TALI I PADRI – TALI I FIGLI di Vincenzo Capodiferro a cura di Miriam Ballerini
TALI I PADRI – TALI I
FIGLI saggio psicodinamico sulla paternità di Vincenzo Capodiferro
©
2020 Editrice GDS
Pag. 42 Formato kindle €
2,99
L'autore è un professore
di filosofia e, al suo attivo, ha diversi saggi.
Quest'ultimo nato è un
saggio che volge un occhio attento alla figura paterna. Dalla dedica
all'inizio del libro, rivolta a suo figlio, comprendiamo quale sia
stata la molla che ha scatenato il desiderio di scrivere queste
pagine.
È
un saggio complesso, piuttosto tosto da seguire, non certo una
lettura di svago. L'autore ha fatto un excursus fra filosofia:
letteratura, religione e psichiatria.
Il famoso detto “tale
padre, tale figlio”, sta a significare che, solitamente, si
assomiglia caratterialmente a chi ci ha cresciuti.
Ecco cosa ha messo in
campo l'autore per argomentare come la figura paterna sia poco
presente.
“Questo piccolo
saggio intende rivalutare la figura paterna, troppo trascurata dalle
scuole psicologiche. La madre è tutto!”
Questo
è dimostrato da Freud, per il quale il complesso di Edipo è
incentrato sull'incestuoso rapporto che il bambino ha con la madre.
Viene
anche ripreso dall'etologia, ad esempio l'imprinting studiato da
Konrad Lorenz ci mostra come i cuccioli seguano l'esempio della
madre.
E
così via, passando da Platone, Schopenhauer, Leopardi, ecc.
Sant'Agostino ci spiega
che la personalità dell'essere umano è triplice: “Queste tre
cose, memoria, intelligenza, volontà, poiché non sono tre vite, ma
una sola vita, né tre menti, ma una sola mente, non sono
assolutamente tre sostanze, ma una sola sostanza”. Noi siamo creati
ad immagine e somiglianza di Dio.
Al
momento della nascita di un bambino, il rapporto che lo lega con la
madre è unico: “Il rapporto madre-figlio è
biologicamente indispensabile ed inevitabile. Ciò crea un rapporto
di forte dipendenza da entrambi i lati: dal lato genitoriale come
complesso di salvazione e da quello filiale come bisogno di
sopravvivenza. Questo vale in tutte le specie animali, ed anche
vegetali, cioè nelle specie viventi in generali. Gli elementi
primari della funzione materna sono il soddisfacimento dei bisogni
elementari”.
Quello
il ruolo della madre, e il padre?: “Se la funzione
materna presiede al piacere compensativo, o biologico, quella paterna
presiede necessariamente a quello sessuale, o erotico. La funzione
paterna si determina nella dimensione della sessualità. Solo in
rapporto a questa è sostenibile la distinzione delle funzioni
paterna e materna. È chiaro che in una visione ove la dimensione
sessuale viene a perdere di importanza a favore di una promiscuità,
o ambivalenza27, la funzione paterna non ha più importanza. Eppure
in natura non è così: la dimensione sessuale è necessaria alla
propagazione della specie. Se non fosse così importante per la
Natura madre questo aspetto, ella avrebbe creato degli ermafroditi,
capaci di riproduzione, come forse era in origine”.
Capodiferro
spiega argomentandolo il complesso di Edipo, quindi tutte le varianti
psicologiche che si susseguono dalla nascita ai primi anni di vita
del bambino.
L'autore
prosegue dimostrando come, la sana crescita dell'individuo, avvenga
all'interno della famiglia, questo gruppo prezioso che, al giorno
d'oggi, sta scomparendo.
“Il rapporto materno
è prima di tutto rapporto narcisistico della madre con sé stessa.
La madre ama se stessa nel bambino. In effetti è un rapporto a due
che può svilupparsi non però senza l’intervento paterno: però
mentre la madre ama sempre il figlio non amando necessariamente il
marito, il padre ama il figlio solo amando la madre. Il rapporto
trinitario è fondamentale. L’esistenza delle ragazze madri
conferma che spesso l’assenza paterna crea non pochi problemi.
Tutto dipende dalla vocazione paterna o materna. Vi deve essere una
vocazione genitoriale alla base. La famiglia, il matrimonio è
vocazione, è chiamata, dunque risposta, responsabilità e
responsività. Questo vale per la famiglia naturale che dai secoli
dei secoli rende integre le società, ma anche per la famiglia
atipica che viene a svilupparsi oggi. Altri tipi di società
corrotte, come Sodoma e Gomorra hanno fatto la fine che si meritano.
Questa società farà altrettanto la fine che si merita, senza
famiglia. Una società senza padri ha generato un’altra società:
quella senza figli!”
Continuando
nella lettura troviamo due esempi letterari che trattano della madre:
GIACOMO ED ADELAIDE L’interpretazione della Natura
leopardiana come personificazione della madre e SCHOPENHAUER E
MAMMA VOLONTÀ Come le madri rovinano i figli …
Come
potete vedere il materiale su cui riflettere non manca. Certo, non vi
dirò che è un testo leggero e che si legge tutto d'un fiato; ma
ritengo possa essere apprezzato indubbiamente dai cultori del genere,
dagli studenti e anche da chi, con un poco d'impegno, voglia
addentrarsi in questa ricerca della figura paterna.
©
Miriam Ballerini
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