OLTRE L’INVISIBILE – Federico Faggin a cura di Claudio Giuffrida
OLTRE L’INVISIBILE – Federico Faggin - Giugno 2024
Dove scienza e spiritualità si uniscono - Mondadori - pag.339
Quando ci si imbatte in una lettura sui massimi sistemi si sa che il percorso è in salita e per niente facile ma il segno che lascia in questo caso è davvero rivoluzionario e avvincente.
Federico Faggin è uno scienziato che ha lavorato dal 1968 alla Silicon Valley inventando quel microprocessore che ha cambiato lo sviluppo dei computer, e il touch screen che ha rivoluzionato tutti i nostri device, Faggin è un personaggio che però non si è accontentato di fama e successo e ha continuato a farsi domande, scomode e difficili sul senso della vita e il ruolo della scienza.
Il libro è molto stimolante, tutto in forma di dialogo ed è riuscito anche a completare ciò che aveva iniziato a raccontare nel suo precedente Irriducibile, ecco che il sottotitolo “dove la scienza e la spiritualità si uniscono” dice quale direzione ha preso la sua nuova ricerca iniziata nel 1990 a seguito di un’esperienza personale, di una forte visione interiore.
Ma perché Oltre l'Invisibile e non Oltre il Visibile? Faggin risponde perché l'esperienza che abbiamo è privata, come per esempio nell'esperienza delll'amore che è già un fenomeno della coscienza, il cervello non esperisce nulla nel senso di avere segnali ma l'esperienza è in un'altra regione, non è nemmeno nello spazio-tempo, è in un campo quantistico. I campi quantistici non sono nello spazio-tempo, le particelle che sono emanazioni del campo quantistico sono nello spazio-tempo ma poi sono come onde del mare che appaiono e scompaiono, la fisica quantistica funziona nello stesso modo.
Queste sensazioni, sentimenti sono definiti da Faggin con il termine qualia un termine che ha mutuato da David Chalmers, un filosofo australiano, sono il significato di ciò che esperiamo delle cose. Un quale (plurale, qualia) è il sapore di una ciliegia o il sapore della cioccolata, la realtà dei qualia non può essere ridotta a un puro segnale elettrico, il sapore della cioccolata non può esclusivamente coincidere con un pugno di segnali elettrici. Così come l’amore, la gioia, la pace sono qualia che non possono essere ridotti ad un segnale elettrico o a una misura, quindi c'è qualcosa in più che va oltre l'invisibile. L'invisibile sono i qualia perché solo personalmente li possiamo conoscere, i propri qualia quindi sono invisibili a tutti gli altri.
Per comprendere il significato di coscienza Faggin si dedica per 20 anni alla meditazione e alla respirazione olotropica (con il Grof Transpersonal Training) Il respiro come via di accesso all’inconscio. Un viaggio interiore per esplorare processi espansi di coscienza, sciogliere blocchi, ampliare la consapevolezza e risvegliare il potenziale profondo della psiche. Il termine “Olotropico” proviene dalle parole greche “holos” (intero) e “trepein” (muoversi verso), un simbolo del nostro viaggio verso la completezza e l’unità dell’essere.
Ed ecco come sperimenta la sua visione di una luce bianca che esce dal suo cuore:
“Questo fascio di luce, luce bianca scintillante ed era amore, amore di una intensità che non avevo mai provato. Ma la cosa straordinaria è che io ero la sorgente di questo amore, ma ero io. Quello che usciva ero io, perché la mia coscienza era lì, il senso di me era in questa energia.
Io sono questo e non solo, ma c'era pace e c'era gioia mescolato a questo amore. La pace non l'avevo mai provata, tra l'altro era una delle ragioni per cui ero scontento, invece in questa esperienza io ero questa energia che usciva da me, ero io.
E naturalmente la cosa straordinaria è che io ero sia l'osservatore che l'osservato, perché la mia coscienza era in tutta questa energia bianca scintillante, questa che sapeva d'amore, gioia e pace, che era dappertutto. Quindi io ero l'osservatore e l'osservato e questo vuol dire che io sono connesso col mondo, io sono il mondo che osserva se stesso col mio punto di vista.”
La spiritualità non è un dogma, né una fede cieca: si tratta per Faggin di un percorso personale che permette di contattare la nostra Seity – l’essenza del sé, ma non può mai essere compreso mentalmente, riacquistare la consapevolezza dell’Essere e dimorare in quello stato di “realizzazione intuitiva” è un’illuminazione.
Il termine illuminazione evoca l’idea di qualche impresa sovrumana e l’ego vuole che resti così, ma è semplicemente il nostro stato naturale di unione con l’Essere quando viene percepito. È uno stato di connessione con qualcosa di incommensurabile e di indistruttibile, qualcosa che in modo quasi paradossale è essenzialmente noi, eppure è molto più grande di noi. Significa trovare la nostra vera natura al di là del nome e della forma.
“Ho capito che la coscienza deve essere insieme al libero arbitrio, non può essere separata, perché se la coscienza non avesse il libero arbitrio, la coscienza non servirebbe a niente, la coscienza serve a capire, serve ad avere un'esperienza che permette di capire se stessi e il mondo, ma se non c'è il libero arbitrio, questa comprensione non serve a niente.”
Uno snodo centrale del libro è la critica profonda al materialismo scientifico per cui auspica un cambio di paradigma: una scienza della coscienza capace di superare il confine della dimensione fisica e di considerare la spiritualità come una via verso una comprensione più completa e integrata della realtà. Faggin riconosce che queste sue intuizioni sono già state ben descritte millenni fa dai Veda, dal Tao, dalle esperienze spirituali in oriente.
