“ESPLOSIONE” CARLO RIVA a cura di Maria Marchese

 


ESPLOSIONE” CARLO RIVA

a cura di Maria Marchese

(tavolozza di legno e colori ad olio, 40x50, fine anni '80)


Si frangerà l’onda color rubino

Sui miei piedi spargendo mille stelle.

Kostas Kariotakis


Una possanza nobile e purpurea, proveniente da un acqueo tumulto cosmico, muta in atto divinatorio, estinguendo la propria natura fisica sulle appendici umane, per inostrarle, indi, di valori più alti e luminosi.

Carlo Riva coglie, in maniera subitanea, i valori involti dai brevi versi, declamati dal poeta greco, e li trasforma in pensiero estetico lirico e “audace” .

In un meriggio riflessivo e artistico, l’occhio dell’artista di Sirone intuisce, in alcune ombre colorate, raccolte su una tavolozza, la forza di un erratico atto estetico e altresì spirituale: col pennello, allora, seduce il pigmento oleoso, per frangerlo, poi, sul supporto ligneo.

Lascia presagire, dapprima, la quiete esistenziale, lungo l’orizzonte, per sconvolgerne, d’emblèe, la forma.



Disgrega, così, il cromatico nucleo essenziale preesistente, adornandolo, indi, di molteplici stimoli, che celebrano il vorticoso mulinello come l’irrequietezza vulcanica.

L'immagine è, quindi, sospesa nell’ossimoro, ossia il limbo concettuale, in cui collasso e creazione coincidono.

Le setole della sua “penna” , simbolica veste dell’arte, irrompono nella reale quiescenza di una vita, vissuta su strade già battute e scontate, spostandone i passi lungo un ciglio, laddove la mossa seguente diviene inedita e sorprendente conoscenza.

La mano dell’autore rivela la frantumazione della certezza, che, scagliatasi contro il sassoso scoglio della limitatezza umana, si libera, addentro l’improvvisa verità di un'ascensione. Purezza e divenire, acquei e impalpabili umori, affrontano il sasso e si disgregano, in una nivea, cilestrina e, altresì, rossa e terrea esplosione.

La frugalità di questa pagina artistica graffia e fascina l’attenzione dell’osservatore, donandogli la possibilità di “saziarsi” sia esteticamente, confrontandosi con una composizione, riflesso di una rivisitata e personale bellezza, sia concettualmente, addivenendo ad un’auspicabile maturazione, lontano dai detriti di pochezza e mediocrità.



Dal 17 Giugno, sarà possibile vedere l’opera nel contesto della collettiva “ARTE EN RED”, a cura di Valeriano Venneri e Loredana Trestin, visitabile presso il CIMAR, a Santa Pola.


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