrazione che funzioni bene, perché i divari amministrativi in Italia purtroppo ci sono e non li possiamo risolvere in poco tempo con i Lep la cui erogazione di servizi richiede all’amministrazione che governa il territorio cultura amministrativa per una efficace capacità di spesa con una classe dirigente adeguata.”

Al centro del dibattito politico il problema di sempre: migliore efficienza dei servizi e partecipazione al controllo della spesa o strumento di sperequazione socio-economica e divisione tra Regioni? I nodi problematici ancora da sciogliere riguardano, in particolare, la ricaduta sul servizio sanitario e sul sistema scolastico, la frammentazione delle politiche pubbliche nazionali (servizi e infrastrutture logistiche), il rischio di cristallizzazioni delle disuguaglianze, la mancanza di condizionalità nelle richieste di maggiore autonomia, le modalità di finanziamento dei Lep da concordare con ogni Regione che, senza un coordinamento nazionale, genererebbero “un variegato assetto di tipo balcanico”. E non ultimo, in attesa dell’attuazione del federalismo fiscale, la tenuta della finanza pubblica per realizzare il giusto equilibrio fra differenziazione e uniformità della tutela dei diritti civili e sociali. Sviluppo economico, coesione, diritti primari delle persone sono i principi sanciti dall’art. 119 della Costituzione, principi da contemperare con l’autonomia differenziata per la salvaguardia dell’unità nazionale contro ogni pericolo di divisione e di ridimensionamento dei poteri dello Stato centrale. Valorizzare diversità e differenze proprie dell’autonomia conciliandole con l’eguaglianza. Una sfida difficile per una diversa architettura istituzionale.


Bucare lo schermo - Psicoanalisi e oggetti digitali a Lenno

 


06 maggio 2024

Gli occhi dell'antica notte di Roberto Bettinelli a cura di Vincenzo Capodiferro

GLI OCCHI DELL’ANTICA NOTTE

Versi che hanno un respiro molto ampio”, di Roberto Bettinelli


Roberto Bettinelli è nato a Roma nel 1974. Vive e lavora a Crema. Laureatosi in Lettere, Scienze della Comunicazione, Filosofia e Storia, insegnante e giornalista, è autore di saggi e racconti. “Gli occhi dell’antica notte” è una raccolta di poesie, edita da Fara, Rimini 2023. La raccolta è risultata finalista al concorso Faraexcelsior del 2023. Leggiamo tra le righe delle motivazioni della giuria: «Versi che hanno un respiro molto ampio e che pongono il lettore di fronte a un accenno poetico ottimo…» di Filippo Tosti; «la silloge Gli occhi dell’antica notte raccoglie immagini, simboli, metafore e allegrie volte alla ricerca della sapienza sedimentata nel corso de tempo nell’animo umano» di Elisabetta Bagli. Il poeta si ricollega a quella “Antiquissima Italorum Sapientia” di vichiana memoria. La ricerca della sapienza affonda le sue radici nella Notte, antica, come nella “Teogonia” esiodea: Notte figlia di Caos. Noi siamo i figli della Notte. La Notte è anche la “notte oscura” di San Giovanni della Croce. È l’”abisso della volontà” dei mistici tedeschi, ripreso da Schelling.


Prima che canti il gallo

Avrai tradito la mia morte

Attendo la tua resurrezione

Nell’Alba de giudizio.


Il richiamo evangelico riguarda ogni uomo. Ognuno di noi è Pietro e Giuda, un traditore, ma dipende sempre dall’atteggiamento: il buon ladrone o il cattivo ladrone.


