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Visualizzazione dei post da luglio, 2006

Libri: "La mia vita per la liberta" di Gandhi

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…Cio’ che voglio raggiungere – e che faticando e soffrendo ricerco da trent’anni – e’ trovarmi faccia a faccia con Dio. Io vivo e agisco e sono a questo scopo, tutto cio’ che dico e che scrivo, tutti i miei sforzi in campo politico, hanno questo fine ultimo . Ma avendo sempre sostenuto che cio’ che e’ possibile a uno e’ possibile a tutti, i miei esperimenti non li ho effettuati in segreto, bensi’ apertamente, e non credo che questo diminuisca in alcun modo il loro valore spirituale; certe cose le sappiamo solo noi ed il nostro Creatore, sono assolutamente incomunicabili, ma gli esperimenti che sto per narrare no. Essi sono spirituali, anzi morali; perche’ l’essenza della religione e’ moralita’… … Se avessi da esaminare solo principii accademici, non mi metterei certo a scrivere un’autobiografia, ma dato che mio scopo e’ fare un resoconto delle varie applicazioni pratiche di questi principii, ho intitolato i capitoli che sto per buttare giu’ Storia dei miei esperimenti con la verita’...
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La donna ideale La donna ideale deve soddisfare l'anima, lo spirito, i sensi. Non trovando riuniti i tre requisiti nella stessa persona, è consentito il frazionamento. Alessandro Morandotti

"Il tempo dele parole sottovoce" di Anne Lise Grobety

di Lagi “Fu in una terra di colline perfette e di frutteti. In un borgo tranquillo, dove tutti si salutavano guardandosi dritto negli occhi. Fu tanto tempo fa: io ero ancora un bambino, e tutto mi sembrava irraggiungibilmente grande: il giardino di mio padre, il borgo, la scuola, il campo di calcio…Avevo un amico. Un amico vero. Oskar ”. Inizia così questa breve ma intensa novella, che vuole raccontare la storia di una grande amicizia, tra due figli e i loro padri, amici da sempre, “come le dita di una mano”: padri ideali, gente semplice che lavorava sodo e che amava terminare la giornata pregustando un buon bicchiere di vino e conversando in versi, scambiandosi le strofe di grandi poeti nell’aria buia e tiepida del frutteto. Un’ amicizia che viene messa a dura prova e che resisterà alle atrocità del nazismo. “ Nessun pericolo minacciava la nostra vita di bambini finchè non venne il tempo delle parole sottovoce .”. Improvvisamente, qualcosa cambiò: Oskar non potè più frequentare la sq...

Renato Marazza nel ricordo di Eros Barone

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di Eros Barone (tratto dalla rubrica "Con rispetto parlando" de "La Prealpina" il giorno 31 giugno 2006) I nostri incontri avvenivano quasi sempre in biblioteca: quella di Busto Arsizio, innanzitutto, ma anche quella di Varese e, più di una volta, la “Sormani” di Milano. Vederlo in fila, mentre sfogliava uno dei libri che aveva richiesto in consultazione e attendeva il suo turno per attivare il prestito e portarseli a casa, mettendoli magari in uno di quei sacchetti di plastica che si usano per fare la spesa al supermercato, mi riempiva il cuore di quella allegria impaziente che pervade il cacciatore quando si avvicina alla preda, come se entrambi avessimo partecipato, provenendo da punti differenti ma nello stesso tempo, ad una caccia e ad un rito: quelle cacce rivolte alla conoscenza e al sapere che Giordano Bruno chiamava ‘venazioni’ e quei riti che, come osservano gli antropòlogi, convèrtono il tempo in un luogo. E davvero, ripensando a lui, che era un insegnant...

Il giorno della civetta ed il generale Dalla Chiesa

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di Augusto da San Buono Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa era convinto che il capitano dei carabinieri del Giorno della civetta, a cui si era ispirato Sciascia, fosse lui, e questa identificazione con l’eroe (se pur sconfitto) del romanzo è una dimostrazione - scriverà lo scrittore siciliano sul Corriere della Sera, dopo la morte del generale - di quel che pensava di sé e della mafia. Ovvero che Dalla Chiesa era un ufficiale di vecchio stampo, onesto, leale, coraggioso, con grande dirittura morale e passione per il suo lavoro, ma aveva i suoi limiti e commise molti errori di suggestione “letteraria”, come quello di credere che la mafia non l’avrebbe toccato, per un malinteso senso del rispetto. Un po’ come era accaduto al capitano Bellodi del giorno della civetta. Ma attenzione - avverte La Capria -, i personaggi di Sciascia non sono reali, sono idee inserite in schemi narrativi. Quei personaggi, quegli schemi teorici in giacca e cravatta, in realtà sono l'Italia. Sciascia è ...