Affascinante ma complesso è il percorso tracciato da Faggin per cui i fisici hanno scoperto che il fenomeno fondamentale della natura, che è lo stato di un campo, non si può conoscere, quello che si può conoscere è solo un bit per ogni quantum bit che descrive lo stato, in base al toerema della non clonazione teoria che ha fatto insieme al professor Dariano che è un esperto di fisica quantistica.
Nello stato di un campo di elettroni per esempio, il numero di quantum bit che lo può descrivere è dell'ordine 10 alla 85esima, 10 alla 88esima, quindi un numero pazzesco di quantum bit che sono entangled, cioè hanno proprietà in comune che non si possono conoscere. Quindi in questa nuova concezione della fisica lo stato quantistico rappresenta strutture che sono tutte interconnesse, non sono fatte di elettroni separati, di parti separate, ma di quantum bit che hanno proprietà in comune.
La funzione d'onda rappresenta lo stato del campo e la sua trasformazione è puramente casuale, è random, non c'è nessuna regola, non è neanche algoritmica, non c'è nemmeno un algoritmo per calcolare dove potrebbe manifestarsi e questa è una decisione di libero arbitrio del campo e siccome il campo è cosciente sa quello che vuole.
La probabilità nella fisica quantistica è qualcosa che avviene nel momento della misura ma non è conoscibile prima della misura, è il collasso della funzione d'onda per cui non è conoscibile dove si manifesterà la particella, nessuno ha l'informazione quindi è con il libero arbitrio che c’è una decisione, senza leggi, quindi vuol dire che la realtà più profonda non è predicibile perché dipende dalle scelte che i campi fanno e questo vuol dire che c'è una vera libertà, non una libertà immaginaria, o una realtà virtuale dove tutto è predicibile. Per esempio il computer è deterministico, completamente deterministico, tutta l'attività che avviene nello spazio-tempo è informazione classica, non è informazione quantistica e il campo non è nello spazio-tempo, il campo è una struttura più vasta, le particelle non sono oggetti afferrabili, isolabili, ma stati dei campi quantistici, sono forme che esistono nello stesso modo in cui esistono le onde del mare.
L’onda del mare è uno stato del mare e non si può separare dal mare, è una struttura integrata, che fa parte del mare. Quindi le proprietà dell’onda derivano dalle proprietà del mare. Lo stesso si può dire di un elettrone: un elettrone è uno stato del campo degli elettroni. Non può essere separato dal campo, non esiste indipendentemente dal campo.
“Noi siamo un campo e il campo non esiste nello spazio-tempo, esiste in una realtà più profonda dello spazio-tempo. Lo spazio-tempo emerge nell’esperienza cosciente che abbiamo quando noi osserviamo la realtà attraverso il corpo. Quando osserviamo la realtà fisica attraverso il corpo abbiamo il background degli oggetti che noi osserviamo: è lo spazio-tempo ma è la coscienza che crea lo spazio-tempo a cui noi diamo valore di realtà.
Noi quindi, dice Faggin, siamo enti coscienti con libero arbitrio che esistono in una realtà più profonda della realtà che crediamo sia la realtà ma questa realtà è una creazione dei nostri sensi e del nostro cervello interpretata dalla coscienza e che esiste in una realtà più profonda: la realtà quantistica da cui emerge questa realtà.”
Nel postulato dell'essere, Faggin afferma che l’Uno è definito come la totalità di ciò che esiste, è dinamico, che vuol dire non è mai lo stesso, istante dopo istante, continua a cambiare, è olistico, che vuol dire non è fatto di parti separabili, tutto è interconnesso all'interno dell’Uno, l’Uno vuole conoscere se stesso, ha un volere, che è il libero arbitrio, e ha un conoscere, che per conoscere ha bisogno della coscienza, cioè la coscienza è ciò che permette all’Uno di conoscere.
“In questa teoria – spiega Faggin – il corpo è l’aspetto materiale simbolico nello spazio-tempo studiato prevalentemente dalla fisica classica, è uno strumento di conoscenza, il mezzo che consente di conoscere se stessi.. La mente è l’aspetto computazionale descritto dalla fisica quantistica mediante il concetto di stato quantistico puro, cioè di informazione quantistica. Lo spirito è caratterizzato dall’esperienza cosciente sia dello stato del corpo che della mente (pensiero), dalla capacità di comprendere il significato della sua esperienza e di decidere con libero arbitrio quali simboli manifestare nello spazio-tempo (corpo) e nella mente. Corpo, mente e spirito sono aspetti interconnessi e interdipendenti del campo”.
Ecco quindi la specificità di questa nuova teoria che unisce scienza e spiritualità ponendo fine al materialismo scientifico e al riduzionismo che hanno caratterizzato il percorso conoscitivo umano degli ultimi due secoli.
Nel suo ultimo capitolo, Un Futuro Possibile, che è anche un capitolo che apre alla speranza, Faggin parla anche di nuovo rinascimento, e che per avere un futuro migliore dobbiamo tutti operare a un radicale cambiamento di rotta, per poterlo fare è necessario prima di tutto cambiare idea su chi siamo, non siamo materia, cioè simboli, siamo spirito, cioè significato.
Il postulato dell'essere che richiede enti coscienti con libero arbitrio ci porta alla cooperazione, all'aiuto reciproco e alla coevoluzione della realtà semantica e simbolica da cui emerge la realtà fisica che lo scientismo oggi considera come l'unica realtà.
© Claudio Giuffrida
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