La misericordia dei cani antichi

Sorveglia la solitudine del grido

Crolleranno ubriachi gli occhi

Sulla purezza del cuore trafitto


La solitudine è uno dei temi centrali della poetica del Nostro: “la solitudine diventa l’esilio perenne”, nella “casa di vetro”, nel “mattino che divora il fiato del salice”, “nel grido dell’inverno”: abbiamo ripreso alcune immagini (idilli) dalla nota della Bagli. I questi versi la solitudine si manifesta quasi come un urlo munchiano, dinnanzi a questi cani antichi, come Cerbero. Gli occhi si inebriano innanzi alla purezza: - Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

I versi di Bettinelli sono come lame che trafiggono volti che si confondono, ti lasciano inquieti, per la ricchezza di immagini, per il coinvolgimento emotivo che ne deriva. La scena umana ne viene sintetizzata in un sipario sempre aperto, come in un antico anfiteatro greco, nei drammi che si rappresentano di sera, dinanzi agli “occhi ingenui della notte”. La vista della notte è sempre ingenua. Il buio è ambivalente: il nascondiglio del male, ma anche la culla del bene, del seme, che morendo rinasce nel giorno. Dalle tenebre spunta la luce. Il cielo, la notte, puntata di stelle, che come chiodi affiggono al cielo un velo che asconde, tutto vede, osserva, come gli occhi della notte antica. Platone diceva che il tempo tutto vede, tutto osserva. Il lettore sappia cogliere d questi versi spunti di autentica meditazione, di vera “sapienza”.

Vincenzo Capodiferro

04 maggio 2024

16 maggio_Fabbrica del Vapore: arriva a Milano la danza di Lost Movement


16 maggio_Fabbrica del Vapore: arriva a Milano la danza di Lost Movement

 Lost Movement

nell'ambito del tour nazionale 2024 presenta
Sehnsucht
16 maggio ore 21.00 @ Fabbrica del Vapore/Spazio Fattoria
all'interno della rassegna It's a little bit messy
Ingresso: 12/6 euro
Info e prenotazioni: info@fattoriavittadini.it

Arriva a Milano a Spazio Fattoria in Fabbrica del Vapore giovedì 16 maggio alle ore 21.00 il tour nazionale che vede impegnata sino ad ottobre Lost Movement, compagnia Under35 nata nel 2011 a Milano e guidata dal coreografo Nicolò Abbattista e dal dramaturg Christian Consalvo.
Lost Movement girerà Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Sardegna, Veneto, Piemonte e Toscana grazie al sostegno di MiC e SIAE nell’ambito del Progetto “Per Chi Crea” portando in scena la performance Sehnsucht.
Sehnsucht’ è una parola-chiave dello spirito romantico tedesco, che indica lo struggimento generato dal desiderio di qualcosa che però sfugge alla nostra presa. Nella performance, che vede in scena 8 interpreti, questo sentimento si manifesta come il desiderio di raggiungere il limite che ci divide dal prossimo, di toccarlo.
La compagnia sarà nuovamente a Milano il 29 giugno in Fabbrica del Vapore con A LOT OF, nuova produzione liberamente ispirata alla figura del coreografo e danzatore Vaslav Nijinsky, il 30 giugno al Barrio's con DancehALL, progetto performativo che coinvolge anche il pubblico


DATE TOUR SEHNSUCHT
26/04/2024 Poncarale (BS), Palazzo Vecchia, all’interno del Festival Archivio Privato promosso da Circuito C.L.A.P.Spettacolo dal vivo
15/05/2024 (insieme a A LOT OF) Reggio Emilia, Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto
16/05/2024 Milano, Spazio Fattoria/Fabbrica del Vapore all’interno della rassegna It’s a little bit messy promossa da Fattoria Vittadini
01/08/2024 (insieme a A LOT OF) Cerveteri (RM), Parco della Legnara, all’interno del Festival Rilievi in Danza promosso da Mandala Dance Company
15/09/2024 Sassari, Porto Ferro, all’interno di Festival Corpi in Movimento promosso da Associazione Danzeventi ETS
06/10/2024 Padova, Teatro ai Colli, Festival Internazionale La Sfera Danza promosso da La Sfera Danza
12/10/2024 Novi Ligure (AL), Teatro R. Marenco, in collaborazione con Radic’Arte aps
24/10/2024 Grosseto, Sala Eden del Baluardo Garibaldi, all’interno della Rassegna Piccole Storie Aliene in collaborazione con Con.Cor.D.A./Francesca Selva

www.lostmovement.it

30 aprile 2024

Miriam Ballerini a Fagnano Olona (VA)