L'uomo di Mazzini

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di A. di Biase "Dio esiste. Noi non dobbiamo né vogliamo provarvelo: tentarlo ci sembrerebbe bestemmia, come negarlo follia. Dio esiste, perché noi esistiamo. Dio vive nella nostra coscienza, nella coscienza dell'Umanità, nell'Universo che ci circonda. La nostra coscienza lo invoca nei momenti più solenni di dolore e di gioia. L'umanità ha potuto trasformarne, gustarne, non mai sopprimerne il santo nome. L'universo lo manifesta con l'ordine, con l'armonia, con l'intelligenza dei suoi moti e delle sue leggi. Non vi sono atei fra voi: se ve ne fossero sarebbero degni non di maledizione ma di compianto. Colui che può negar Dio davanti a una notte stellata, davanti alla sepoltura dei suoi cari, davanti al martirio, è grandemente infelice o grandemente colpevole...... Io dunque non vi parlo di Dio per dimostrarvene l'esistenza, o per dirvi che dovete adorarlo: voi lo adottate, anche non nominandolo, ogni qualvolta sentite la vostra vita e la vita degli ...

"Il linguaggio dei fiori, in prosa e in versi" di Sheila Pickles

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Il linguaggio dei fiori di Lagi Così dolce l’amore sembrava quel mattino d’aprile, Al nostro primo bacio presso il rovo, Così strano e dolce: non fu strano pensare Che l’amore non dovesse mai cambiare. Ma posso dir – la verità sia detta – Che amore cambierà nell’invecchiare, Benché di giorno in giorno non si noti, Sì delicati sono quei suoi moti. (Così dolce l’amore sembrava, Robert Bridges, 1844-1930) Nei prati fanno capolino primule e margheritine, colore ed eleganza di quei pochi angoli di verde che si incontrano girovagando per le città. Anche le bancarelle al mercato sono rallegrate da boccioli di fiori dai mille colori e dall’intenso profumo. Ti viene una gran voglia di portarne a casa due o tre bei mazzi variopinti, per rallegrare un soggiorno un po’ spento, e per dimenticare il grigiore dell’inverno appena passato. Eppure scegliere un fiore, soprattutto quando lo dobbiamo regalare, non è davvero facile. Perché ogni fiore ha un significato, e una sua storia. Fin dall’antichità...

Una storia di Maometto

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di Augusto da San Buono Dopo i danesi e i francesi, anche Oriana Fallaci sta preparando una sua “cammellata”, una vignetta satirica su Maometto. Dice che lo raffigurerà con le nove mogli, fra cui la bambina che avrebbe sposato a 70 anni suonati (ma in realtà è morto prima, a 62 anni), nonché le sue sedici concubine. Ha detto che vuole metterci una cammella col burqa, forse la sua preziosa, storica cammella Qaswa , “colei cui è stato tagliato un quarto di orecchio”, che, lasciata senza briglie, scelse il primo luogo del culto musulmano, il più sacro dell’Islam dopo la Kaaba, ovvero la moschea di al-Medina, dove sono le spoglia del profeta di Allah, il principale edificio pubblico e l’emblema stesso della società e della “città dell’Islàm” nonché dell’intera Umma, ovvero la nazione musulmana, che è tornata a far sentire la sua voce non solo dall’Arabia, ma da tutto il mondo, dal Suriname alla Bosnia, dalla Francia all’Indonesia (sono oltre un miliardo e mezzo e la maggioranza è composta ...

"Una certa idea di Europa" di G. Steiner

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di Lagi Arrivano finalmente le belle giornate, e quando si va nei locali a bere qualcosa, si approfitta subito per sedere sui tavolini fuori, all’aria aperta, per assaporare il tepore di questi primi raggi di sole, e osservare il via vai della gente mentre si sorseggia una tazza di the o una birra. Seduti, in pieno relax: e conversare, ridere, ascoltare, sbirciare la gente che frequenta il locale. A Milano, come a Parigi, a Vienna come a San Pietroburgo. L’ultima provocazione del corrosivo George Steiner è racchiusa nel libro “Una certa idea di Europa”, che parte proprio dai caffè europei, indiscussi protagonisti dell’opera, per parlare dei costumi, delle idee, e delle tradizioni europee. I caffè sono per Steiner molto simili, sempre pieni di gente e di parole, dal continuo vociare, luoghi in cui si scrivono versi, si filosofeggia e si pratica la conversazione civile. E l’Europa è esattamente come i caffè: “Dal locale di Lisbona amato da Fernando Pessoa ai cafès di Odessa frequentati d...

"Padri, avventure di maschi perplessi" di Carlo Grande

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di Lagi Il tramonto sulla spiaggia. Le onde che spumano mentre dolcemente si accasciano alla riva. Un uomo e il suo piccolo figlio per mano: soli, mentre assaporano la brezza marina con le caviglie che affondano nella sabbia bagnata dalle onde che si sono appena ritirate, lo sguardo che indica l’orizzonte. E’ una bella immagine, poetica e insolitamente intensa per la copertina di un libro. Ne rimango subito affascinata. “Padri, avventure di maschi perplessi”, di Carlo Grande, è un piccolo libro, di 120 pagine, uscito da poco. Raccoglie racconti di padri, di uomini con le proprie debolezze e con percorsi di vita molto diversi tra loro: sono storie di maschi che tentano di crescere, a volte con audacia, a volte con timore, che vivono la paternità o che sognano di diventare padri. I racconti sono attuali, spesso crudi, scritti con una forma semplice e immediata, ti fanno pensare. Non so se per la bellezza della natura, le descrizioni delle montagne e dei profumi dei boschi, ma queste stor...

