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Visualizzazione dei post da giugno, 2007

“Opera sull’acqua e altre poesie” di Erri De Luca

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a cura di Antonio V. Gelormini Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere ad un grido, chiedere “permesso?” prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordare di che. Considero valore sapere in una stanza dov’è il Nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque sia la colpa. Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore. (Molti di questi valori non ho conosciuto). Tratto da: E. De Luca “Opera sull’ac...

Un classico della filosofia

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PLATONE Fedone Armando Editore, Roma 2007 Pagg 144, Euro 12,00 ISBN 88-6081-149-3 Introduzione e note di Maurizio Schoepflin Pochi altri concetti hanno avuto tanta importanza e fortuna nella storia della filosofia occidentale quanto quello di " anima ", e in ogni fase di questa lunga storia sono stati dedicati significativi contributi all'approfondimento di tale concetto. Uno dei momenti cruciali dell'intero percorso è rappresentato dalla sua fase iniziale, quando il genio greco elaborò una riflessione straordinariamente feconda intorno alla questione della " psiche ". Al vertice di questa elaborazione possiamo collocare la dottrina di Platone che, in particolare nel Fedone , seppe sviluppare un discorso sull'anima di impareggiabile suggestività, che per un verso sintetizza il ricco lavoro svolto dai filosofi precedenti e per un altro pone le basi di tutti i successivi ampliamenti che la speculazione occidentale realizzò intorno a questo decisiv...

Whitman, sogno di un carpentiere americano

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di Augusto da San Buono In "Camden 1892", Borges descrive il vecchio Walt Whitman, morente, che giace prostrato e bianco nella sua dignitosa e povera abitazione di Camdem (fu povero per tutta la sua esistenza), e noi lo osserviamo, come dietro uno schermo, mentre "stancamente guarda il suo volto nello specchio", con la mano distrutta dai tremiti del parkinson. Sa che "non è lungi la fine e la sua voce dichiara: /quasi non sono, ma i miei versi ritmano la vita e il suo splendore. Io fui Walt Whitman". E Walt Whitman era l'America, - dirà Pound - con la sua crudezza e il suo fetore enorme. E' la cavità nella roccia che rimanda l'eco del suo tempo. Egli cantò l'era cruciale dell'America, egli ne è stato la voce trionfante. Disgustosa. Orribilmente nauseante. Ma porta a compimento la sua missione fino in fondo. Fu un vero genio, perché ebbe sempre un'esatta visione di che cosa egli rappresentava, di quali fossero le sue funzioni. S...

I tre tavoli di Pascoli

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di Augusto da San Buono Come sempre, ogni anno, nella casa Pascoli, in località Caprona (Lucca), a Castelvecchio Pascoli, in Garfagnana, vengono allestite una serie di manifestazioni in omaggio al grande poeta romagnolo, che continua a trovare estimatori anche nelle nuove generazioni, in un contesto sociale quanto mai cinico e nichilista, dove sembrava per sempre bandito quel suo quasi costante “lacrimare” nella “Valle del buono e del bello”. Uno dice Pascoli e pensa alla cavallina storna, al grembiule nero e al colletto bianco, alla notte di san Lorenzo, col tremolio di stelle, o di uno stelo sotto una farfalla, alle illusioni finite in fretta e al ronzio di un’ape attorno al fiore, ai campi che svaniscono nell’onda sonora delle campane, ai silenzi, ai pezzetti di nulla e allo stormire di cipressi, alle voci e ai canti assorbiti nella malinconia del paesaggio, la piuma che esita o che palpita leggera nel nido abbandonato, il vento che piange nella campagna solitaria, alla panche...

