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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Intervista di Alessia Mocci al poeta russo Arsen Mirzaev: vi presentiamo Chiedo asilo poetico

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Intervista di Alessia Mocci al poeta russo Arsen Mirzaev: vi presentiamo Chiedo asilo poetico “ […] amo anche staccarmi – strapparmi da questa celebre “esistenza letteraria” verso la natura – nel bosco, sui monti, al mare, nel deserto.... “I poeti devono vagare e cantare!” – con questa affermazione di Velimir Chlebnikov sono d'accordo al 200 %.” – Arsen Mirzaev Il vagare dei poeti non può che far ricordare quei celebri versi dello stimato Ugo Foscolo (“ Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme/ che vanno al nulla eterno; e intanto fugge/ questo reo tempo, […] ”) che contemplavano e cantavano alla sera ringraziandola per la pace prodotta proprio da questo vagare. Ed ancora ricorda quel vagare dell’Islandese in continuo dialogo con la Natura in contrapposizione ad un poeta che lasciò di rado la sua biblioteca sita a Recanati. Nato a San Pietroburgo nel 1960, Arsen Mirzaev è poeta, critico e studioso di letteratura. All’attivo ha collaborazioni con di...

Port_land MARIO DANIELE Riccardo Costantini Contemporary - Via Giolitti 51, 10123 Torino 16/06 – 19/09/2020 a cura di Marco Salvario

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Port_land MARIO DANIELE Riccardo Costantini Contemporary - Via Giolitti 51, 10123 Torino 16/06 – 19/09/2020 a cura di Marco Salvario Il colpo dato dal Covid al mondo dell’arte contemporanea è stato molto duro in Italia e non solo. Alcuni espositori non ce l’hanno fatta, altri sono fermi in attesa di vedere come evolverà la situazione, i più coraggiosi hanno provato a ripartire subito, nel rispetto di regole che per il mondo della cultura sono molto più rigide che per altri settori. Se un giovane vuole sballarsi nella movida notturna, può sedersi a un tavolino stretto con altri venti amici impasticcati o ubriachi e fare baldoria fino all’alba mentre, se vuole ammirare un quadro in tutta tranquillità, non può entrare nei locali se ci sono già altre persone; nel primo caso le mascherine protettive non esistono, nel secondo se non le si indossa, non si entra. Che cosa commentare? Lo sballo è evidentemente sano e lodevole mentre la cultura è ritenuta molto pericolos...

ARGENTINA 1978: UNA COPPA PIENA DI SANGUE DI ANGELO IVAN LEONE

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ARGENTINA 1978: UNA COPPA PIENA DI SANGUE DI ANGELO IVAN LEONE Tra le varie dittature che hanno funestato il XX secolo, una menzione speciale meritano le dittature sudamericane del secondo dopoguerra. Tra queste dittature, tutte formatesi con la diretta o indiretta partecipazione degli USA, secondo la dottrina Monroe "l'America agli americani"  che poi voleva dire l'America, tutta l'America, agli USA, spiccano le dittature dei macellai nazistoidi come il cileno Augusto Pinochet e la dittatura della giunta militare in Argentina sotto la guida del tenente generale Jorge Rafael Videla. La dittatura argentina, passata alla storia con la definizione propria dei golpisti di: processo di riorganizzazione nazionale durò dal 1976 al 1983. Questa dittatura ebbe modo di sterminare un'intera generazione di argentini quasi 30000 persone, in maggioranza giovani operai, studenti e contadini morirono nei massacri ordinati dalla Junta. Il programma politico dei...

SEMPLIFICAZIONE, SI VOLTA PAGINA? di Antonio Laurenzano

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SEMPLIFICAZIONE, SI VOLTA PAGINA? di Antonio Laurenzano Il coronavirus con la eccezionalità dei suoi effetti ha messo a nudo la debolezza strutturale del sistema Paese intrappolato nei lacci e lacciuoli di un’asfissiante burocrazia e in un federalismo reso zoppo da una rattoppata modifica del Titolo V della Costituzione che ha generato un groviglio di norme e regolamenti, attribuzioni e competenze tra Stato centrate e autonomie locali, non sempre chiare e univoche. La fase 3, quella del “rilancio”, dovrebbe segnare la svolta nel tormentato rapporto fra cittadini e Pubblica amministrazione. E’ l’impegno preso dal Presidente Conte nel corso dei lavori degli Stati generali sull’economia svoltisi a Roma, a Villa Pamphili. “Stiamo lavorando sulla semplificazione, con l’obiettivo di rendere più rapidi e trasparenti i processi amministrativi”, ha dichiarato il Premier. Si tratta di ...

