09 ottobre 2021

Daniele Brolli – Animanera – a cura di Marcello Sgarbi

 


Daniele Brolli
– Animanera – (Dalai Editore)


Collana: Romanzi e racconti

Pagine: 326

ISBN: 97888859687616

Il mare d’inverno è come un film in bianco e nero visto alla tivù…”. Ecco, forse bisognerebbe immaginarlo così l’Adriatico, mentre si legge questo noir. Dove non si cita il teatro dell’azione, ma quasi sicuramente è a Rimini che si fa riferimento. Una capitale del divertimentificio romagnolo che invece qui appare desolante, degradata, molto simile per certi versi alla Roma pasoliniana di “Ragazzi di vita”. Qui due serial killer, l’Ometto e l’Uomo-comò - servo e padrone - legati da un rapporto sadomasochista, esprimono tutto il loro disprezzo per la vita altrui segregando, torturando e uccidendo per il solo gusto di farlo. Nel fluire della narrazione, asciutta, cruda, ma ricca di particolari, sembra di avvertire la risacca dell’ondata della “gioventù cannibale” di cui in qualche modo anche l’autore ha fatto parte. Un personaggio molto eclettico.

Appassionato di science fiction, illustratore, editore e sceneggiatore di fumetti, Daniele Brolli è stato fra l’altro editor della versione italiana dell’”Isaac Asimov Science Fiction Magazine”, componente del collettivo “Valvoline Motorcomics”, chief editor di “Baribal”, fondatore della casa editrice “Comma 22”, saggista, videomaker e ghostwriter.

Scivola contro il muro con gli occhi semichiusi.

La superficie ruvida gli graffia la spalla sotto i vestiti.

Un odore di fritto e di vernice gli arriva al naso.

Qualcosa si muove tra le aiuole del giardinetto del palazzo, si affaccia verso di lui.

C’è un rumore di ganasce che scattano su qualcosa di scivoloso.

Gli occhi piccoli e sanguigni lo fissano brevemente, poi la bestiola si ritrae

con un organismo putrido che gli penzola dalle fauci.

Loris ha un sorriso incongruo.

Affronta il portone non senza difficoltà di inquadramento, ma alla fine entra.

Vede ogni cosa virata in azzurro come trasferita su uno schermo video tramite coordinate elettroniche, con i contorni segnati da un filo di luce intensa. E non è abituato.

Loris ha gli occhi marchiati dalla stanchezza, due pozze di unto di polipo.

Le mascelle dei dobermann che dilaniano pezzi di carne viva.

Tunnel bui bruciati dalla luce fredda di un faro.

Soffitti grondanti di materiali organici.

Un fuoco che brucia un capannone industriale.

Una corsa di immagini sotto le stelle.

I missili Patriot che nella notte scendono su Bagdad come un San Lorenzo artificiale.

Carcasse di animali.

Ferite in putrefazione.

Poi bianco e nero.

La foto segnaletica di un uomo non identificato ritrovato morto nella metropolitana di Londra dopo un attentato dell’Ira.

Immagini di repertorio di corpi scheletrici.

Mucchi di cadaveri in disfacimento.

Sarajevo dopo le granate serbe.

Poi al rallentatore.

Una simulazione di scontro automobilistico con un manichino al posto di guida.

L’attentato a un uomo politico.

Un’esplosione atomica.


© Marcello Sgarbi

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