Giuseppe Culicchia – Tutti giù per terra - a cura di Marcello Sgarbi


 
Giuseppe Culicchia Tutti giù per terra – (Edizioni Garzanti)


Collana: Gli elefanti

Formato: Brossura

Pagine: 133

EAN: 9788811678250


Anche Culicchia, così come Silvia Ballestra, Frediano Tavano o Niccolò Ammaniti, fa parte di quel gruppo di scrittori vicini al movimento artistico e letterario definito “gioventù cannibale”, che nel 1996 ha anche dato vita al libro omonimo – curato da Daniele Brolli - su ispirazione di Pier Vittorio Tondelli e del progetto Papergang.

Peraltro quegli stessi esordienti diventati in seguito scrittori affermati sono stati descritti come appartenenti alla generazione X. Non fa eccezione Culicchia, che attraverso il suo alter ego Walter protagonista di questo breve romanzo – ci offre uno spaccato della realtà giovanile odierna.

La quotidianità di Walter non è così diversa da quella di altri ventenni come lui, ed è fatta dei soliti problemi con i genitori e con la vita sociale. Il ragazzo vive con i suoi, però lo stile è stanziale. Un po’ come se fosse di passaggio in casa sua, giusto per mangiarci e dormirci.

Con il padre e con la madre Walter parla solo quando è indispensabile farlo, e frequenta l’università più per consuetudine che per convinzione. Nell’ateneo, in ogni caso, il ragazzo trascorre la maggior parte del suo tempo a discutere con i compagni di studio e di corso sulle ragazze e sulla timidezza nell’approcciarle.

Un senso di disagio che del resto Walter manifesta quando gli capita di incontrare una ragazza disponibile non soltanto a un rapporto sentimentale, ma a qualcosa di ben più concreto.

L’occasione mette in mostra la goffaggine e l’impacciamento del ragazzo, dovuti forse anche alle pressioni sociali e ai valori che tendono a imporsi.

È il momento della chiamata militare – nel 1994, quando Tutti giù per terra è stato pubblicato, il servizio di leva era ancora obbligatorio – e Walter sceglie invece di fare il servizio civile.

Una scelta che gli impone un confronto con la realtà, a maggior ragione perché nello stesso tempo viene a mancare sua zia Carlotta, una persona a lui molto cara, la sola che sembrava capirlo.

Walter è quindi costretto ad accettare l’evidenza delle circostanze e da lì in poi a fare i conti con tutto quello che fino a quel punto aveva rimandato.

Da Tutti giù per terra è stato tratto l’omonimo film, diretto nel 1997 da Davide Ferrario e interpretato fra gli altri dall’ex cantante e produttrice discografica Caterina Caselli, da Benedetta Mazzini – figlia di Mina – e da Valerio Mastandrea, con un cameo di Luciana Littizzetto nel ruolo di un’impiegata delle Poste Italiane.

© Marcello Sgarbi

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