02 ottobre 2023

Patrick Süskind Ossessioni a cura di Marcello Sgarbi


Patrick
Süskind

Ossessioni – (Editore TEA Libri)


Collana: TEA Due

Formato: Brossura

EAN: 97888178185173

Pagine: 66


Un mio modesto parere, Il profumo è una delle più riuscite opere letterarie del Novecento e insieme il capolavoro del bavarese Patrick Süskind, autore ascrivibile al realismo magico, come già Gabriel Garcia Marquez e in Italia scrittori quali Massimo Bontempelli e Tommaso Landolfi. Ambientato nella Francia del Settecento e perlopiù a Parigi, descritta con precisione e con dovizia di dettagli, il romanzo è costruito intorno a un personaggio unico e a una geniale idea narrativa: Jean-Baptiste Grenouille, il "naso" dall'olfatto sovrumano, in grado di percepire  e catturare qualsiasi odore tranne uno, il suo.

Dal libro era poi stata tratta una riduzione cinematografica per la regia di Tom Tykwer che, considerata l'ardua impresa di trasferire sul grande schermo un'atmosfera così particolare e una galleria di personaggi come quelli che abitano le pagine di Il profumo, secondo me se l'era cavata egregiamente.

Ritengo che Süskind, con la fusione di realtà storica ed elementi fantastici che caratterizza il suo stile, pur non essendosi più ripetuto allo stesso livello si sia espresso al meglio anche in una raccolta di racconti – Ossessioni, di cui vi parlo in questa recensione – e in un altro romanzo, Il piccione, che a suo modo racconta ancora di un'ossessione, l'idea fissa che angoscia il protagonista condizionandogli la vita.

Al tornare ai vissuti ansiogeni di Ossessioni, "L'assillo della profondità"

- il primo dei quattro racconti contenuti nella raccolta - riguarda il Classico genio incompreso. In questo caso, una giovane artista figurativa che, vittima degli strali dei critici d'arte, giunge a una soluzione definitiva (che non vi anticipo, per non rovinarvi il gusto di scoprirlo nel finale).

"La sfida" ci presenta il confronto fra due scacchisti, lungo una narrazione che personalmente mi ha evocato Novella degli scacchi, romanzo straordinario seppur breve di Stefan Zweig.

Glisso sul terzo dei quattro racconti – "Il testamento di Maître Mussard"che mi è parso il meno risolto della quaterna – e vi invito invece a leggere "Amnesia in litteris", che è proprio dedicato alla lettura.

Forse la lettura è piuttosto un processo impregnante, qualcosa che si assorbe, mamma in modo così impercettibilmente osmotico che uno non se ne accorge nemmeno.

Il lettore afflitto dall'amnesia in litteris  è stato dunque cambiato dalle sue letture, mamma senza rendersene conto perché, mentre leggeva, gli si è modificato anche quel lato critico del cervello che gli potrebbe dire che sta cambiando.

E per uno che oltretutto scrive, questa malattia sarebbe magari addirittura una benedizione, sì, quasi una condizione necessaria, se soltanto riuscisse a proteggerlo dal paralizzante timore che ogni grande opera letteraria ispira, e se gli Consentisse di avere un atteggiamento schietto nei confronti del plagio, senza il quale non può nascere niente di originale.



© Marcello Sgarbi

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