“EPPURE QUALCUNO MI DOVEVA ASCOLTARE” di Aurelio Pace a cura di Vincenzo Capodiferro

“ EPPURE QUALCUNO MI DOVEVA ASCOLTARE” Storia di un’ordinaria ingiustizia della Giustizia italiana, di Aurelio Pace Quello che il giovane avvocato Aurelio Pace ci racconta in questo libro, “Eppure qualcuno mi doveva ascoltare” - edizioni Osanna, Venosa -, è una storia drammatica, vera, anche se un po’ romanzata, accaduta nella Basilicata del Novecento. Aurelio parte da un tema agostiniano, riprendendo Epitteto: Dio ci ha dato due orecchie, ma una bocca sola, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà. Aurelio, giovane ed avvenente avvocato, un po’ come il grande Aurelio Agostino, viene interpellato da un anziano signore: Salvatore di Brindisi di Montagna. La richiesta è un absurdum logico: rivedere uno storico processo a carico del padre, Agostino Lacerenza, ingiustamente accusato di parricidio e di omicidio di un giovane. Due accuse falsissime, perché il poveruomo si era trovato alle strette, e vedendo il padre in fin di vita, lo aveva caricato sul mulo e portato all’ospeda...