25 maggio 2023

Federica Ferzoco ARTE # ANTIDOTO 20 Maggio - fine Aprile 2024 SCULTURA -


 Federica Ferzoco ARTE # ANTIDOTO 20 Maggio - fine Aprile 2024 SCULTURA - 

Arte e tecnica dello scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o meglio di esprimere l’intuizione artistica per mezzo di materiale opportunamente modellato; con valore concreto, l’opera stessa. Nella denominazione di s. si comprende ogni opera plastica (…), sia essa scolpita (…), plasmata in materia cedevole (…), fusa (…) o ottenuta dalla saldatura di pezzi metallici o dall’aggregazione di materiali diversi tridimensionali. (treccani.it/enciclopedia/scultura) Federica Ferzoco presenta un gruppo scultoreo apparentemente immateriale, dove un velo sottile divide lo spazio vuoto in due parti, senza toglierne la visibilità e contemporaneamente facendoci percepire delle presenze. Le figure emergono nelle loro forme umane palesemente riconoscibili, delicate nella loro leggerezza e trasparenza. Una tecnica plastica innovativa riconducibile all’azione di plasmare una garza; quindi non attribuibile alla scultura classicamente scolpita o modellata, ma un calco. Un calco come testimonianza di qualcosa di reale, figure umane od oggetti. Come fotografie tridimensionali dove il filtro è il materiale stesso, che nella sua trasparenza ci fa continuare con l’occhio all’interno del volume e contemporaneamente, con la sua delicatezza ci ricorda l’impossibilità dell’autore di gestirne la durata nel tempo o la precisione delle forme analizzate. Nella superficie del velo si sviluppano figure che abitano lo spazio di the black hole, diventando un tutt’uno con la pienezza di questo luogo. Uno spazio espositivo completamente visibile all’occhio del fruitore, sopra e sotto, dentro e fuori la garza. Garza che diventa un piano impalpabile, materialmente quasi “un niente”. Un niente che riempie la fisicità di the black hole facendola diventare essa stessa opera. La visuale dall’alto e gli scalini presenti obbligano l’artista alla progettazione di una forma installativa ben precisa e ad abitare il luogo espositivo con figure in posizioni determinate, creando un’opera site specific che ha senso solo qui. Oltre alle specificità formali dello spazio, altri elementi entrano in gioco nella realizzazione del progetto, come la luminosità (quasi assente quella naturale) e l’umidità che influirà sicuramente nell’arco del periodo di apertura della mostra pari ad un anno. In questa installazione, l’artista ci racconta un intero percorso intimo. “L'arte era un alibi che spostava il punto dell'attenzione da me a lei”. A partire dal 2012, dopo almeno sedici anni di sperimentazione di calchi con la garza fatte su parti del corpo, Federica Ferzoco riconosce che l’arte è stata, fino ad allora, il suo rifugio per riporre ed affrontare il proprio vissuto personale, comprese debolezze, stranezze e fragilità rappresentate molto bene dalla trasparenza di questo materiale. Un antidoto per il dolore composto da metodo, procedimenti, tecnica, conoscenza dei materiali, trasparenza, leggerezza, fragilità, delicatezza e relazioni. Relazioni inevitabili sia con i luoghi di realizzazione delle sculture per le loro caratteristiche di umidità, aerazione, luminosità; e relazioni soprattutto umane, in quanto le opere sono spesso calchi di persone, amici ma non solo, che si prestano a questa esperienza. Relazioni che si basano sulla fiducia che si dà all’artista magari conosciuta quasi trent’anni prima oppure tre giorni fa. Chi decide di farsi fare il calco con la garza, accetta di stare quasi un’ora sotto questo velo matericamente leggero ma simbolicamente forte; accetta di restare immobile e bagnato per qualche decina di minuti, decide di farsi asciugare con fonti di calore con la speranza che non diventino troppo eccessive all’improvviso. E anche questa relazione nata dalla necessità di un procedimento tecnico/artistico, diventa antidoto per entrambi. L’antidoto sotto forma di arte, o la sua consapevolezza, ha portato ad altri dieci anni di attività artistica caratterizzata da questa forma espressiva e nel 2022, Federica Ferzoco accetta e trasforma le sofferenze e gli sconforti “guariti dal fare arte” riconoscendo il suo percorso di crescita e di conclusione di un periodo; sentendosi pronta a partire dall’installazione/ azione per la mostra “ARTE#ANTIDOTO - Biblioteca di Viganò - Luglio 2022” a condividere questo percorso con studenti e studentesse lasciando loro, come un maestro lascia in eredità un sapere, una competenza tecnica che racchiude simbolicamente molti altri contenuti. “Tutto è portare a termine e poi generare. Lasciar compiersi ogni impressione e ogni germe d’un sentimento dentro di sé, nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l’ora del parto d’una nuova chiarezza: questo solo si chiama vivere da artista: nel comprender come nel creare” (Rainer Maria Rilke, Lettere a un giovane poeta, 1903/1908 – Adelphi 1999) In questa occasione Federica Ferzoco, ha condiviso l’azione artistica con gli studenti del Liceo Artistico Angelo Frattini, che nella giornata di Giovedì 18 maggio, hanno posato sotto la garza, e quindi realizzato l’opera plastico/scultorea, realizzando anche una documentazione dell’intera performance. Un nuovo appuntamento sarà tra un anno, dove insieme agli stessi studenti, l’artista riavvolgerà l’opera inevitabilmente mutata dal tempo, memoria di relazioni e condivisioni come antidoti alla sofferenza. Claudia Canavesi Federica Ferzoco, nata a Milano nel 1974, ha conseguito il Diploma di Maturità Artistica e il Diploma di Scultura presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera. Ha partecipato a diverse esposizioni collettive e personali in Italia ed all’estero dal 1995 ad oggi. L'elenco delle esposizioni ed altre informazioni sono disponibili al link: www.federicaferzoco.it

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