Michele Mari – Roderick Duddle – (Edizioni Einaudi)
Collana: Supercoralli
Pagine: 496
ISBN 9788806215347
Fa strano che in questo periodo ultratecnologico dove si comunica più sui social che di persona, pieno di smartphone, tablet e i-book, ci siano ancora autori come Michele Mari. Insegnante di Letteratura Italiana all’Università Statale di Milano e traduttore, figlio del designer Enzo Mari e della scrittrice Ela Mari, è l’autore di questo romanzo dallo stile dichiaratamente dickensiano.
Nel suo rivolgersi insistito al lettore (a volte fin troppo).
Nei continui rimandi a classici come Oliver Twist, dove già Dickens affrontava la condizione degli orfani e il tema dello sfruttamento minorile.
Nella scelta senza dubbio non casuale di tratteggiare personaggi come Il Probo: un chiaro riferimento ad Elephant Man, film di David Lynch in bianco e nero ambientato nell’Inghilterra della rivoluzione industriale e dedicato a Joseph Merrick, un freak ante litteram realmente esistito.
Convincente nell’intreccio narrativo, circostanziato nelle descrizioni di luoghi e ambienti in cui si avvertono anche echi di Stevenson e Melville, interessante soprattutto per lo sguardo sulla natura umana, è forse solo qua e là un po’ compiaciuto.
“Il mondo è schiavo del desiderio”.
“È buffo che entrambi si sia usata questa parola, perché né io per il mio lavoro, né voi per il vostro abito, dovremmo credere alle coincidenze”. (frase pronunciata dall’ispettore di polizia Havelock alla Badessa).
© Marcello Sgarbi
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