29 giugno 2023

Linda Liguori Nomi e naming a cura di Marcello Sgarbi


Linda Liguori

Nomi e naming – (Zanichelli)

Formato: Copertina flessibile

ISBN: 9788808820181

Pagine: 208

Forse non tutti sanno che…” è il titolo di una famosa e curiosa rubrica di La Settimana Enigmistica. Altrettanto curioso è questo libro di Linda Liguori, che mi ha ricordato un precedente già a suo tempo recensito: Il padre dei nomidi Paolo Teobaldi. Come in quel caso anche qui scopriamo l’importanza del nome, se è vero come è vero, oltretutto, quello che dicevano i latini: nomen omen, nel nome c’è il presagio.

Chi sa, per esempio, che Qashqai di Nissan non è inventato ma è un clan di tribù di lingua turca del sud dell’Iran? Oppure che i Baiocchi del Mulino Bianco hanno quella forma rotonda perché il loro nome si rifà all’antica moneta? E ancora: avreste mai immaginato che Amazon, con la sua infinita gamma di offerte, evocasse l’immensa estensione della foresta amazzonica? Il libro di Liguori – un po’ saggio, un po’ guida – ci suggerisce questo e altro.

Ci spiega, per esempio, che il nome di una marca o di un’azienda può nascere da quello del suo creatore-fondatore. È il caso di Adidas, che unisce il soprannome di Adolf Dassler – Adi – alla prima sillaba del suo cognome. O di Danone, variante del nomignolo dato a Daniel, figlio del proprietario del noto marchio del settore alimentare. È anche il caso della Mercedes, nome col quale Emile Jellinek, console generale austro-ungarico entrato in affari con Daimler, chiamava la figlia minore. E per noi italiani, è singolare sapere che il cognome Benetton è un’evoluzione del nome proprio Benedetto. O che il nome Barilla, nella sua etimologia, ha a che fare con i barili e la farina.

Con un approccio semplice, uno stile sciolto e numerosi esempi, l’autrice ci fa scoprire che un nome famoso può derivare da una sigla (IKEA: Ingvar Kamprad Elmtaryd Agunnaryd, fondatore, fattoria e villaggio dove ha avuto origine la celebre marca di mobili e oggetti per la casa; STAR: STabilimenti Alimentari Riuniti e, per buona sorte di Regolo Fossati che creò l’azienda nel 1948, anche la traduzione inglese del patronimico di sua moglie, Stella). Il nome di un prodotto o di un’azienda può scaturire da un’onomatopea (Tic Tac, il suono che fanno i confetti quando agitiamo la confezione di mentine). O ispirarsi alla pronuncia (Eataly, da to eatin inglese, mangiare). O ancora, nascere per analogia con una metafora (Nike, dal rimando alla divinità alata che personificava la vittoria). Insomma, questo libro di Linda Liguori è la dimostrazione che diamo un nome a tutto ciò che conta per noi.

© Marcello Sgarbi

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