13 luglio 2022

Pier Vittorio Tondelli – Altri libertini – a cura di Marcello Sgarbi


Pier Vittorio Tondelli –
Altri libertini (Feltrinelli Editore)

Collana: Universale economica

Formato: Tascabile

EAN: 9788807883811


Di Pier Vittorio Tondelli ho parlato spesso, soprattutto riguardo alla sua influenza su una generazione di scrittori. “Altri libertini”, il “romanzo a episodi” (così l’ha definito lo stesso Tondelli) ha segnato il suo esordio letterario a soli venticinque anni. Sequestrata per oscenità venti giorni dopo la sua uscita in libreria, questa raccolta di racconti verrà poi “riabilitata” per raggiungere un grande successo di critica e di pubblico non solo in Italia.

Il leit motiv dei sei quadri di vita che compongono “Altri libertini” è l’esperienza dei giovani degli anni Settanta, fatta di sogni, dolori, slanci emotivi, ingenuità e in alcuni casi di errori fatali. Lo scenario principale è l’Emilia (Bologna, in particolare), ma non mancano escursioni stile “on the road”, come nel racconto “Autobahn” o in quello che dà il titolo alla raccolta.

Con una narrazione inquieta, caratterizzata da una sintassi gergale ricca di neologismi e onomatopee, quasi “sgrammaticata”, Tondelli dà voce alla vivacità e alla fretta del vivere giovanile.

Non più la calca chiassosa dei ragazzini e delle magliarine che si litigano i fotoromanzi con quelle dita già callose per i tanti sabati e domeniche e pomeriggi a far rammendi alla cucitaglia delle madri”.

Quando Giusy raggiunge la sala d’attesa in cui aveva lasciato Bobo e Rino, è ormai molto tardi. Nell’atrio la figura minacciosa dello sceriffo, un marocchino spiantato che dorme in un angolo, l’impiegato della biglietteria dietro ai vetri blindati. Anche la sala d’attesa è deserta. Giusy si mette al Posto Ristoro, non pensa niente, manda giù un toast e una birra seduta al solito sgabello. I terroni se ne sono andati portandosi dietro la Vanina. È rimasta la Molly, quella c’ha le mattonelle al culo, un qualche ragazzino che smercia fumo, qualche vecchio. Si sente toccare una spalla. Alza ruttando la testa”.

Prendiamo la loro auto che è una Citroen DS a sei piazze tutta bianca e linda che sembra Moby Dick e c’ha il pelo d’agnello riccioluto. Sui sedili divanetto e lo stereo nel cruscotto e persino tre fiaschettine di Ballantine’s tanto che io mi sciolgo e mi dico guarda questi giovani Holden come si dan da fare e brindo a loro, insomma lo confesso ne sbatto giù una da sola. Loro fumano anche un joint di quelli antichi fatti a tre cartine una sull’altra, mentre la balena bianca col muso alzato corre veloce verso la campagna”.

Di Nanni invece vengo a sapere troppo tardi, quando è in clinica per aver ingerito troppi Mogadon. Gli ultimi giorni, mi raccontano, era una medusa a secco, un’Es scaricato e circonciso e fiacco”.

Dopo ci si saluta freddi come bambini che hanno sciupato il gelato”.


© Marcello Sgarbi


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

ADDIO AL PATTO DI STABILITA’ STUPIDO di Antonio Laurenzano

ADDIO AL PATTO DI STABILITA’ STUPIDO di Antonio Laurenzano Addio al “Patto di stu...