Doriano Zurlo Con le parole si fanno i miracoli a cura di Marcello Sgarbi


Doriano Zurlo

Con le parole si fanno i miracoliNote sulla scrittura pubblicitaria e sul linguaggio (Franco Cesati Editore)


Collana: ComuniCare Valore

Pagine: 289

ISBN: 9791254960240


Mino Maccari, scrittore, pittore, incisore, spirito acuto tanto quanto Ennio Flaiano, con il quale peraltro il senese ebbe uno scambio epistolare durato decine di anni, scriveva nei suoi aforismi: “Leggi il vocabolario e allargherai i tuoi orizzonti”.

In tutta modestia – altri prima e meglio di me hanno già recensito Con le parole si fanno i miracoli - trovo che ci si dovrebbe accostare a questo libro di Doriano Zurlo con lo stesso rispetto che Maccari manifesta per il sapere. Perché, secondo me, prima di tutto queste “note sulla scrittura pubblicitaria e sul linguaggio” – così come recita il sottotitolo scelto dall’autore – sono un tributo alla parola. Che qui ritrova tutta la sua dignità, in un’epoca di abusi dei termini di cui abbiamo perso il significato – di comunicazioni sempre più inquinate dagli anglismi, di conversazioni televisive salottiere dove più si parla meno ci si fa capire - l’importante è sovrastare con arroganza la voce degli altri interlocutori – di modi di esprimersi approssimativi e raffazzonati.

Zurlo ci fa riscoprire la bellezza dell’etimologia, un percorso di ricerca essenziale per dare senso alle parole che diciamo e scriviamo. Ci mostra l’importanza di impiegare quelle giuste, in questo vicino all’approccio di Flaubert – peraltro citato dall’autore – che leggeva ad alta voce i suoi testi per trovare “le mot juste”. Esplora con perizia il territorio dei neologismi e ancora prima dei nomi in quanto tali, un capitolo che ho letto con particolare interesse perché nel mio mestiere di copywriter mi sono spesso occupato di naming.

Alla scrittura per la pubblicità, poi, Doriano Zurlo – con trascorsi di copy e direttore creativo in celebri agenzie nazionali e internazionali – dedica una trattazione esaustiva e ricca di esempi di campagne che hanno fatto la storia dell’advertising (le case histories, così come vengono definite dagli addetti ai lavori).

Nello snodarsi dei capitoli, ricorrono frequenti richiami dell’autore a Bill Bernbach. E non a caso, visto che insieme all’ironia e allo humour una delle caratteristiche di stile del pubblicitario americano – il più influente copywriter di sempre - era lo sfuggire alla banalità.

Un libro più che utile, Con le parole si fanno i miracoli: indispensabile. Non solo per chi si occupa di comunicazione in senso commerciale, ma per chi scrive tout court. Leggere per credere le riflessioni di Zurlo sull’uso del sostantivo, dell’aggettivo, dell’avverbio.

Quando Carlo Emilio Gadda diceva: “Lo scrittore è un competente di parole”, mi piace pensare che senza saperlo parlasse anche di lui.


© Marcello Sgarbi

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