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Visualizzazione dei post da maggio, 2007

La modernità

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La modernità è quel fulgido anello che ci lega alla storia. Libero circuito culturale, da e per l'Insubria. Scrivici a insubriacritica@gmail.com

Ungaretti: il deserto, la memoria e la carne

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di Augusto da San Buono Si vanno già preparando, per il prossimo anno, le celebrazioni del centoventesimo anniversario dalla nascita di Giuseppe Ungaretti, in particolare a Lucca che gli conferì la cittadinanza onoraria per i suoi settant’anni e in genere nella lucchesia (“a casa mia, in Egitto, dopo cena, recitato il rosario, mia madre ci parlava di quei posti”, posti che vedrà per la prima volta a trentun’anni suonati: “In queste mura non ci si sta che di passaggio. Qui la meta è partire”) dove erano nati i suoi genitori emigranti, il padre Antonio, di San Concordio, che morì, a soli ventotto anni per una forma di idropisia contratta zappando il fango del mar Rosso, “senza più un urlo, quando non gli rimaneva neanche quella forza”; la madre, Maria Lunardini, di Sant’Alessio, una contadina analfabeta umile coraggiosa e forte, piena di energia e concretezza che seppe far fronte alla drammatica situazione, gestendo da sola il forno che Antonio aveva aperto nel loro quartiere di Aless...
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MUSICA ANTICA – servizio di Bruna Alasia MUSICA FIORITA: UN CONCERTO AL GONFALONE DI ROMA CHE STING AVREBBE APPREZZATO Entrando all’Oratorio del Gonfalone, nel cuore di Trastevere, di colpo si torna indietro di cinque secoli: la passione di Cristo, che affresca per intero le pareti, dipinta da Jacopo Bertoja e poi da altri, ci induce a uno stupito silenzio. Qui, dove il tempo si è fermato e si respira un’aria sacra, l’associazione Amici del Gonfalone e il coro Polifonico romano da molti anni organizzano, con i migliori professionisti, concerti all’insegna di un’arte senza frontiere. Qui l’ ensemble Musica Fiorita diretto da Daniela Dolci - quindici artisti tra i più promettenti della Cantorum Basilensis, scuola svizzera prima al mondo per la musica antica - ha dato vita, grazie al mecenatismo della PRO HELVETIA e dell’Hotel VICTORIA di Roma, a una esecuzione raffinata e rara: “Santa Beatrice d’Este” di Camilla De Rossi, detta la romana, su libretto del cardinale Benedetto Pamphili. “Sa...
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MUSICA ANTICA - Intervista di Bruna Alasia alla direttrice di Musica Fiorita DANIELA DOLCI: “MI DEDICO ALLA RISCOPERTA DI COMPOSITORI DIMENTICATI ” Daniela Dolci, clavicembalista e direttrice dell’ensemble Musica Fiorita, è figlia di Danilo Dolci, sociologo-poeta pluricandidato al Nobel per la pace, ideatore di un metodo pedagogico basato sullo scambio e la crescita reciproca, nel quale la musica ha importanza basilare. D. Come è nato il suo amore per la musica antica? R. Nella nostra famiglia suonavamo tutti il flauto dolce – economico, facile d’apprendere, e ideale per la musica da camera. Dopo diversi anni di studio approfondito ne ho sentito i limiti espressivi e, ancora adolescente, ho cominciato a cercare un’alternativa. Durante le vacanze in Svizzera, degli amici mi portarono ad un concerto per flauto dolce e clavicembalo: fu un vero “colpo di fulmine”, capii che il clavicembalo era il mio strumento. D. La scuola di Basilea, una tra le più importanti, raccoglie artisti di tutto ...