 


LA BADIA DI VAGANNA E LA GLORIOSA PASSIONE DI SAN GEMOLO a cura di Vincenzo Capodiferro

 


LA BADIA DI VAGANNA E LA GLORIOSA PASSIONE DI SAN GEMOLO

Abbiamo voluto riportare un’antica versione, da noi naturalmente interpretata in maniera personale, della passione di San Gemolo, martire sulle cui spoglie fu eretta la magnifica Badia di Valganna. Fondata nel 1095, ha esercitato nei secoli un forte dominio su tutta la valle. Nel 1542 il cardinal Giovanni Angelo Medici, che poi divenne Papa Pio IV, ne divenne commendatario. È un gioiello di arte romanica, naturalmente ritoccato nei secoli, sotto cui scorre il Margorabbia e non lungi s’erge il cimitero, ove sono sepolti artisti come Giuseppe Grandi ed Odoardo Tabacchi.

«Gemolo era un valoro soldato ed insieme ad altri undici fanti, tra cui l’amico Imerio, nipote del vescovo di Treviri, Ludolf, era stato convocato per una missione importante. Doveva scortare il vescovo Ludolf a Roma, il quale era stato chiamato da papa Gregorio V, Bruno di Carinzia, figlio di Ottone, duca di Carinzia, nipote di Ottone I di Sassonia, il Grande, e cugino di Ottone III. Era stato chiamato, infatti, per una missione importante: il papa era assediato da Crescenzo Nomentano ed era in pericolo. La missione parte ed arriva a Roma nel 997. Il papa consegna al vescovo Ludolf un prezioso cimelio: la tunica inconsutile di Gesù Cristo, che fu tratta a sorte dai soldati romani ed ereditata da Longino. Si dice che chi indossasse quella tunica fosse invincibile ad ogni colpo. E quella tunica emanava virtù, come nella parabola della donna emorragica. La missione, guidata da Imerio, riparte da Roma. Si fermano una notte alla Badia di Viboldone, nei pressi di Milano, ospitati dagli umiliati. Poi riprendono il mattino di Pasqua del 967, giungono in Valganna, percorrendo la Via Francisca. Si accampano un momento lungo le rive del Margorabbia. La Valganna è una valle misteriosa, ancestrale, con le sue grotte antichissime e le miniere abbandonate, abitate da folletti, e da spiritelli, da demoni e da alieni, con il villaggio dimenticato del Touring Club, le cascate favolose, i laghi, orme dell’era glaciale, i borghi splendidi, coi mulini amletici, la birreria Poretti, le mitiche tranvie oramai ridotte a spettrali itinerari, se non fosse per le piste ciclabili, che hanno soppiantato i ferrosi binari. Intanto viene cacciato papa Gregorio ed eletto l’antipapa Giovanni XVI, che era Giovanni Filagato di Rossano. Ottone III voleva stabilire la sede dell’Impero rinnovato a Roma e riportare la città agli antichi fasti augustei, ma il popolo romano era contrario. Allora manda una spedizione per spodestare l’antipapa Giovanni XVI. L’esercito cattura l’antipapa, viene sfigurato nel volto e si ritira nella Badia di Fulda, in Germania. Venutolo a sapere il suo compaesano, san Nilo, da Rossano, lancia una potente maledizione contro Ottone. Infatti Giovanni muore a Fulda trai tormenti il 26 agosto del 1001, e Ottone dopo circa un anno, colto da febbre, muore il 24 gennaio del 1002, a 21 anni, presso il Castello di Paterno. Intanto la nostra spedizione, che si trova nei pressi d Ghirla, viene assaltata da una banda di briganti, guidata da Enrico di Uboldo, detto il Rosso. Raccontavano negli antichi viaggi: «Non v’ha fra’ viaggiatori chi evita quanto può d’affidarsi ad una barca. Né basta il dire che non v’ha pericolo, poiché il solo timore è un male. Per questi v’è una più lunga via, difficile sì, ma pur carreggiabile, che da Varese attraversa la Valganna, indi Val Marchirolo, va al Ponte della Tresa, e di là a Lugano. Per questa via viene presso che tutto il bestiame, che la Svizzera somministra alla Lombardia. Quando per la strada di Biumo giugnesi a