"Passaggi d'anima" di Andrea Marcucci

di A. di Biase Andrea Marcucci – giovane poeta autore della breve raccolta di liriche “Passaggi d’anima”, pubblicato nel 2001 dall’editore ragusano Libroitaliano - non appare del tutto consapevole della brillantezza e dell’universalita’ del percorso compiuto dalla propria poesia negli ultimi anni. E’ un uomo comune Marcucci, che non profuma affatto di salotto. Ad incontrarlo non e’ detto si riesca a cogliere immediatamente la sua sensibilita’ che si nasconde dietro un ego per nulla ingombrante il quale, perfettamente calato nel quotidiano, non emerge mai se non per dichiararsi debolmente attraverso una certa assenza di senso pratico che caratterizza la persona. La sua raccolta di poesie, il suo viaggio, che si legge in mezz’ora con passaggi di una certa intensità emotiva, ha molto poco di celebrale, ma si scorre volentieri perche’ rivela il vissuto di un uomo il quale, con l’ausilio di una misteriosa chimica che sembra averlo posseduto, ha trasformato il pianto in acqua di ruscello. La...

"Le parole di Gandhi" - Edizioni TEA

di Lagi - “Signorina, mi scusi, ma questo libro non esiste…” - “Prego?” - “Mi spiace ma ci deve essere stato un disguido nel nostro computer, questo libro non è stato censito. Ora provvedo”. La bibliotecaria sparisce per qualche minuto e torna con la fotocopia della prima pagina del libro, poi ci annota sopra due numeri, e mi dice: “A posto, può andare”. Il libro “fantasma” si intitola “Le parole di Gandhi”, ed è un’antologia delle frasi pronunciate da un personaggio straordinario, che ha fatto storia: Gandhi, il Mahatma. Eppure una raccolta così preziosa, in una grande biblioteca, può perdersi, addirittura sparire…Ci rido su, ma è un sorriso amaro. Mi chiedo quanti libri seguano la stessa fine. Esco dalla biblioteca, cerco di convincermi che sì, insomma, può capitare, inutile farsi troppe paranoie. Ma che diamine! E’ Gandhi! Proprio non riesco a digerirla questa cosa… Ma torniamo al libro: la scelta delle frasi è stata operata da Richard Attenborough, colui che nel 1962 ricevette l’in...

"L'onda del porto" di Emanuele Trevi

di Lagi Alzò un’onda immane Poseidone Enosictono, un’onda inarcata, travolgente, terribile, e in pieno lo colse. Odissea, V 366-7 “Oggi, 10 gennaio, 41 anni. Bilancio della vita pessimo su tutti i fronti: amore, lavoro, interesse generale per la vita, fiducia nel futuro, quella che le riviste femminili definiscono autostima”. Il protagonista di “L’onda del porto” si presenta così ai suoi lettori: è un uomo insoddisfatto della vita che conduce, di professione scrittore, ma con una capacità di immaginazione atrofizzata fin dall’infanzia. E che a dicembre, nel freddo del proprio appartamento romano, con un guasto alla caldaia che sembra impossibile da riparare, decide di partire per il sud dell’India, subito dopo le drammatiche sequenze dello tsunami: “quelle centinaia e centinaia di km di coste devastate che si vedevano nei telegiornali erano, a tutti gli effetti porzioni di mondo aggredite, e irrimediabilmente deturpate, dalla pura e spietata violenza dell’informe. Il tipo particolare d...

Tutte le donne di Giacomo Puccini

di Augusto da San Buono Pigro e geniale , nevrotico , strafottente e timido , goliardico e primitivo, amava stare in compagnia e , allo stesso tempo , sentiva il bisogno della solitudine; era legato in modo quasi morboso alle brume del suo lago di lucchesia ( “gaudio supremo, paradiso, vas spirituale, reggia…abitanti 120, 12 case”), amava le scapestrate compagnie maschili , le scorribande tra i falaschi , il rompere della quiete di una natura selvaggia , i colpi di fucile, le imprecazioni e le bestemmie della sua gente – e tuttavia non sognava che di fuggirsene al più presto, andare a Milano , là dove si poteva far carriera, dove l’aspettavano la fama e la gloria, la ricchezza e le belle donne. Questo era Giacomo Puccini . Sensibile e cinico, estrovertito e angosciato (all’improvvisa e rumorosa allegria , spesso becera, faceva seguito la malinconia e l’inquietudine, la cupezza), fumatore accanito e lavoratore fantasioso, ma discontinuo , disposto ad amare e a soffrire con una passione ...