Valentina Giarlotto, un viaggio di luci e colori tra favole e malinconie a cura di Marco Salvario

 Valentina Giarlotto, un viaggio di luci e colori tra favole e malinconie



Ci sono tanti motivi per prendere tra le dita un pennello e affrontare la difficile sfida di trasportare sogni e pensieri su un foglio di carta oppure sopra una tela. Valentina Giarlotto, nata a Torino nel 1979, ha cominciato da bambina, spinta dal desiderio buono e generoso di regalare un sorriso e un momento di gioia a coloro che ne avevano bisogno. Molto le è rimasto nel corso degli anni di questo approccio, che si concretizza nei colori intensi e nelle luci vive, in un'allegria naif, magica e poetica, che tuttavia, dietro la prima apparenza di ingenua e spensierata innocenza, quasi sempre è seguita da un momento malinconico, più serio e meditativo.

In parallelo agli studi magistrali e successivamente al lavoro come insegnante, l'artista ha portato avanti la sua vena creativa, partecipando a numerose mostre e concorsi. Ha seguito corsi presso l'Associazione Culturale Accademia Pictor, fondata nel 1986 dalla pittrice e scultrice Laura Frus, e si è perfezionata nell'impegnativo campo dell'illustrazione che, soprattutto quando è associata a racconti per ragazzi e a fiabe, trova nei lavori di Valentina Giarlotto realizzazioni luminose e convincenti.

Quest'anno ho già avuto occasione di segnalare un'opera della pittrice nel mio articolo Il CAM, polo culturale e religioso tra passato e futuro”, riferendomi al contest artistico “Hoping togheter”, che aveva come tema le esperienze della viaggiatrice/esploratrice Paola Giacomini nella lontana Mongolia. Ritorno volentieri sull'opera premiata, dal titolo “Memorie in granelli di sabbia”, per sottolinearne l'essenziale bellezza, a cominciare dallo sfondo di una luminosa doratura, che ci trasporta in un'atmosfera orientalizzante tra realtà e fantasia, dove due figure si affacciano prepotentemente. Una raffigura un cammello dal grande collo marrone, l'occhio profondo, la bocca aperta in una specie di sorriso che scopre il biancore dei denti, e ci parla di un mondo ancora legato alla natura, dove uomini e animali lottano e lavorano insieme, legati dallo stesso destino, condividendo gioie e dolori. La seconda figura è una ragazza, il viso tondo che esce da un vestito dal collo alto che la difende dal vento, vento violento che vediamo sollevarle i capelli neri e crespi. La bocca è sottile e piccola, malgrado le labbra carnose. Le sopracciglia sono scure e energiche, gli occhi a mandorla guardano verso la sinistra. La bellezza della tela è in quello sguardo vivace eppure perso nel tempo. Rivolto verso il passato o verso il futuro? Desideroso di conservare la propria vita, probabilmente nomade e faticosa, oppure speranzoso di perdersi in un prossimo futuro, nella trappola piena di meraviglie, ma insensibile allo splendore della natura incontaminata, della nostra sempre più invadente civiltà occidentale?



Per tutto il mese di luglio di quest'anno, Valentina Giarlotto espone a Oulx, al Malaika Cafè, locale caratteristico di cui consiglio una visita anche a chi ama la buona tavola oltre che la bella pittura. Il Malaika Cafè l'aveva già ospitata negli anni passati e aveva altresì accolto opere di bravi artisti come Guido Mannini, Clarissa Serra e Roberta Amprino.

Le opere della pittrice sono sempre un'esplosione di colori, di contrasti tra luce e buio. Come non innamorarsi della bambina dal sorriso contento e dal collo sottile, che regge tra le mani una grande candela, in una notte limpida dove nel nero brillano luci sfumate, che ci fanno pensare a un'atmosfera natalizia? La sua è una felicità semplice, fragile, preziosa; il rimpianto per chi è nato nel secolo scorso, di festeggiamenti intimi, legati al proprio cuore e agli affetti familiari di tradizioni che si perdono ogni anno di più, travolte da una falsa gioia rumorosa ed egoista, colma di grandi regali, abbuffate, bevute, dove si grida per cercare di farsi udire dal prossimo, invece di cercare di sentire nel vero silenzio la piacevolezza dei sentimenti e della vita.

La dolcezza delle favole si respira nella tela che rappresenta una sirenetta bambina, dalla grande chioma rossa fluttuante, che nuota serena e meravigliata in un fondale ricco di fauna e flora variopinte, oppure in quella che cattura la bellezza armoniosa di due pesci che sembrano inseguirsi e al tempo stesso sfuggirsi in una probabile danza d'amore, intorno a due splendidi fiori candidi. In questa seconda opera, tutto si espande da un unico punto focale situato in alto al centro della tela, che fa pensare al riflesso del sole sulla superficie del mare.

Un'ultima segnalazione vorrei farla ai ritratti femminili che Valentina Giarlotto ci presenta.

Sono volti incorniciati da grandi capigliature, che giocano con i riflessi della luce e che sembrano quasi fungere da tramite e barriera tra le giovani donne ritratte e il mondo che le circonda. L'atmosfera da sogno degli altri lavori è ora dimenticata, resta la bellezza e la freschezza, ma c'è la tensione e l'incertezza per il presente e il futuro.


(c) Marco Salvario 

Commenti

  1. Anonimo16:09

    Grazie di cuore per le parole ricche di significato che ha speso per i miei lavori e per l'attenzione con cui si è soffermato su ognuno dei miei personaggi. Valentina

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