08 marzo 2021

Carlos Ruiz Zafón – L’ombra del vento – a cura di Marcello Sgarbi

 


Carlos Ruiz Zafón
L’ombra del vento (Edizioni Mondadori)


Collana: Absolute

Pagine: 420

Formato: Brossura

ISBN: 9788804666721


Sullo sfondo di una Barcellona egregiamente descritta, tanto quanto avevo finora constatato solo nei gialli di Manuel Vazquez Montalbàn con protagonista l’ispettore Pepe Carvalho, questo omologo catalano mette in scena un best seller appassionante dalla trama complessa, costruita sull’amore per i libri e per la lettura e sul fitto intreccio delle vicende di quattro ragazzi: Jorge, Francisco Javier, Miquel e Juliàn che, divenuti più adulti, si trovano a incrociare drammaticamente le loro vite mentre nella città catalana va in scena uno spettacolo ancora più tragico: la guerra civile spagnola, combattuta dall’esercito nazionalista del Generalìsimo Francisco Franco contro le forze repubblicane. E in quel contesto, la battaglia di Catalogna è l’offensiva che nel gennaio 1939 determina la caduta di Barcellona, capitale del territorio controllato dai repubblicani. Un conflitto surclassato dalla Seconda Guerra Mondiale ma di grande portata storica, immortalato tra l’altro da una celeberrima foto di Robert Capa e dall’Omaggio alla Catalogna dello scrittore George Orwell, che vi fu coinvolto in prima persona e rischiò di perirvi.

Nel 1945 è al Cimitero dei Libri Dimenticati, nel cuore del Barrio Gotico, che Daniel, figlio undicenne del proprietario di una libreria, scova un romanzo “maledetto” custode di terribili segreti, destinato a fargli incontrare Jorge, Francisco, Miquel e soprattutto Juliàn.

Condotto su un registro narrativo agile e insieme preciso, ricco d’atmosfera e di un tratteggio estremamente definito dei personaggi, a buon titolo questo feuilleton contemporaneo ha decretato il successo di un autore da scoprire.

Sono poche le ragioni per dire la verità, mentre quelle per mentire sono infinite”.

Il denaro è un virus: dopo aver corrotto l’anima di chi lo possiede, va in cerca di nuove vittime da contagiare”.

Sorrise compiaciuta. Nulla succede per caso, non credi? Tutto è governato da un’intelligenza oscura. Non è un caso che tu abbia trovato il romanzo di Juliàn Carax nel Cimitero dei Libri Dimenticati né che adesso ci troviamo qui, tu e io, nella casa che apparteneva agli Aldaya. Siamo le pedine ignare di un disegno che sfugge alla nostra comprensione’”.

Si ama davvero una sola volta nella vita, Juliàn, anche se non ce ne rendiamo conto”.

Le guerre negano la memoria dissuadendoci dall’indagare sulle loro radici, finché non si è spenta la voce di chi può raccontarle. Allora ritornano, con un altro nome e un altro volto, a distruggere quel poco che avevano risparmiato”.

Un racconto, mi aveva detto un giorno Juliàn, è la lettera che un autore scrive a se stesso per mettere a nudo la propria anima”.

Nei libri di Juliàn c’è un’idea che ho sempre sentito mia: continuiamo a vivere nel ricordo di chi ci ama”.

Bea sostiene che leggere è un’arte in via di estinzione e che i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi, e che la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare”.

© Marcello Sgarbi



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