“LO SGUARDO… VERSO” DANIELE CARLETTI a cura di Maria Marchese

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“LO SGUARDO… VERSO” DANIELE CARLETTI “C'est un spectacle, mais sans la scène; un jeu, mais aussi un enterprise quotidienne; un signifiant, mais  aussi un signifié… La scène di carnival, où il n’y a pas de scène, pas de théatre, est a la fois scène et vie, jeu  et reve, discours et spectacle”. (Julia Kristeva) “È uno spettacolo ma senza il palcoscenico; un gioco, ma anche un’impresa quotidiana; un significante, ma  anche un significato… La scena del carnevale, dove non c’è scena, nessun teatro, è sia scena che vita, gioco  e sogno, discorso e spettacolo” . Con “LO SGUARDO… VERSO” , Daniele Carletti abbandona le espressioni artistiche, che lo hanno  contraddistinto durante la sua lunga carriera: posa il pennello, mette da parte cavalletto e tela per elevare,  in onore di Leonardo da Vinci, un “carnival” artistico (installazione) ove nulla è lasciato al caso. Rivolge, quindi, al fruitore questa scena teatrale di vita, sospesa tra sogno, gi...

Novità de il Foglio letterario

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IL FOGLIO LETTERARIO & EDIZIONI IL FOGLIO Editori in Piombino dal 1999     Novità del DOPO COVID     NARRATIVA   Francesca Lenzi - Indiana libera tutti - Euro 12   Indiana Mannucci ha 12 anni e qualche mese nel novembre del 1994 quando esce di casa per andare agli allenamenti di pallavolo, indossando degli orribili pantaloncini di spugna blu marino. Avrebbe voluto giocare a calcio, ma sua madre Lorella Pacini, casalinga, e suo padre Paolo Mannucci, operaio alla fabbrica siderurgica di Piombino, furono irremovibili. Indiana va, controvoglia agli allenamenti di pallavolo, e vive un anno da ragazzina alle prese con vecchi e nuoviincontri, le estati a Scarlino Scalo che si ripetono fra scoperte e ricordi, i film e il mar Tirreno. A introdurre ogni capitolo, un disegno “cinematografico” realizzato dall’autrice. Francesca Lenzi (Piombino, 1978 ). Giornalista, collabora da oltre dieci anni con il quotidiano Il Tirreno. La...

“TEA PASSION” MAURO MASETTI a cura di Maria Marchese

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“TEA PASSION” (63 x48, tecnica mista)  MAURO MASETTI “Le migliori foglie di tè devono piegarsi come stivali di cuoio dei cavalieri tartari, arricciarsi come le corna di  un bue potente, schiudersi come la nebbia che sale da un burrone, scintillare come un lago sfiorato dallo  zefiro ed essere umide e molli come terra bagnata dalla pioggia” . (Lu Yu) Con l’opera “TEA PASSION” , Mauro Masetti apre uno stato contemplativo plastico, ove il conflitto tra sensi  e spirito si annulla nella ricercatezza e nel simbolismo del brano materico/cromatico da lui stesso elevato. Gli elementi della tela, a partire dal titolo stesso, giacciono entro una condizione di dualità: il tè rappresenta una ritualità che addova il proprio nucleo nel flemma e nella tradizione levantina, mentre il termine “passion” si realizza in un’attuale e ardita lenezza. L’utilizzo, da parte dell’esteta romagnolo, di materiali frugali (iuta, gesso, legno, stucco) rende tangibile, tra le pa...

