20 dicembre 2021

Umberto Eco – La bustina di Minerva - a cura di Marcello Sgarbi


 
Umberto EcoLa bustina di Minerva - (La nave di Teseo)

Collana: I Delfini

Pagine: 336

Formato: Brossura

EAN: 9788834602256

Dal 1985 al 2016 Umberto Eco ha curato una rubrica culturale e ironica pubblicata sull’ultima pagina del settimanale L’Espresso. Questo libro, che oggi può apparire un po' datato ma non per questo meno attuale, è un compendio di quegli articoli, in cui con la sagacia e l’acume di un Flaiano o di un Longanesi e l’attenzione ai segni della realtà che lo accomunano per certi versi a Roland Barthes, in una ricca miscellanea Eco spazia con apparente leggerezza dallo sguardo sul mondo contemporaneo a quello sulla società italiana, dalle osservazioni sull’evoluzione della stampa e della comunicazione a una serie di divertissement e raccontini. Se volete un consiglio prendete nota, proprio come spesso si fa utilizzando l’interno delle bustine di fiammiferi: i Minerva, per l’appunto.

Ora tutti parlano di ossimoro: lo si legge sovente sulla stampa, l'ho sentito dire

da politici alla televisione, insomma, o tutti si sono messi a leggere trattati di retorica

oppure c'è qualcosa di ossimorico in giro. Si potrebbe obiettare che la faccenda

non è sintomo di nulla, si formano sempre delle mode linguistiche dovute a pigrizia

e imitazione, talune durano lo spazio di un mattino ed altre sopravvivono più a lungo

ma - insomma - negli anni ‘50 le ragazzine dicevano bestiale e recentemente

dicevano assurdo, senza per questo riferirsi né alla zoologia né a Ionesco.”


Per un poco tutti avevano preso a dire un attimino, ma non perché il tempo

si fosse davvero accorciato; oppure dicevano esatto invece di sì

(anche quando si sposavano in chiesa), ma non per puntigliosità matematica

bensì per l'influenza dei programmi quiz. Resiste ancora l'insopportabile vezzo

del coniugare, e Dio sa perché, in tempi in cui non si presenta il proprio marito

ma il proprio compagno, e infine i francesi da un po’ di anni abusano

del termine incontournable, nel senso di qualcosa che non si può evitare

e di cui si deve tener conto, e tutto alla radio, alla televisione, nelle conversazioni

a cena, è diventato incontournable: un film, un problema, un libro, un cibo,

un tipo di scarpe.”


© Marcello Sgarbi


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