Engels e Turati

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di Antonio di Biase Vale la pena di leggere la corposa biografia che Renato Monteleone ha dedicato a Filippo Turati anche solo per soffermarsi sulla significativa pagina che illustra il rapporto intercorso fra il leader socialista e Friedrich Engels, il quale tanta parte ebbe in Europa nel sostegno alla dottrina del materialismo storico divulgata da Karl Marx. Coautore del Manifesto del Partito comunista - ma pare non ne abbia scritto neppure un rigo-, Engels fu invece curatore degli ultimi volumi del Capitale: Marx curò (per circa vent’anni) la stesura del primo volume, ma come noto lasciò incompiuta l’opera, la quale venne invece completata dall’amico e compagno di sempre. Il rapporto fra Turati ed Engels, morto nel 1895, fu complesso e contraddittorio almeno quanto il rapporto tra Turati ed la filosofia materialista di Marx, del quale il leader socialista si considerò strenuo sostenitore almeno fino ai primi anni del Novecento, quando qualche caro amico cominciò a suggerirgli che le...
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Film – recensione di Bruna Alasia L’ULTIMO INQUISITORE Con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellan Sharsgard, Randy Quaid, Michael Londsdale, José Luis Gomez, Mabel Rivera. Regia di Milos Forman Affresco tenebroso, drammatico e seducente, l’opera alla quale Milos Forman ha dato vita attraverso la sceneggiatura di Jean Claude Carriere. Non un racconto biografico su Francisco Goya, bensì la rilettura con gli occhi del grande pittore di un periodo che Forman ritiene “dei più importanti per la storia europea a causa della rivoluzione francese e dell’avvento di Napoleone”. Fratello Lorenzo, enigmatico e astuto esponente dell’inquisizione – magistralmente interpretato da Javier Bardem – è un sacerdote fanatico, che applica con zelo burocratico la tortura per miscredenti ed eretici, ma si fa coinvolgere dalla passione carnale per una vittima, Ines Bilbatua – la brava e bella Natalie Portman – figlia di un ricco mercante, modella di Francisco Goya, accusata di pratiche ebraiche, convocata, int...

Umberto Saba e l'ammiraglio borbonico

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di Augusto da San Buono Vedi, caro figliolo, il vecchio Saba non credeva nel futuro, era un solitario e un pessimista incallito come lo erano tutti i vecchi del villaggio triestino che "hanno il tabacco./ Hanno il vino rosso./ A pochi passi il temuto cimitero. Ed io / (non quello temo, ai vinti unico pio) /avrei dovuto guarire /, sottrarmi un farmaco letale; /caricarmi di pesi sempre più gravi/- ed è questa - lo so, la legge della vita; /darmi, promettevano, in cambio, essi, una festa/, essi, i miei buoni amici. Perché/ tutto ti concendono i buoni, e non la morte". Ma il vecchio Saba era anche una miscela di vibrazioni contrastanti, dicotomiche, in lui c'era bontà e sdegno , infinita capacità di comprensione e un alto tasso di permalosità e rancore, assoluta incapacità nell' accettare critiche, ingenuità e ironia, furia e dolcezza. Era vulnerabile, predisposto alla malinconia e alla sofferenza, ma aveva una forte coscienza morale, orgoglio, fierezza, amor proprio,...

Ippolito Nievo racconta Garibaldi

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di Antonio di Biase Secondo l’opinione di Franco Della Peruta – uno dei massimi studiosi del Risorgimento - è molto difficile inquadrare la figura dello scrittore veneto Ippolito Nievo in una categoria politica rigida. Fece senz’altro parte di quella schiera di intellettuali di secondo ordine – se non fosse perché morì a ventinove anni sarebbe giusto ricordarlo in questo modo – che non distinsero in maniera marcata, o forse del tutto, l’impegno politico e l’azione dall’impegno nello studio, nella poesia e nella prosa. Proprio la bella antologia di Della Peruta intitolata “Uomini e idee dell’Ottocento italiano” (Franco Angeli)– che consiglio nonostante il prezzo di 20 euro per la semplicità e la scorrevolezza con la quale gli argomenti sono trattati-, mette in evidenza che il XIX secolo di belle teste e bei cuori come Nievo ne ebbe molti, a volte tanto acuti e bizzarri quanto poco noti; nel poeta padovano è però molto interessante sottolineare, proprio perché persona asciutta ed istrui...

