18 luglio 2022

RESIDENZA PER SIGNORE SOLE di Togawa Masako a cura di Miriam Ballerini


RESIDENZA PER SIGNORE SOLE – Gli esseri umani, tutti, vivevano portandosi sulle spalle un'illusione – di Togawa Masako

© 2022 Marsilio Editori

ISBN 978-88-297-1158-1

€ 17,00 Pag. 175

Un giallo particolare, che ha un suo ciclo: all'inizio s'apre con un evento, lo stesso evento lo chiude. Scritto nel 1962 ha diverse particolarità dell'epoca: la descrizione dei personaggi all'inizio, messa come una sorta di scaletta. I capitoli hanno titoli piuttosto originali, come ad esempio: “Monologo della signorina Toio (durante i lavori di spostamento dell'edificio).”        Potremmo dire abbastanza tranquillamente che, il vero protagonista, in realtà non è una persona, ma la residenza stessa, il famoso palazzo K, costruito per venir abitato solo da donne sole.                                                                                                                                                                Gli appartamenti sono tanti, ma noi conosceremo le abitanti solo di alcuni di quei minuscoli appartamenti, e pure le due portinaie che si danno il cambio e che vigilano che non entrino uomini. Se lo fanno, questi si devono registrare.                                                                                    Il titolo lo potremmo interpretare in due modi: residenza per signore sole, perché vivono in solitudine e: “E' nello spirito della residenza k che ognuna si faccia gli affari propri”. Ma anche, residenza solo per donne, perché, per l'appunto, gli uomini non sono ammessi.        L'evento particolare con cui ci imbattiamo subito è che, il palazzo di cinque piani, sta per essere spostato! Sotto vi verranno messe delle ruote, per muoverlo di almeno quattro metri, perché una strada deve transitarvi di fianco.                                                                                           Le donne, ognuna nel proprio appartamento, dovrà aspettare che tutto ciò accada, rassicurano, senza nemmeno versare una goccia d'acqua da un bicchiere! E tutte sono pronte: molte hanno scommesso e hanno davvero preparato il bicchiere per vedere cosa accadrà!        Ma ricordiamo che è un giallo, particolare, senza indagini, ma pur sempre un giallo.                 Si passa da un capitolo all'altro che è anche un movimento temporale che, ancora una volta, ruota intorno allo spostamento del palazzo: sette anni prima dello spostamento, tre mesi prima... ecc. E così veniamo introdotti negli appartamenti delle varie donne protagoniste.         Il giallo riguardo la scomparsa di un bambino, ucciso, o morto? Seppellito in una valigia proprio sotto al palazzo. Cosa accadrà quando la residenza verrà spostata? C'è poi la sparizione di un prezioso violino, ferimenti, morti accidentali? O suicidi? O omicidi? Troviamo la moglie che trascrive sempre le stesse parole su fogli e fogli, traducendo il lavoro del marito defunto. L'insegnante di musica alla quale viene sottratto un violino, già a sua volta rubato. La portinaia curiosa che, con la sola chiave che apre tutti e 150 appartamenti, un passepartout, s'introduce in una delle case per soddisfare alcune sue lacune. L'insegnante che comincia a scrivere ai suoi ex allievi per fare passare il tempo, e intanto aiuterà una delle sue allieve che è proprio la madre alla quale hanno rapito un bambino. C'è poi l'accumulatrice seriale, che trova il passepartout e lo usa per rubare il violino rubato!                                                                                 I personaggi che entrano ed escono dalle porte sono tanti, pochissime volte la scrittrice ci porterà all'esterno della residenza, perché il mondo in cui si muovono è tutto compreso fra quelle pareti, quelle scale, quei corridoi. E, soprattutto: di toppa in toppa.                                     È quasi una metafora di vita, dove le portinaie osservano dal loro buco quel mondo che si muove, mentre altre si nascondono, ognuna nella propria tana. “Dallo sportello della portineria osservo quanto si svolge all'esterno, attraverso la porta a vetri che mi separa dal mondo”. Donne sole, solitarie, o costrette ad esserlo. Che vivono della loro routine. Storie che paiono tutte separate le une dalle altre, ma che, alla fine, troveranno ognuna il proprio posto nel racconto risolutivo.                                                                                                                                 Un libro che ho trovato particolare, che incuriosisce. La scrittrice ha svelato che la residenza K esiste: “Lo scenario di questo romanzo è una residenza per sole donne, un vecchio edificio di cinque piani in mattoni, dove ho vissuto quando portavo ancora i capelli lunghi... Tuttavia, nel romanzo, sia i personaggi che i dettagli relativi all'edificio non sono quelli che ho conosciuto io”.

© Ballerini Miriam


fonte: "Residenza per signore sole" di Togawa Masako: gli esseri umani vivono portando sulle spalle un’illusione - OUBLIETTE MAGAZINE

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