Come terra ferma di Matteo Bonvecchi a cura di Vincenzo Capodiferro

COME TERRA FERMA

Silloge coesa e ponderata di Matteo Bonvecchi

“Come terra ferma” è una raccolta di poesie di Matteo Bonvecchi, edita da Fara editore, Rimini 2022. Come è scritto nelle “Motivazioni della giuria”: «Si tratta di una silloge coesa che si distingue per una versificazione ponderata e un linguaggio alto. Le citazioni in latino… sono adeguate sempre allo stile dei componimenti poetici… Nel complesso la raccolta risulta essere ricca di spunti interessanti che riescono a dar vita ad una struttura mossa e mai scontata (A. Ciampalini)».

Vediamo alcuni versi:

«Gli idoli crollano, tutti, deludono» (p. 16).

Crollano tutti gli idoli: i baconiani idola tribus, gli idola specus, gli idola fori, gli idola teatri. Nella società liquida non v’è spazio per cippi, per scogli, ma tutti sono isole-monadi. Ecco l’apoteosi del primo comandamento. Come dice il salmo: “Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono. Hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Hanno mani e non palpano, piedi e non camminano. Dalla gola non emettono suoni. Sia come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida”.

«Nel viaggio però ricorda.

La meta è rivelazione» (p. 31).

La vita è come un viaggio. Dipende da che tipo di viaggio è: come quello di un dantesco Ulisse? “Dalla meta mai non torce gli occhi”. «Dipende tutto dalla meta. Tutto sta nell’andare alla meta, sia essa sulla terra, sia essa nel cielo: nel primo caso si è Colombo, nel secondo Gesù».

«Anche il tempo

È grembo della relazione» (p.61).

È il tempo di Einstein che si contrappone al tempo assoluto di Newton, la platonica imago aeternitatis, l’attributo di Dio.

Matteo Bonvecchi insegna al Liceo Classico di Macerata e vive a Montecassiano. Nel 2018 si classifica primo al Faraexcelsior con “Le odorose impronte”, vince al Narrapoetando sia nel 2020, con “In crepa di melograne” che nel 2021, con “De precipitata luce”.

Vincenzo Capodiferro