TUTTO IL TEMPO SUL PETTO di Carla De Angelis a cura di Vincenzo Capodiferro


TUTTO IL TEMPO SUL PETTO

Raccolta che trasuda “coerenza e consapevolezza”, di Carla De Angelis



Tutto il tempo sul petto. Poesie (2006-2021)” è una raccolta poetica di Carla De Angelis, edita da Fara, Rimini 2021. Contiene varie raccolte: “Salutami il mare”(2006); “A dieci minuti da Urano” (2010); “I giorni e le strade” (2014); “Mi fido del mare” (2017); “Fra le dita una favilla sembra sole” (2019); “Tutto il tempo sul petto “(2021). Come scrive Stefano Martello nel saggio introduttivo “Indagine su una poetessa”: «Della raccolta di tutte le opere amo la funzione di riconoscimento, nel momento in cui quelle stesse pagine legittimano il nome e cognome dell’Autore… certificandone le parole in una dimensione spaziale ampia ed estesa. … Nello stesso modo e con la stessa intensità, dell’opera omnia odo la capacità di fotografare il percorso compiuto… di motivarne la scelta, di tradirne la fragilità. E, qualche volta, di tradirne la fragilità».

Si tratta dunque di un’opera omnia, che rivela tutto il percorso di una vita dedicata all’arte, alla poesia. Perché i poeti nel tempo della povertà? Cantava l’elegia di Hördelin “Pane e vino”. E come noi potevamo cantare i canti di Sion in terra straniera? Cantava il salmo, ripreso da Quasimodo. I poeti non hanno appeso ai salici le loro cetre, anche in questo tempo in cui trionfa la tecnica e l’arte dell’architettura con le opere mastodontiche ed assistiamo alla hegeliana morte dell’arte.

Come scrive la stessa autrice per “I giorni e le strade”: «Volevo ordinare il mio lavoro per argomento, o almeno aggrupparlo in sezioni. Man mano che procedevo, però, qualcosa non andava, perché le emozioni, che ogni volta mi hanno suggerito le parole non potevano subire mutamenti. E così è per questa raccolta».


Le nevi non si sciolgono

Il tempo rimane nel tempo


Il tema del tempo è fortissimo. C’è un immanentismo insormontabile che ci lega alla temporalità dell’esserci. È impossibile uscire dal tempo e dal mare dell’esistenza che ci circonda nella sua profonda gettatezza che ci lega all’essere, con le sue possibilità, le sue angosce, le sue disperazioni. Il tema del mare, poi, è ricorrente nella poesia della De Angelis. Il mare indica apertura, “mondo” in senso heideggeriano, contrapposto alla terra, al solito. Oggi viviamo nella società liquida baumaniana.


Alla sera il sole si spande nel mare

lentamente per non offendere le onde.


Ci ricorda “Ed è subito sera” di Salvatore Quasimodo, la caducità dell’esistenza, il suo inevitabile, ma felice - leopardianamente – naufragio.

Carla De Angelis è nata e vive a Roma. Suoi testi sono presenti in riviste ed opere collectanee, edite da vari editori. Con Fara ha pubblicato “Salutami il mare” (2006); “A dieci minuti da Urano” (2010); “I giorni e le strade” (2014); “Mi fido del mare” (2017); “Fra le dita una favilla sembra sole” (2019); “Mi vestirei di mare” (Progetto Cultura); saggi: “Il resto (parziale) della storia” (2008); “Il valore dello scarto” (2016); “Diversità apparenti” (2017).


Vincenzo Capodiferro

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