04 dicembre 2023

ADOLESCENZA. RIFLESSIONI POLITICAMENTE SCORRETTE di Giuseppe Lorenzetti a cura di Vincenzo Capodiferro


ADOLESCENZA. RIFLESSIONI POLITICAMENTE SCORRETTE

Forti riflessioni su un territorio di confine di Giuseppe Lorenzetti


Adolescenza. Riflessioni politicamente scorrette” è un saggio dello psicologo Giuseppe Lorenzetti, edito da EMI, Verona 2022. L’idea, come delinea l’autore, di scrivere un saggio sull’adolescenza, nasce da un invito a cena. Si pregava l’autore di partecipare ad un convegno come relatore a Varese: «Ho scelto di parlare dell’adolescenza… L’adolescenza è un’età di passaggio, un territorio di confine che sfugge a qualsiasi tentativo di definizione».

L’adolescenza rimane nei tempi un’età misteriosa, un’età di mezzo, un medioevo idealistico dell’umanità, uno “Sturm und Drang” che interessa sia il singolo uomo a livello ontogenetico nella sua evoluzione psichica, sia l’ego sociale, a livello filogenetico, l’umanità stessa, che periodicamente attraversa queste fasi di giovinezza. L’eterna giovinezza è proprio questo eterno ritorno che si consuma in ogni singola esistenza. Ogni singola esistenza è la ripetizione di questo ciclo infinito, il ciclo delle rinascite, che gli Indiani chiamano Samsara. Questo Samsara, o seconda rinascita, come diceva Rousseau, citato dall’autore, è talmente necessario, che gli adulti non se ne rendono conto oramai più. Vero è che oggi c’è un’attrazione psico-fisica verso questa età “patologica” per eccellenza. Io la chiamo sindrome del “peterpanismo”: gli adulti-adolescenti, eterni Dorian Gray. Il nostro predilige un approccio olistico, più che meccanicistico all’introspezione psichica: «La sfida dell’adolescente è quella di diventare adulto e la differenza simbolica tra adulto e adolescente ruota attorno proprio al concetto di delega». In questa “delegazione” psichica le figure genitoriali hanno un’importanza fondamentale e questo in un periodo in cui la famiglia è sempre più in crisi come istituzione e si assiste a fenomeni di ambiguità identificative, come confusione dei ruoli e delega della “delega”: infatti spesso sono proprio le figure genitoriali a non assolvere a questo compito psichico fondamentale, delegando sempre di più altre figure, come maestri, educatori ed altre istituzioni, come le scuole.

L’anelito alla felicità, come sottolinea Giuseppe è uno dei tratti fondamentali dell’adolescenza, che si trova oggi più che mai smarrita nel vuoto, o nei vortici dei triangoli delle Bermuda della società liquida. Spesso questo anelito trova un falso surrogato in fenomeni compensativi, come la piaga delle droghe, che oggi passa pressoché inosservata, ma che è diffusissima. Il saggio alla fine riporta delle concrete esperienze di adolescenti anonimi. È un saggio interessante, redatto da un autore, che come afferma egli stesso: «Mi sento particolarmente vicino alle sfide di questa fase evolutiva, da un lato per la mia esperienza di lavoro come insegnante e per l’attività di counseling, dall’altro, per la mia vicinanza anagrafica a questa età e per la mia storia familiare di secondogenito di cinque fratelli». Se Freud diceva che la personalità si forma nei primi cinque anni di vita e poi si cambia poco - beh! - questa rinascita deve essere ripresa seriamente in considerazione: la personalità si rigenera, si riforma, si rilancia, si riprogetta, per usate termini esistenzialistici heideggeriani, ripresi dall’autore. Il concetto di angoscia è centrale: angustia richiama la rinascita dal seno materno, la “porta stretta”. L’anima partorisce una nuova personalità in questa età foriera. Questa era anche la maieutica socratica, il vero “nosce te ipsum”, l’antica “scientia sui”. Gli adolescenti hanno bisogno più che mai di domande esistenziali serie, non di risposte. E qui ci viene incontro il nostro grande Petrarca: «A che cosa serve, io domando, conoscere la natura delle belve e degli uccelli e dei pesci e dei serpenti, e ignorare e trascurare la nostra natura di uomini, e lo scopo per il quale siamo nati, e dove siamo diretti?».

Giuseppe Lorenzetti si è formato in psicologia clinica. Si dedica all’insegnamento ed al counseling. Alla psicoterapia classica ha saputo mirabilmente collegare la dimensione spirituale, come Jung, spesso trascurata dalle scuole psicologiche, ancora succubi del positivismo scientifico e filosofico. Giuseppe ha collaborato con comunità terapeutiche nel Milanese. Tra le sue opere segnaliamo: “Limite-Infinito” (C.A.SA, 2016); “La verità esce dalle crepe” (Transeuropa, 2022); ha collaborato come autore con giornali e siti di informazione. È stato coautore del libro “AlmaMatto” (Baldini e Castoldi, 2021).

Vincenzo Capodiferro

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