Pierre Bensusan Live in Italy 1994 a cura di Claudio Giuffrida
Pierre Bensusan Live in Italy 1994
Live at Sala delle Muse - Commenda di Rende (Cosenza) - January 30, 1994
Chi ama la chitarra acustica ed il particolare Pierre Bensusan troverà come me questo documento unico e preziosissimo che ripropone un rarissimo live di 30 anni fa. Per me ancora più apprezzabile perché ricalca perfettamente il concerto visto al Festival Internazionale della Chitarra al Teatro San Materno di Ascona (CH) nel 1988 che mi aveva impressionato per la genialità degli arrangiamenti e e la forza comunicativa del suo modo di suonare, virtuoso ma anche emozionante, trascinante. Proprio in quegli anni si affacciavano sulla scena musicale degli innovatori della chitarra: Pierre con il suo open tuning DADGAD riarrangiava la musica erlandese componendo brani originali di grande bravura e bellezza; Michael Hedges in USA, pur cavalcando la New Age della Windham Hill, cambiò il modo di approcciarsi allo strumento, non è un caso che entrambi si siano dedicati un brano a vicenda a dimostrazione della stima reciproca. Due talenti incredibili e terribilmente virtuosi con la chitarra acustica riportandola in auge e ai massimi livelli creativi ed espressivi.
Ma torniamo a Pierre Bensusan, nativo dell’Algeria, classe 1957, cresciuto in Francia e molto vicino ai francesi Malicorne come ben è evidente nel suo primo disco Pres de Paris del 1975, maestro della chitarra acustica e talento precocissimo, firma a diciassette anni il primo contratto discografico e, un anno dopo, si aggiudica il Grand Prix du Disque al festival di Montreux. Lavorando su un accordatura inusuale, Pierre costruisce un dizionario espressivo contenente elementi di musica celtica, folk americana, mediorientale, latina e jazz. Le innumerevoli tournée internazionali e le innovative incisioni hanno fatto di lui, per usare le parole del noto pianista George Winston, "uno dei più sinceri e dotati musicisti del nostro tempo, la sua chitarra è come l’anima profonda di se stesso”. Bensusan trova estimatori sia tra i maestri della chitarra acustica come Leo Kottke "Nessun chitarrista ha la stessa raffinatezza, accessibilità e gioiosità. Anche nella sua complessità, la sua musica ha solo bisogno di orecchie che godano ad ascoltarla” o come Steve Vai, maestro della chitarra elettrica: "L’ascolto di Pierre è un’esperienza rigeneratrice. Oltre al tocco straordinario, le sue melodie richiamano direttamente il lato più tenero della natura umana.”
Magnifico lo strumento prodotto dalle mani fatate del liutaio irlandese Lowden, amplificato in maniera equilibrata, impeccabile e guidato dal solo pedale di volume, è una chitarra che nelle sue mani riesce a fondere la presenza e la durata delle note più acute con il suono profondo dei toni medi ed i bassi dalla timbrica più calda: capace di suoni con ogni tipo di dinamica, arricchiti da linee di basso marcate o ipnotiche, da melodie a volte delicate, a volte strappate con forza, o impreziositi dagli armonici più magici.
Il concerto riporta quasi interamente il suo disco più irish Musiques del 1979, brani dall’originalissimo Solilai del 1981 e dal sofisticato Spices del 1988, oggi il suo stile è molto diverso, ha maturato un repertorio più personale e complesso mentre qui si vede tutta la passione e l’esuberanza creativa giovanile.
Coinvolge moltissimo di Bensusan la padronanza assoluta di tutti i linguaggi musicali che svuotati da ogni scontato riferimento raggiungono lo scopo di esprimere emozione, comunicare entusiasmo ed autentico coinvolgimento poetico.
Forte di una struttura compositiva che sa alternare momenti di intenso lirismo ad un’imprevedibile varietà di ispirazioni, utilizzando scale con effetto arpeggiante, fondendo in modo originale la musica colta di origine classica, sonorità raffinate dal sapore jazz, i colori della musica latino-americana, la musica maghrebina e medio-orientale. Questo è anche sempre stato il suo genio, di riuscire a sfuggire alle definizioni, all’appartenenza ad un genere (fingerstyle, world-music, folk, new-age).
Non pago di tali abilità chitarristiche ha saputo anche abbinare alle improvvisazioni strumentali originali vocalizzi a volte con voce soffusa, a volte potente; oppure cantando delicate ed ispirate canzoni sempre contrappuntate da sofisticate architetture armoniche.
Nel concerto in particolare ci sono inoltre due sue jamming utilizzando dei loop con il digital delay che lo portano a duettare con se stesso, esperienza che però non ripetè più e questo concerto è l’unica testimonianza nel web di questo suo uso della tecnologia per suonare dal vivo, ho ricostruito la scaletta del concerto anche con una certa difficoltà visti gli arrangiamenti, le improvvisazioni che spesso stravolgono i brani originali e la fusione di molti di loro in diversi medley soprattutto per permettere di riconoscerli, un po' come richiesto dall’autore del video.
Termino citando le parole dello stesso Bensusan: “Non guardo alla chitarra solo come uno strumento, ma ad un veicolo che convogli emozione e racconti storie.” Gliene siamo grati.
0:00 - Nice Feeling - Solilai/1981
3:50 - La femme cambrè - Spices/1988
7:17 - Bamboulè- Solilai
18:30 - Au jardin d’amour - Solilaï
22:50 - Agadiramadan/ jamming with digital delay - Spices
31:35 - Suite Flamande aux pommes - Solilaï
39:30 - Flamorgan air (Slow air) unrealised
41:55 - The last pint - Spices
44:30 - Heman Dubh - Musiques
47:30 - Hekimoglu
48:52 - Return from Fingal
49: 43 - Rakish Paddy
50:22 - Clementine, Mandarine, Reine Claude
50:50 - Shi beagh shi mhor
52:20 - Merrily kissed the quaker/Cunla - Près De Paris/1975
53:56 - Le voyage pour l’Irlande
54:55 - Murtagh McKann
56:15 - Le Moulin À Parfums D'Emmanuelle
57:42 - Water music
59:25 – Adios Muchachos
1:00:00 –La marche du sonneur egarè
1:02:25- La palomita blanca
1:03:31 - Le lendemain de la fête
1:04:43- Climats doux et tempérés/ jamming with digital delay
https://youtu.be/HCBQLDqkQKY?si=0g7oo2sI5iqorLdq
https://freezonemagazine.com/rubriche/pierre-bensusan-live-in-italy-1994/
(c) Claudio Giuffrida
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