TALI I PADRI – TALI I FIGLI di Vincenzo Capodiferro a cura di Miriam Ballerini

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TALI I PADRI – TALI I FIGLI saggio psicodinamico sulla paternità di Vincenzo Capodiferro © 2020 Editrice GDS Pag. 42 Formato kindle € 2,99 L'autore è un professore di filosofia e, al suo attivo, ha diversi saggi. Quest'ultimo nato è un saggio che volge un occhio attento alla figura paterna. Dalla dedica all'inizio del libro, rivolta a suo figlio, comprendiamo quale sia stata la molla che ha scatenato il desiderio di scrivere queste pagine. È un saggio complesso, piuttosto tosto da seguire, non certo una lettura di svago. L'autore ha fatto un excursus fra filosofia: letteratura, religione e psichiatria. Il famoso detto “tale padre, tale figlio”, sta a significare che, solitamente, si assomiglia caratterialmente a chi ci ha cresciuti. Ecco cosa ha messo in campo l'autore per argomentare come la figura paterna sia poco presente. “ Questo piccolo saggio intende rivalutare la figura paterna, troppo trascurata dalle scuole psicologiche. La madre ...

ABECEDARIO POLITICO. PRIMA DI TUTTO UN UOMO: INDRO MONTANELLI DI ANGELO IVAN LEONE

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ABECEDARIO POLITICO. PRIMA DI TUTTO UN UOMO: INDRO MONTANELLI DI ANGELO IVAN LEONE Indro Montanelli si ribellò al Fascismo e al comunismo. La storia gli ha dato ragione  Montanelli contro Fascismo Comunismo. Un uomo che seppe rinunciare al vento di consenso del suo tempo contemporaneo. Montanelli contro Fascismo Comunismo Indro Montanelli smise di essere fascista  nel 1936-1937 all’inizio della campagna di Spagna, quando il Fascismo, dopo la campagna di Etiopia e le sanzioni aveva raggiunto il massimo del suo consenso. Sfido chiunque dei nostri accademici a saper fare altrettanto, proprio loro che rifiutarono soltanto in 12, dicasi 12, il giuramento al Duce e al Fascismo. Detto ciò, per questo suo rifiuto al Fascismo,  Montanelli pagò  con l’ostracismo e  con l’esilio  in Estonia, tornò alla ribalta grazie alle cronache fatte sul  Corriere della Sera  della guerra tra Finlandia e Urss e da allora iniziò la sua parabola come giornalist...

STORIA DI INSUBRIA CRITICA di Miriam Ballerini

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STORIA DI INSUBRIA CRITICA di Miriam Ballerini Mi sono accorta che, molti dei collaboratori del blog insubria critica, non ne sanno quasi nulla. Ho deciso, così, di raccogliere qualche informazione, giusto per ampliare gli orizzonti di un “giornale” che, negli anni, ha dato davvero molte soddisfazioni. Insubria critica – Arte, letteratura & cultura: un fiume che scorre , è nato nel 2005 da un'idea del fondatore Antonio di Biase. Non so come gli sia venuta l'idea, così come non so di preciso quali fondamenti avesse l'idea stessa; purtroppo ho perso i contatti con lui, spero che riesca a leggere questo pezzo e lo commenti. Quello che so è che lo ha gestito per cinque anni. Andando a ritroso nel tempo trovo diversi nomi di collaboratori che non ho conosciuto, e altri coi quali mi sono incrociata: ad esempio Augusto da San Buono, Bruna Alasia e Antonio Gelormini. Negli anni sono stati tanti quelli che hanno collaborato per qualche tempo e che poi hann...

LAVORATTIVAMENTE. LA RICONVERSIONE DELL’ECONOMIA a cura di Angelo Ivan Leone

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LAVORATTIVAMENTE. LA RICONVERSIONE DELL’ECONOMIA Quella vissuta in questo periodo è una guerra e come tale va gestita. Ovvero è necessario convertire l’economia italiana, già appesantita e in ritardo ancor prima che il Covid-19 ci colpisse. La view del prof. Leone Quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo è stata ed è una guerra. In guerra, da sempre, l’economia si converte per la ragione di guerra. Pertanto le tante lamentele e le tante grida di questi giorni appaiono dei veri e propri latrati alla luna. Più questa guerra perdurerà, più l’economia sia quella nazionale che quella mondiale si dovrà, per forza di cose riconvertire, per le ragioni storiche, eterne ed ineluttabili, che da sempre agiscono in queste situazioni. Chiarito tutto questo è ora di metterci di buona lena, quindi, per questi stati generali dell’economia e prenderli come la possibilità e l’opportunità di poter riconvertire la nostra già  vetusta e arcaica economia , che era in ritardo sul tempo, be...