Induno, invece di continuare a destra, piegasi a sinistra, e si sale a Frascarolo, villa del Pontefice Pio VI, alla cui famiglia dei Medici di Meregnano tuttavia appartiene. Si continua a salire fino alla vetta, e di là cominciasi a discendere in Valganna che s’ha sott’occhio. Il Naturalista osserverà dei grossi massi porfirici sul sasso di calcare, che altronde forma l’alto dei monti fino alla metà della valle, ove vedesi chiaramente come questo al porfirico rossigno, che già preesisteva, s’appoggia». I briganti rubano tutti i tesori che portava la comitiva, tra cui il cofanetto contenente il prezioso cimelio della tunica di Cristo. In verità il vescovo Ludolf aveva scambiato le tuniche: egli aveva indossato la tunica di Cristo e nel cofanetto aveva messo la sua, per assicurare maggiore protezione al carico. Ma nessuno della comitiva lo sapeva. I briganti fuggono col carico e Gemolo, seguito da Imerio si mette ad inseguirli, per riprendere il carico. Li raggiungono, ma alla fine si sfidano a duello Gemolo con Enrico, e Imerio col fidato del brigante, che si chiamava Fedele. Fedele ferisce Imerio al petto e Imerio fugge sanguinante: muore poi nei pressi di Varese, presso la Chiesa di San Michele. Gemolo, dopo una lotta accanita, viene decapitato da Enrico il Rosso, ma per disposizione divina, Gemolo riprende la testa e se la ripone sul collo. Colti da spavento i briganti fuggono, lasciando il carico, che viene ripreso da Gemolo e riportato all’accampamento dove risiede il vescovo Ludolf. Dopo aver consegnato il carico, Gemolo muore tra le braccia del vescovo e viene sepolto là vicino, dove sorge la fonte Orca. Si dice che alla vista di San Gemolo quella sorgente si ritraesse nei meandri della terra. Infatti, la fonte Orca, nei pressi di Ghirla, in Valganna: quando è inverno emerge, mentre quando è estate si perde nei meandri della terra. Al contrario la fonte Trigella, presso il monte di Raparo, in Lucania: la leggenda vuole che Ripenia, la ninfa, essendo Capripede innamorato di lei, si andasse a rifugiare nelle acque freddissime della fonte (“tri-gelida”), e il fauno la fece prosciugare. Ecco perché mentre d’inverno l’acqua non scorre, d’estate è una fonte molto ricca. Nel posto dove era stato sepolto San Gemolo, sulle rive del Margorabbia, venne poi eretta la Badia di Ganna, proprio a conforto dei pellegrini che percorrevano la valle: «La valle in cui si discende; alquanto elevata nel mezzo, divide le sue acque, parte mandandole all’Olona, e parte al laghetto di Ganna, a cui presto si giunge. Era Ganna un tempo un ricchissimo monistero di Cluniacensi, di cui tuttavia sussiste il chiostro e la chiesa; senza che altro indizio siavi di vetustà, se non la gotica struttura, qualche vecchia pittura in chiesa… Il laghetto di Ganna che per un emissario da ad unirsi a quello di Ghirla, abbonda di pesci… Vassi per quella parte a Bedero, a Rancio, sopra cui, vicino alla colma v’è del carbon fossile visibile, ed a Brincio». La Badia di Ganna ha avuto una storia gloriosa ed è legata proprio al martire San Gemolo. Sono laghi bellissimi, molto freddi, mete di occhi turistici. La Valganna è poco esposta, fredda, gelida d’inverno, anche se i cambiamenti climatici hanno mitigato i climi vernali, ma fresca e piacevole d’estate. Valganna prende il nome da una voce longobarda “ganda”, che significa luogo pietroso. La città di Gand, ad esempio, in Belgio prende il nome dal celtico Ganda, che significa confluente. Alla fine la comitiva, privata dei suoi migliori guerrieri: Gemolo e Imerio, giunge a Treviri, il 13 giugno del 967, giorno di Sant’Antonio di Padova. La tunica viene riposta nei sagrati del duomo di Treviri, ove tuttora è conservata e venerata dai fedeli».

