UN UOMO PER TUTTE LE STAGION… E PER TUTTI LE CARICHE a cura di Giovanni Gatto
UN UOMO PER TUTTE LE STAGION… E PER TUTTI LE CARICHE
Tra le grandi famiglie genovesi del
Medio Evo, un posto di tutto rispetto, nel bene e nel male, va alla
Famiglia FREGOSO.
Arrivati a Genova alla fine del XI secolo, per
diversi secoli a seguire i Fregoso agitarono la storia della nostra
città con la loro irrefrenabile sete di potere.
Il nome
originario era CAMPOFREGOSO che ne indicava la provenienza ben poco
nobiliare dalle campagne della Val Polcevera (esiste ancora una
Collina “du Fregusu” sopra Rivarolo), ma una volta inurbatisi,
fecero cadere il “Campo” e si diedero al commercio, alla
marineria (che per i Genovesi del tempo faceva rima con “pirateria”)
e soprattutto alla… POLITICA!
Dalla partecipazione sia pure in
ruolo secondario alla Prima Crociata, che ne sancì il cognome e la
nobiltà d’animo e di portafoglio, e fino alla morte in carcere di
Ottaviano nel 1524, i Fregoso saltabeccarono allegramente tra Guelfi
e Ghibellini, tra Fieschi e Doria, tenendosi sempre a galla in nome
della fedeltà al potere, purché questo fosse nelle loro mani o
comunque a loro assai vicino, e senza neanche risparmiarsi numerose e
sanguinose liti in famiglia, come d’uso comune all’epoca.
L’apice
della loro potenza durò circa 150 anni, da metà del XIV secolo
all’inizio del XVI: in questo periodo i Fregoso ebbero una dozzina
di Dogi di Genova, cinque o sei tra vescovi e cardinali, e con le
buone o con le cattive si impadronirono di terreni e titoli nobiliari
nel Levante Ligure, scollinando poi fino a metter le grinfie su
alcune cittadine della Romagna.
L’esponente più significativo
di questa famiglia è sicuramente PAOLO FREGOSO, curiosa figura di
arcivescovo di Genova, cardinale della curia romana, e
ammiraglio.
Iniziò la sua carriera di accaparratore di cariche e
onorificenze come semplice canonico presso il Santuario Nostra
Signora Assunta di Savona (non era il primogenito e quindi l’onore
delle armi e delle cariche politiche spettarono inizialmente a suo
fratello maggiore Pietro) ma già all’età di 26 anni fu nominato
Arcivescovo di Genova.
Che fosse stato per la sua grande fede (?)
o piuttosto per le raccomandazioni famigliari, fatto sta che tornato
a Genova, Paolo si diede un gran daffare tessendo alleanze e cercando
la protezione un po’ di qui (Spagna) e un po’ di là (Francia)
senza dimenticare l’amicizia con le grandi e ricche famiglie della
città.
Venne quindi eletto ben tre volte Doge, succedendo al
fratello che a sua volta era succeduto al padre, e riuscendo a
mantenere le due cariche, religiosa e laica, in contemporanea.
La
sua fulgida carriera di uomo di fede e abile politico fu però
disturbata dalle continue liti interne alla stessa famiglia Fregoso e
specialmente col cugino Ludovico, che alla fine ebbe la meglio
costringendo il nostro Paolo ad una precipitosa fuga a Roma,
accompagnato dai figli: ne aveva ben 5, anche se ufficialmente non
era nemmeno sposato (e ci mancava…).
Nella Città Eterna le doti
politiche di Paolo gli valsero la nomina quasi immediata a Cardinale
nonché ad Ammiraglio della Santa Sede, e in questa veste comandò la
flotta cristiana che riconquistò la città di Otranto, caduta in
mano saracena.
Con la morte di Paolo, nel 1498, iniziò però il
rapido declino della famiglia Fregoso: i due figli maschi, Fregosino
(!!) e Alessandro, tentarono di seguire le orme paterne tenendo i
piedi contemporaneamente nelle due scarpe di uomini d’arme e uomini
di Chiesa, come di certo aveva loro insegnato il papà, ma
riuscirono tutt’al più a strappare la miserrima carica di Vescovo
di Ventimiglia, senza mai passare alla storia né per una battaglia
vinta né per un trattato di teologia…
“Sic transit gloria
mundi” pronunciava il Camerlengo nella cerimonia di insediamento di
un nuovo papa, e proprio questa carica sfuggì di poco alle grinfie
di Paolo nel conclave del 1492, che elesse invece Alessandro VI, più
noto come “Papa Borgia”, padre di Lucrezia e Cesare, e di certo
ben più abile del nostro Fregoso negli intrighi e nell’uso di
pugnali e veleno!
© Giovanni Gatto
Foto: Fig. 1 Genova 1481: il ritorno vittorioso della flotta cristiana dalla Crociata di Otranto. La grande impresa militare di Paolo Fregos
fig 2 Giovanni Annio da Viterbo: se gli imbroglioni e i cantastorie raccontaballe avessero un santo patrono, di certo sarebbe lui!


Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.