Monologo dell'angelo caduto di Giuseppe Carlo Airaghi a cura di Vincenzo Capodiferro
MONOLOGO DELL'ANGELO CADUTO
Opera poetica empatica e sincera di Giuseppe Carlo Airaghi.
"Monologo dell'angelo caduto" è un'opera poetica di Giuseppe Carlo Airaghi, pubblicata da Fara Editore, Rimini 2022. Come si legge nella "Prefazione", di Alessandro Ramberti: "Lo stile di Airaghi ha un nitore che ci rimanda ai cieli ed alle prospettive di Piero della Francesca, la forma esatta e luminosa del suo dettato varca il confine fra visibile e invisibile, fra emozioni angeliche ed umane. E' come se le inquadrature fossero sempre sul punto di muoversi, elasticamente soggetti ai flussi e riflussi della realtà e del nostro sguardo, che può focalizzarsi, ora su un particolare, ora su un altro". E' bella questa immagine del poeta-angelo, memore dei tempi stilinovistici, e più vicino a noi al Montale, che disse: "Tutte le cose portano scritto più in là". Così ci troviamo dinanzi ad una sperimentazione di poesia metafisica, o poesia del confine. Il poeta- angelo riporta i versi dei cori angelici in una dimensione discorsiva, più umana, riporta la visione beatifica nella dimensione del tempo:
Volevo camminare sopra i giorni
ancora non vissuti, immacolati,
sfiorandoli appena. Proseguire...
L'essenza del tempo è la futurità. l'estasi più importante delle tre: passato, presente e futuro, sintetizzate nelle tre facoltà agostiniane (memoria, intelligenza e attesa), è il futuro, il proiettarsi, o progettarsi heideggeriano nel contesto del gettamento esistenziale.
Non fu il caso a farci incontrare.
Il nostro incontro era deciso
nel destino di quei giorni di luce (p. 28).
Il caso non esiste. Chiamiamo caso colo ciò che non riusciamo a capire, ciò che vediamo in maniera confusa e oscura. Caso e causa provengono dalla stessa radice, come cosmo e caos.
Giuseppe Carlo Airaghi è nato a Legnano (MI), nel 1966. Vive a Lainate, impiegato in un'azienda di servizi. Ha pubblicato: "I quaderni dell'aspettativa" (Italicpequod); "Quello che ancora resterà da dire " (Fara); "La somma imperfetta delle parti" (G: Ladolfi); il romanzo "I sorrisi fraintesi dei ballerini" (Fara).
© Vincenzo Capodiferro
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