Vincenzo Capodiferro

‘GROUND ZERO’ di Wim Wenders a Varese

 


GROUND ZERO di Wim Wenders

torna in esposizione a Villa Panza, dove l’arte contemporanea è un ponte tra Europa e America.

fino al 12 maggio 2024
Villa e Collezione Panza - Piazza Litta 1, Varese


Considero Villa Panza un luogo che rappresenta il cuore della cultura europea
e al tempo stesso, l’unione tra l’Europa e l’America nella sua piena espressione.”
Wim Wenders

New York, November 8, 2001, l’opera fotografica in cinque atti del regista e fotografo tedesco Wim Wenders torna in esposizione a Villa Panza fino al 12 maggio 2024.
Lo spazio spoglio e raccolto della Scuderia piccola della villa quasi si trasfigura in una cappella, che induce al silenzio e alla riflessione al cospetto delle cinque gigantesche fotografie scattate dall’artista all’indomani dell’11 settembre del 2001, che ritraggono Ground Zero con le macerie ancora fumanti. Una preghiera per immagini, un monito contro la violenza del terrorismo, e la suggestiva, potente visione di un dramma collettivo, che oggi come allora, purtroppo, interessa e coinvolge tutti.

26 aprile 2024

ADDIO AL PATTO DI STABILITA’ STUPIDO di Antonio Laurenzano


ADDIO AL PATTO DI STABILITA’ STUPIDO

di Antonio Laurenzano

Addio al “Patto di stupidità”. A distanza di oltre vent’anni da quando nel 2002 Romano Prodi, allora Presidente della Commissione europea, definì “stupido” il Patto di stabilità varato nel 1997, l’Europarlamento di Strasburgo, dopo un lungo e acceso negoziato tra i Paesi membri, ha approvato la riforma del Patto di stabilità e crescita per la governance economica dell’Europa del futuro. Di fronte a sfide e priorità economiche diverse rispetto al passato, regole più credibili e più efficaci, associando al necessario risanamento delle finanze pubbliche un altrettanto necessario sostegno agli investimenti. Un mix di flessibilità e rigore per poter puntare su una crescita economica fondata sulla stabilità finanziaria.

Obiettivo del Patto di stabilità e crescita (Stability and Growth Pact), secondo i “parametri” fissati con il Trattato di Maastricht del 1992, era quello di garantire la disciplina di bilancio degli Stati dell’Ue per evitare disavanzi di bilancio o livelli del debito pubblico eccessivi e contribuire così alla stabilità monetaria. Il Patto divenne …di ferro nel 2012 con la firma del “Fiscal compact”, che prevede il pareggio di bilancio di ciascuno Stato, con l’obbligo per i Paesi con debito superiore al 60% del Pil di ridurre il rapporto di almeno un ventesimo all’anno per non mettere a rischio la tenuta monetaria dell’Ue. Nel marzo 2020 la Commissione Von der Leyen, per limitare l’impatto socio-economico della pandemia, aveva attivato la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità, autorizzando i singoli Paesi membri a elargire contributi senza il rischio di sanzioni in caso di sforamento del deficit e del debito pubblico. Maggiore flessibilità della finanza pubblica fino al 2023 per sostenere l’economia durante la crisi. Espansività della spesa secondo i canoni Keynesiani.

