04 novembre 2023

DAHMER CONTRO DAHMER di Lionel Dahmer a cura di Miriam Ballerini


DAHMER CONTRO DAHMER
- A me dissero che mio figlio era quello che aveva ucciso i loro figli – di Lionel Dahmer

© 2023 Mondadori

ISBN 978-88-200-7827-0

Pag. 209 € 20,00


Questo saggio fu scritto per la prima volta nel 1994 a ridosso dei fatti appena accaduti. Credo che pochi non siano a conoscenza di chi sia Jeffrey Dahmer, per loro dirò che è stato il mostro di Milwaukee.

Per la prima volta non ci troviamo di fronte a un saggio che ripercorre i crimini e le vicende processuali, bensì a un testo sofferto, scritto da un padre che si trova a dover fare i conti con una verità devastante: suo figlio è un pluriomicida.

Che cosa si prova a essere il padre di un uomo il cui nome è diventato sinonimo di depravato assassino?”

Lionel ci parla del suo bambino, di come è nato, dopo una gravidanza difficile, con una madre depressa che si imbottiva di medicine.

Troviamo le foto di quando Jeff era piccolo, poi, da ragazzino ad adolescente e si nota come qualcosa nella sua espressione sia cambiata.

Il peccato di questo padre è stato non accorgersi dei problemi del figlio, ma oltre alle vicissitudini della vita che parevano quasi fare apposta per distrarlo, c'è anche il fatto che, caratterialmente, lui e Jeff si sono sempre assomigliati. Entrambi chiusi, entrambi con fantasie strane.

Lionel si rimprovera spesso di questo: se fosse stato più attento, se fosse intervenuto in qualche modo... forse quei ragazzi che il suo Jeff ha ucciso, sarebbero ancora vivi.

Jeff, forse consapevole di quanto stava accadendo dentro di sé, comincia giovanissimo a bere, di fatto da adolescente è già un alcolizzato.

Il padre e la seconda moglie, una donna dolcissima che è sempre stata loro accanto, fanno di tutto per proporgli delle alternative. Gli studi, la carriera militare, il lavoro...

A un certo punto lo mandano a vivere con la nonna, la madre di Lionel.

Ogni qualvolta lei li chiama per aver trovato cose strane in camera di Jeff, oppure per alcune sue sensazioni, loro intervengono.

E io posso solo immaginare come, invaso dalle indescrivibili visioni e voglie che stavano prendendo il sopravvento su di lui, si sentisse completamente estraneo al prossimo, distante da tutto quanto è normale e accettabile, da ciò che è possibile rivelare a un altro essere umano. Dentro di sé era già un prigioniero, nel novero dei condannati”.


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© Miriam Ballerini


fonte: https://oubliettemagazine.com/2023/08/10/dahmer-contro-dahmer-di-lionel-dahmer-la-vera-storia-del-cannibale-di-milwaukee/

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