31 dicembre 2021

Ennio Flaiano - La solitudine del satiro a cura di Marcello Sgarbi


 
Ennio Flaiano -
La solitudine del satiro (Adelphi)

Collana: Piccola Biblioteca Adelphi

Pagine: 380

ISBN 9788845912214

Di Ennio Flaiano abbiamo già parlato. Questo è un altro esempio della sua straordinaria capacità di osservare la realtà e il mondo che lo circonda con disincanto, ironia e forse – qui più che in altre sue opere – un fondo di malinconia, che probabilmente gli deriva dalla sua condizione di padre di una ragazza encefalopatica. I luoghi comuni, il costume e le mode della Roma di fine anni Sessanta - che l’autore conosce molto bene - sfilano pagine dopo pagina come in una passeggiata lungo via Veneto. E… flash! L’autore li fotografa e li raccoglie in una miscellanea di racconti, aneddoti e ricordi di raro acume. Impareggiabile, infine, il ritratto di Leo Longanesi tratteggiato da Flaiano.

Ora dovremmo mettere a questo fotografo un nome esemplare, perché il nome giusto aiuta molto e indica che il personaggio ‘vivrà’. Queste affinità semantiche tra i personaggi e i loro nomi facevano la disperazione di Flaubert, che ci mise due anni a trovare il nome di Madame Bovary, Emma. Per questo fotografo non sappiamo che inventare: finché, aprendo a caso quell’aureo libretto di George Gessing che si intitola Sulle rive dello Jonio troviamo un nome prestigioso: Paparazzo. Il fotografo si chiamerà Paparazzo. Non saprà mai di portare l’onorato nome di un albergatore delle Calabrie, del quale Gessing parla con riconoscenza e con ammirazione. Ma i nomi hanno un loro destino”.

Attori italiani, tutti bravissimi nelle parti di ladro, di prete, di carabiniere. Attrici, tutte bravissime nelle parti di suora, popolana, donna di vita. I guai cominciano quando vogliono fare i signori, le signore, gli artisti, i condottieri, gli industriali, gli uomini politici, i professori, gli scienziati. La crisi delle élites si sente anche sulla scena, sullo schermo”.

Non si inventa niente all’aperto.”

Si racconta che Pablo Picasso, a un ufficiale tedesco che osservando il suo dipinto Guernica gli chiedeva: ‘Siete stato voi a fare questo?’, abbia risposto: No, voi’”.

Il dramma della vita moderna è questo: tutti cercano la pace e la solitudine. E per il fatto stesso di cercarle, le scacciano dai luoghi dove si trovano.”


© Marcello Sgarbi

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