"Foglie d'erba" di Walt Whitman

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W. Whitman Foglie d'erba Mondadori Ieri pomeriggio sono andato all’Iper di Varese e lì, vicino alla frequentatissima sezione DVD, ho trovato (con lo sconto riservato ai libri che nessuno legge più) una vera pietra miliare della letteratura americana: l’edizione Mondadori della raccolta di liriche “Foglie d’erba” di Walt Whitman, giornalista del “Long Island Star”, poeta fra i massimi esponenti del XIX secolo, e fondatore della testata “Brooklyn Freeman”. Whitman si dice raggiunse la maturità intellettuale solo dopo un lungo viaggio intrapreso verso il sud degli Stati Uniti, che nella sua attività di cronista lo portò fino a New Orleans, fra le colonne del “Crescent”. Mi permetto di suggerire questo acquisto insolito – magari per un regalo da farsi ad amici che lo possano apprezzare - perchè in “Foglie d’erba” si respira veramente l’aria di un’America con il punto esclamativo! Le liriche, con testo a fronte tradotto da Giuseppe Conte , hanno l’afflato potente di un uomo che visse ...
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I racconti di Versailles – 8 – di Bruna Alasia LA ROSA E LE SPINE Racconto ottavo A partire dal 1772 il Beneamato, che aveva più di sessant’ anni ed era per l’epoca un signore davvero anziano, abbandonò i pranzi in pubblico, relegandoli a rare cerimonie ufficiali, e si ritirò in pace nei suoi “piccoli appartamenti” al Petit Trianon, in mezzo al verde con l’entrata principale sul giardino, costruito dall’architetto Gabriel per la precedente favorita, la marchesa di Pompadour. Ora, lontano da occhi indiscreti, da una servitù troppo numerosa e pettegola, dalle fatiche mattutine e serali del “lever” e del “coucher”, il re si apprestava, in questa dimora perfettamente regale ma raccolta, a trascorrere l’autunno della vita sotto le carezze di Madame du Barry, la quale lo venerava come un santo protettore. Luigi XV aveva nel suo studio il primo secretaire a cilindro mai realizzato, iniziatore di una moda e di uno stile nel suo nome, ma accadeva sempre più raramente che ricevesse i ministri...

Carlo Bergamini e l'affondamento della corazzata Roma

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di Augusto da San Buono La mattina dell’8 settembre 1943, nell’arsenale di La Spezia, nessuno degli Ufficiali, Sottufficiali e marinai che erano a bordo delle navi della Flotta italiana – ivi compreso il Comandante delle Forze Navali - sapeva che già da cinque giorni, a Cassibile, in Sicilia, il generale Castellano aveva firmato la resa senza condizioni. L’Ammiraglio d’Armata Carlo Bergamini, cinquantacinque anni, uomo colto, intelligente, sensibile, marinaio vero, giunto ai vertici dopo una splendida carriera (aveva fatto la prima guerra mondiale comportandosi con il massimo dell’onore; era stato comandante della corazzata “Cavour”, poi del “Duca degli Abruzzi”, indi della “Giulio Cesare” e della “Vittorio Veneto”, le nostre navi più importanti), era stato nominato Comandante in Capo delle Forze Navali da Battaglia pochi mesi prima, il 5 aprile 1943, in sostituzione del discusso Ammiraglio Iachino, ed aveva issato le proprie insegne sulla grande e moderna corazzata “Roma”, varata nel ...

Il Settecento di Ladyreading.net

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Link consigliati – servizio di Bruna Alasia LADYREADING.NET, CHE PASSIONE IL SETTECENTO! Un sito su Maria Antonietta e un forum di creativi ideato da Claudia Solacini Il film su Maria Antonietta di Sofia Coppola, non osannato da francesi e tedeschi ma andato meglio nel nostro paese, ha soltanto risvegliato una curiosità che si palpa in giro e che sorprende se si sonda il mare magnum di internet. Da un anno sulla sventurata regina di Francia esiste addirittura un sito e un forum italiano che ha collegamenti con giovani dell’intera Europa, ideato da Claudia Solcini . Che sia un link d’autore lo conferma Benedetta Craveri, celeberrima autrice di appassionanti studi sull’ancien regime, la cui intervista balza agli occhi sulla home page: per trovarlo digitate http://www.ladyreading.net/ . Claudia ricorda vagamente uno di quei personaggi delicati ritratti da Elisabeth Vigée Le Brun, pittrice di corte al tempo di Luigi XVI e si presenta così: “Adoro Parigi, le montagne, la fotografia, i fil...

L'Oceano

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C'è un oceano nel cuore dell'Uomo e la ragione non è la barca. Ci vuole il coraggio delle lacrime per mettersi in viaggio perchè di questo si tratta. Iniziare il viaggio o chiudersi dentro per sempre. A. Marcucci Noi lo conosciamo bene. Marcucci, autore anche della bellissima raccolta "Passaggi d'anima" (Libroitaliano, p.48, 2001), è un buon marinaio. ----------------------------- Libero circuito culturale da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@gmail.com