11 maggio 2007

Passeggiate insolite: i giardini di Parigi


di Luisa Benemeglio
Per anni, quando ero assistente di volo, ho sognato di viaggiare potendo apprezzare piu' da vicino il modo di vita locale. Per curiosità mi sono sempre spinta un po' fuori dai classici circuiti turistici. Ma il problema principe per chi affronta l'esperienza di un viaggio, anche per chi torna piu' volte in un luogo, resta il tempo e la mancanza di riferimenti sul posto.
Da qualche anno vivo e lavoro a Parigi e considero questa esperienza estremamente arricchente. Parigi è la meta turistica piu' visitata ogni anno nel mondo, ma gli Italiani sono talmente vicini geograficamente, cosi' vicini nell'amore per il buon vivere e la buona tavola e cosi' numerosi ad ogni angolo della strada che vorrei condividere con loro le piccole scoperte fatte in questa meravigliosa città, con una rubrica che vuole essere soprattutto un piccolo tributo d'amore a questa città e alla mia gente.

A Parigi, questo bisogna dirlo, il sole diserta le piazze durante l'inverno. Ma al primo timido calore la gente si riversa nei giardini per rinfrancare il corpo e lo spirito.
I giardini dalle aiole fiorite, vanto di questa città, diventano spiaggia, salotto, luogo di ritrovo.
I quais della Senna, chiusi di domenica alla circolazione dei mezzi motorizzati, diventano pista per i volenterosi che a tutte le tutte le età mettono alla prova il loro talento sportivo su skate boards, roller blades, monopattini e biciclette.
Fra qualche mese anche i turisti, come i parigini, potranno approfittare di un nuovo modo di conoscere la città: infatti, nel prossimo mese di luglio, il comune di Parigi a disposizione una rete capillare di stazioni di biciclette. Sarà cosi possibile affittare un veicolo in un qualsiasi punto della città e renderlo in una qualunque altra stazione di arrivo; una buona occasione per visite poco convenzionali.

Per chi sente il richiamo dell'esotismo, Parigi è un luogo ideale: passare da un arrondissement all'altro significa, spesso, balzare da un punto all'altro del pianeta. E siccome la stagione è propizia, i piu' coraggiosi potranno inforcare la bicicletta e mettersi in moto direzione ovest! ...Per i meno coraggiosi, la metro costituisce un mezzo di trasporto eccellente.
Per una scappata esotica fuori del consueto, Attraversiamo la Porte de Saint-Cloud. Proprio contro Parigi Ovest, lungo le rive della Senna, arriviamo a Boulogne Billancourt. Qui, attorno alla fine del XIX secolo ed inizio XX la ricca borghesia veniva ad installarsi in cerca e di tranquillità e di piu' ampi spazi; l'architetto Mallet-Stevens negli anni '30 edificava ricercati hotels particuliers; e proprio qui, attorno al 1895 il finanziere Albert Kahn aveva fatto edificare la sua residenza.
Su di lui e sulla sua fondazione vi propongo una piccola sintesi storica.
Sono gli anni dell'espansione coloniale europea.
Albert Kahn, banchiere di origine alsaziana, approda a Parigi attorno al 1880 e fa fortuna nel mondo della finanza internazionale grazie alle speculazioni ferroviarie legate all'espansione coloniale dell'Europa occidentale.
Gli affari conducono Kahn nei luoghi piu' disparati. A contatto con le diverse popolazioni, il finanziere elabora il proprio ideale di pace universale. La sua visione filantropica lo porta a considerare la conoscenza profonda dei diversi popoli del mondo come sola la via verso il rispetto e la tolleranza reciproci. Pur non attaccando mai l'istituzione del colonialismo (bisogna considerare Kahn nel suo contesto storico) egli intraprende la realizzazione di una raccolta di documenti provenenti da tutti i paesi del mondo che ha l'occasione di visitare. Per circa vent'anni affianca alle spedizioni d'affari delle équipes di fotografi e studiosi allo scopo di raccogliere la piu' grande quantità di dati sulle popolazioni del mondo.
Quando, in seguito al crollo della Borsa del 1929, il finanziere cade in disgrazia, il département des Hauts-de-Seine compra la sua proprietà, costituisce la "Fondazione Albert Kahn" ed apre al pubblico la visita al museo ed ai suoi archivi del pianeta (archivio fotografico fra i piu' ricchi al mondo) e al parco di cui andiamo a parlare.
Nel parco di quattro ettari che circonda la sua casa (l'attuale museo) Kahn fa realizzare fra il 1895 e il 1929 un collage di tutti i giardini e parchi del mondo.
Oggi, per la modica somma di 1,50 €uro a persona, possiamo approfittare uno spazio verde che riunisce, in un'area relativamente ristretta, paesaggi fra i piu' disparati. Passeggiando per i sentieri in terra battuta passiamo dalla foresta dei Vosgi, alla foresta di conifere e a quella di aceri. Attraverso un nugolo di moscerini arriviamo alla distesa palustre che si apre sui giardini all'Inglese dove i giacinti e gli agapanti punteggiano di blu i sottobosco. La serra, che ospita le specie vegetali poco adatte al rigore invernale, è prospiciente al giardino alla Francese che si apre su un roseto e su un orto di meli tagliati a barriera. L'inatteso, l'esotico, l'insolito ci aspetta nel giardino giapponese dove l'universo è riprodotto in miniatura in tutta la sua armonia: monti, sorgenti, i laghi, i vulcani e tutte le meraviglie riprodotte attraverso artifici vegetali. Una vera meraviglia.

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