21 novembre 2023

La teoria del ciao di Andrea Faletra a cura di Vincenzo Capodiferro


LA TEORIA DEL CIAO”

Un romanzo che ispira e fa crescere nell’essere, di Andrea Faletra.


La teoria del ciao” è un romanzo di Andrea Faletra, pubblicato da Scatole Parlanti. Andrea Faletra, del 1977, è un personaggio vulcanico, impegnato su vari fronti: politica, volo, scienza, tecnologia. Possiede il brevetto PPL di aeromobili. Fa parapendio e si occupa di progettazione elettronica. Questo particolare romanzo racconta una storia avvenuta negli anni Cinquanta. Un ragazzo di quattordici anni fa un esperimento, ma il laboratorio esplode e spariscono tutti i suoi amici. Dopo settant’anni, Andrea, un anziano del paese, fa una rivelazione su cosa è successo. È un romanzo certamente autobiografico: l’immagine di copertina è un autore proiettato nella vecchiaia. Ogni uomo è un vecchio-bambino. Ogni uomo reca in sé tracce di tutta la storia dell’umanità, dalle origini adamitiche alla fine: è preludio di fine dell’umanità stessa. «Su questa collina ci salgo una volta a settimana, lo faccio da quando avevo quattordici anni e oggi ne ho ottantacinque». È il leopardiano “ermo colle” che apre orizzonti inaspettati verso l’infinito. «Il come avvenga il passaggio da oggetto inanimato a oggetto animato ci è ancora oscuro, ma affinché la vita possa esistere sappiamo che devono sussistere determinate condizioni, contestualmente alla presenza di alcuni materiali. Carbonio. Idrogeno. Azoto. Ossigeno. Gli scienziati la chiamano la “Teoria del Ciao. I mattoni della vita, i materiali». In Andrea l’occhio dello scienziato e l’occhio dell’artista si fondono. Chi poteva infondere la vita ad un mucchio di materia inerte? Noi diciamo: un Dio. Deus nobis haec otia fecit (Virg., Ecl. I,6). Questi ragazzi vivono un sogno, fatto di un’esperienza, ora bella, ora traumatica, che li vede protagonisti in un laboratorio vivente, racchiusi nei loro igloo, creatori di un villaggio ancestrale ma modernissimo nello stesso tempo, il villaggio della vita. Questi ragazzi, dopo settant’anni, possono riscriversi, nei loro figli: «Caro Andrea. Sono Lux, figlio di Unami e Gianfranco… Anche io debbo la mia vita al vostro coraggio». «La Teoria del Ciao è un sogno che si avvera,» ma soprattutto «il succinto approccio a tre argomenti…: l’amore, l’amicizia e la vita». Andrea ci propone una forte riflessione esistenziale che dovrebbe riguardarci tutti: come è possibile il miracolo della vita? Che valore noi diamo a questo miracolo? Siamo riconoscenti alla Natura per questo dono della vita? Siamo figli di Eros. Perché ci rivolgiamo a Thanatos? Ogni essere vivente si riproduce seguendo uno schematismo originario: l’apriori, come sosteneva Spencer, è ciò che geneticamente precede l’avventura di questa Natura, che vivendo impara dai propri errori e continuamente si rigenera, un organismo perfettibile, auto-correggentesi, adattantesi a ogni necessità. Questo è il grande mistero della vita: solo i romantici, come Andrea, potevano cogliere a pieno questo mistero della Natura vivente, non una macchina semovente, una “Natura Morta”, come l’hanno considerata gli scienziati dal Seicento ad oggi: - La Natura è lo Spirito visibile (Schelling).

Vincenzo Capodiferro

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