"La casa maledetta" di John Saul

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© 2006 Baldini Castoldi Dalai Editore S.p.A.- Milano Pag. 393 Angel è una ragazzina adolescente, obesa, impacciata e timida. Da sempre i ragazzi della sua età la deridono, facendole scherzi crudeli. Figlia di un ubriacone e di una madre un po’ bigotta, crede di vedere uno spiraglio di luce nella sua vita quando, i genitori, per mezzo di una zia, cambiano paese trasferendosi a Rountree. Qui c’è in vendita la casa di Black Creek Crossing, un vero affare. La zia confida loro che il prezzo è così accessibile perché molti credono che la casa sia maledetta; chiunque c’è vissuto, infatti, è morto in circostanze misteriose. Ma ad Angel quelle voci non fanno paura, è la sua occasione per ricominciare in una nuova scuola; per fare nuove amicizie. Ma il destino è crudele e anche qui diviene lo zimbello dell’istituto, ma questa volta è in buona compagnia: Seth è un ragazzino da sempre vessato e sbeffeggiato, proprio come lei. Inevitabilmente i due fanno amicizia e insieme, con l’aiuto di Houdini, ...
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I racconti di Versailles – 7 - di Bruna Alasia UN CAPODANNO DI MARIA ANTONIETTA Racconto settimo Il ramo materno della famiglia di Luigi XVI aveva un gene che li rendeva enormi: tranne l’avvenente conte d’Artois, sfuggito per caso a questa maledizione, il delfino e l’altro suo fratello, il conte di Provenza, la sorella più piccola Clotilde, erano sproporzionati . Clotilde poi, che adorava mangiare a quattro palmenti, era soprannominata “Madama grossa”. Malgrado non amasse la propria ciccia, le gote paffute e il doppio mento, era capace di farsi servire montagne di crema chantilly dopo un pasto abbondante. Non erano da meno il Delfino e Provenza che, quando avevano preso lezioni di danza, si erano accasciati col fiatone tenendosi la pancia. Il conte di Provenza, che invidiava Luigi Augusto per il destino da re, gli assomigliava moltissimo in peggio: stessi occhi chiari, stesso viso pieno e largo, stessa figura tarchiata ma quando camminava sembrava proprio un orso e il suo passo, dondol...

Il dialetto nel pensiero di Antonio Gramsci

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«Franco mi pare molto vispo ed intelligente: penso che parli già correntemente. In che lingua parla? Spero che lo lascerete parlare in sardo e non gli darete dei dispiaceri a questo proposito. E’ stato un errore, per me, non aver lasciato che Edmea, da bambinetta, parlasse liberamente in sardo. Ciò ha nuociuto alla sua formazione intellettuale e ha messo una camicia di forza alla sua fantasia. Non devi fare questo errore coi tuoi bambini. Intanto il sardo non è un dialetto ma una lingua a sé, quantunque non abbia una grande letteratura, ed è bene che i bambini imparino più lingue, se è possibile. Poi l’Italiano che voi gli insegnerete sarà una lingua povera, monca, fatta solo di quelle poche frasi e parole delle vostre conversazioni con lui, puramente infantile; egli non avrà contatto con l’ambiente generale e finirà con l’apprendere due gerghi e nessuna lingua: un gergo italiano per la conversazione ufficiale con voi, ed un gergo sardo, appreso a pezzi e bocconi, per parlare con gli a...

Passeggiate insolite: i giardini di Parigi

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di Luisa Benemeglio Per anni, quando ero assistente di volo, ho sognato di viaggiare potendo apprezzare piu' da vicino il modo di vita locale. Per curiosità mi sono sempre spinta un po' fuori dai classici circuiti turistici. Ma il problema principe per chi affronta l'esperienza di un viaggio, anche per chi torna piu' volte in un luogo, resta il tempo e la mancanza di riferimenti sul posto. Da qualche anno vivo e lavoro a Parigi e considero questa esperienza estremamente arricchente. Parigi è la meta turistica piu' visitata ogni anno nel mondo, ma gli Italiani sono talmente vicini geograficamente, cosi' vicini nell'amore per il buon vivere e la buona tavola e cosi' numerosi ad ogni angolo della strada che vorrei condividere con loro le piccole scoperte fatte in questa meravigliosa città, con una rubrica che vuole essere soprattutto un piccolo tributo d'amore a questa città e alla mia gente. A Parigi, questo bisogna dirlo, il sole diserta le piazze du...

Ratzinger - Gesù di Nazaret

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di Antonio V. GELORMINI Joseph Ratzinger Gesù di Nazaret Rizzoli Editore Un grande lavoro di catechesi. Che scorre in quell’alveo di rievangelizzazione tracciato, insieme a Giovanni Paolo II , durante gli anni alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il Gesù di Nazaret di Joseph Ratzinger (Rizzoli Editore), in libreria il giorno del suo compleanno, è la testimonianza di quanta modernità e di quanta giovinezza interiore alberghino in questo raffinato teologo di 80 anni. Da sempre indicato come un tenace e gentile conservatore, tra i più gelosi dell’ortodossia ecclesiastica. Forse perché cominciato da cardinale e terminato dopo essere stato prescelto come Pontefice, il libro porta la doppia firma, “non è un atto magisteriale” e sembra voler essere una base di confronto, per tracciare una solido percorso d’incontro, nell’ambito di quel dialogo interreligioso quotidianamente perseguito da Benedetto XVI . Il professore scende dalla Cattedra e col suo “ognuno sarà libero d...