Per scongiurare il rischio autolesionistico di un ritorno al passato con le ferree misure dell’ortodossia rigorista, e quindi con un Patto realisticamente inapplicabile, la riforma del Patto prevede una riduzione concordata del debito per i Paesi più indebitati e la possibilità di percorsi di recupero più graduali in caso di riforme e investimenti. Sarà la Commissione Ue a “tracciare la traiettoria di riferimento” specifica per singolo Paese entro il 21 giugno con gli obiettivi di aggiustamento dei conti pubblici a medio termine preparatori ai piani pluriennali di spesa (fiscali e strutturali), finalizzati a garantire la riduzione del debito o livelli prudenti. La riforma del Patto punta ad attribuire una forte titolarità nazionale nell’impegno alla riduzione del debito pubblico. Ogni Stato membro sarà chiamato a preparare piani di spesa sostenibili e conformi al nuovo quadro comune europeo basati sulla spesa primaria al netto degli interessi (per investimenti e sovvenzioni Pnrr), nei quali dovranno definirsi gli obiettivi di bilancio, le misure per affrontare gli squilibri macroeconomici, le riforme e gli investimenti prioritari. Questi Piani, della durata di quattro anni estendibile a sette anni, dovranno garantire il rientro del debito pubblico con una riduzione media annua dell’1% del rapporto debito/Pil per i Paesi con rapporto superiore al 90% (Italia e Francia), dello 0,5% per gli altri Paesi con indebitamento compreso fra il 60 e il 90% del Pil: un vincolo meno restrittivo di quello attuale di 1/20 all’anno.

“La riforma, ha dichiarato il commissario all’Economia Paolo Gentiloni, intende semplificare la governance economica, sviluppare la responsabilità nazionale, rafforzando l’applicazione delle norme all’interno di un quadro comune trasparente.” Attraverso nuove regole, adattabili alle esigenze dei singoli Paesi, si vuole evitare che la riduzione forzata del debito, priva di flessibilità, porti a una contrazione degli investimenti e della crescita, mettendo a rischio il modello sociale e la sicurezza del continente. Si volta pagina per un Patto più…intelligente, nel segno di una responsabile politica di bilancio.

Cosa cambia per l’Italia? L’entusiasmo italiano è scarso, come dimostra, per opposte ragioni di partito, alcune palesemente contraddittorie, l’astensione quasi corale all’Europarlamento (con il “no” di M5S). “Abbiamo unito la politica italiana”, ha ironizzato Gentiloni che però ha osservato: “Il nostro Paese ha di fronte una doppia sfida, la sfida di politiche di bilancio prudenti, ma al tempo stesso la sfida a continuare con riforme e investimenti pubblici che sostengano la crescita”. Il ritorno ai vincoli comunitari dopo cinque anni di pausa segna per l’Italia un nuovo percorso: si presenta stretta e difficile la strada per la preparazione della prossima legge di bilancio. Servono 20 miliardi di euro per gli interventi bandiera del governo (taglio del cuneo fiscale e conferma dell’Irpef a tre aliquote) ai quali va sommato “il prezzo da pagare” per l’aggiustamento dei conti che sarà richiesto da Bruxelles per rispettare la procedura per deficit eccessivo. Con una bassa crescita della produttività e la zavorra dei crediti d’imposta del superbonus sarà forte l’impatto delle nuove regole del Patto sul quadro programmatico della politica economica del Paese. Austerity e taglio della spesa?


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