11 marzo 2009

Geografia: gli insediamenti rurali

  Le popolazioni sedentarie si distinguono a seconda se vivono in campagna (insediamento rurale) o se vivono in città (insediamento urbano), anche se le forme intemedie sono molte.
L'insediamento può essere accentrato in villaggi, sparso in case isolate o a nuclei di abitazioni più o meno vicine. Per villaggio (o centro rurale) si intende però non semplicemente un agglomerato di abitazioni, bensì un centro di vita organizzata sul piano sociale, comprendente attività di pubblico interesse e basato su un'economia prevalentemente ma non esclusivamente agricola.
Le ragioni di questa o quell'altra disposizione delle case sono molteplici, alcune evidenti come la possibilità di approvigionamento dell'acqua o la morfologia del rilievo; altre meno ma sempre importanti come il sistema di gestione della campagna: il latifondo favorisce infatti l'accentramento, mentre le proprietà piccole orientano la popolazione ad una maggiore dispersione.
Le case sparse
La casa riflette essenzialmente il tipo di organizzazione agricola dei propri abitanti oltre ad avere caratteristiche tipiche del luogo nel quale viene costruita, sia per quanto riguarda i materiali da costruzione sia per ciò che concerne l'adattamento climatico. In generale le case sono distinguibili in forme unitarie e forme complesse.
Tre le forme unitarie distinguiamo la casa unicellulare, dove la famiglia contadina, non possedendo grossi mezzi, vive in un unico vano, dividendolo con gli animali quando presenti; la casa ad elementi sovrapposti, che ha il rustico al piano terreno e l'abitazione sopra, con una scala di pietra che sale aderente alla facciata; la casa ad elementi giustapposti, con abitazioni e stalla-fienile adiacenti o con addirittura una parete in comune.
Tra le forme complesse distinguiamo invece la casa ad elementi separati, con la casa, il fienile e la stalla variamente collocati in uno spiazzo; la casa a corte, dove gli elementi separati sono disposti ai quadrilatero attorno ad una corte appunto ed alla quale si accede tramite un portone.
Nel Mezzogiorno, dove è diffuso l'allevamento ovino, è presente la masseria, che è un quadrilatero di edifici rustici in muratura.
Va detto, infine, che non sempre le case sparse lo sono in maniera disordinata. In Italia non sono infatti rari gli esempi di centuriazione romana (la piana di Marcianise, la via Emilia da Bologna e Rimini, il graticolato tra Padova e Mestre) cioè di suddivisione del terrento in quadrati di 710 metri di lato (2400 piedi). Le case sono poste in questo caso lungo le strade perimetrali. In epoca romana ciascun appezzamento era detto centuria, perché approvigionava 100 famiglie.
I nuclei abitativi
Il nucleo è un aggregato elementare di case che non hanno una funzione attrattiva per la zona circostante. I nuclei sono per lo più frutto della tradizione latina di suddivisione della proprietà agli eredi, che porta la fattoria a diventare, con il trascorrere del tempo, un agglomerato di case.
I centri rurali
Anche se è già stata data è oppurtuno rimarcare la definizione di centro rurale, e cioè un agglomerato di case con funzione attrattiva per il territorio circostante, avente una vita sociale ed economica organizzata (una chiesa, una stazione ferroviaria, dei negozi ecc..). La nostra fonte sottolinea come la morfologia del territorio possa fungere da sprone alla creazione di villaggi, ad esempio la presenza di fiumi o di asperità può fare da catalizzatore. Esempi di questo sono i centri di ponte, di confluenza (Pavia), i centri di fondovalle (Valganna), di pendio, di terrazzo orografico, di cocuzzolo (Bergamo alta), di sella, di sprone e di dorsale.
I nomi dei centri possono poi dire molto sulla loro origine: i nomi che terminano in -asco lasciano per esempio intendere una origine ad opera dei Liguri. L'origine romana è invece spesso tradita da una terminazione in -aco e -ago. I centri nati con finalità difensive hanno invece spesso nomi derivati da parole latine come Castrum o Oppidum.
Un'ultima categorizzazione dei villaggi riguarda la loro disposizione nello spazio. In questo senso dobbiamo distiguere i villaggi agglomerato, che si sviluppano spontaneamente attorno ad un centro di attrazione (economico, sociale o religioso che sia), dai centri di strada (tipici della Germania orientale) che hanno una forma allungata nel senso della via di comunicazione che li attraversa.
Sempre caratteristici della Germania orientale, disposti lungo l'antico confine tra Germani e Slavi, sono i villaggi rotondi, dalla tipica forma difensiva.
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Fonte: Compendio di geografia umana - Dagradi, Cencini - Pàtron edizioniFonte fotografica: Google

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