Geografia: ancora sulla carta geografica

Al geografo francese Frémont piace pensare alla carta geografica come ad uno strumento di grande fascino nei confronti dei bambini i quali, pur continuando ad osservare i planisferi appesi alle pareti della loro classe, hanno oggi certo molti più strumenti di conoscenza rispetto ai loro coetanei del passato. E’ opinione di questo geografo umanista che la carta geografica sia molte cose a un tempo. La carta è una rappresentazione in scala di una porzione dello spazio terrestre, è imperfetta perché oltre ad essere una riduzione è anche una proiezione, ma rispetta delle regole rigorose. Si tratta quindi di uno strumento che, a partire dalle prime rappresentazioni babilonesi, si è affinato nel tempo, per diventare indispensabile a partire dall'epoca delle scoperte geografiche. Con la rivoluzione quantitativa poi il livello di perfezionamento e di dettaglio delle carte è migliorato in maniera incommensurabile a partire dal 1950, quando le carte si disegnavano ancora a mano, fino ai...