29 maggio 2023

SPAZIOARTE Ignazio Campagna Cromie formali dal 20 Maggio al 30 Settembre 2023 a cura di Luca Scarabelli

                                                                          SPAZIOARTE



Ignazio Campagna

Cromie formali


dal 20 Maggio al 30 Settembre 2023



La scultura di Ignazio Campagna lavora sui fondamentali: scolpire è levare, eliminare delle parti, sottrarre e facendolo, considerare lo spazio mancante come ricettacolo di una forma vuota che pur non essendoci si sente come parte importante, quindi un eliminare che non fa sentire la sua mancanza, perché il pieno e il vuoto sono sempre in efficace dialettica. Dialogano attraverso l’intercessione delle ombre e nella sua opera più recente anche attraverso la presenza della coloritura. Il colore come mediatore, una pittura che a volte sottolinea la dinamica della forma, altre volte ne evidenzia la forza che fa vibrare la forma, a seconda dei toni e dei timbri coloristici utilizzati. Nel levare c’è sempre una sapienza, ed è anche quella della storia della scultura con cui Campagna si relaziona. La scultura come mestiere antico, con le sue specificità e artigianalità che è maestranza del fare.




Ci sono delle tematiche a lui molto care e alcune si ritrovano anche nelle opere in mostra: l’ascensione, Marsia, Icaro, l’Albero dai Frutti dorati, i Pilastri viventi. La sua pratica si sviluppa con l’utilizzo di materiali duri, pesanti, faticosi: pietre, marmo ma anche il legno, per un rapporto con la natura delle cose a cui Campagna tiene molto, materiali che sceglie con attenzione e cura nel tempo, seguendone la temporalità della stagionatura ad esempio, come quella del ciliegio, del il tiglio o del noce, per utilizzarli al momento giusto. È il lavorio sulla superficie la porta di ingresso nella scultura, per interrogare i materiali sulle loro potenzialità di diventare forma significativa. La sua scultura è un “luogo” costruito, luogo del segno che diventa traccia, impalcatura di forme espressive che anche all’interno della potenzialità immaginifica dell’astrazione, racconta di miti e di fioriture di pensieri.

La sua ricerca parte da una progettualità intuitiva, l’esecuzione indaga poi la potenzialità della materia in favore di forme tra loro sempre dialoganti, messe in tensione con bilanciamenti meditati oppure con decise opposizioni di volumi e misure sviluppati in rapporti sinuosi, o con voli aggettanti, in cui le rette e le ortogonali si intrecciano con le curve, e iniziano così a fluttuare, o ancora con i piani che si modellano allo sguardo dispiegandosi in campi dinamici, giochi di movimento, intrecci. All’interno di questi “luoghi” le superfici e lo spazio si rafforzano o si alleggeriscono con il colore, come forme colorate, cromie che sono il “colorito” del mondo. È anche un fare, questo dipingere le forme, che serve a svelare una certa loro tattilità, che è anche quella delicata del pigmento utilizzato. Le proprietà materiche e luminose si incontrano; è l’incanto del mondo che ci fa “vedere” il visibile. Quindi il colore non è solo una consapevole aggiunta, uno scollamento percettivo, ma il particolare manifestarsi di un medium che diventa anch’esso parte della scultura come “luce luminosa” adagiata sulle forme per assecondarle, sottolinearle, come accento della dimensione emotiva ed espressiva che aiuta la terza dimensione a dare movimento visibile all’energia dell’apparire delle forme stesse nello spazio.

Luca Scarabelli

 

 

Nasce a Bagheria (Pa) nel 1956. Vive ed opera a Viggiù (VA). Il padre Pietro, cavatore di tufo nelle Pirriere”, si trasferisce a Viggiù nel 1969. Qui, apprende i primi passi nell’arte della scultura, grazie all’insegnamento degli scalpellini viggiutesi. Frequenta il Liceo Artistico Angelo Frattini di Varese dove con il prof. Pasquale Martini creativamente consolida la conoscenza della scultura. Nel 1981 il diploma di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Lavora dal 1979 al 1981 presso lo studio dello scultore Vittorio Tavernari, eseguendo opere in pietra. Dal 2012 al 2019 è stato Conservatore dei Musei Civici Viggiutesi Enrico Butti. Al suo attivo ha numerose mostre personali, concorsi per idee, collettive in Italia e all’estero.



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