26 agosto 2020

LAULETTA ERCOLE. UN’ESPERIENZA FORTE: “DALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI ALL’AFASIA”! a cura di Vincenzo Capodiferro

 


LAULETTA ERCOLE. UN’ESPERIENZA FORTE: “DALLE INTOLLERANZE ALIMENTARI ALL’AFASIA”!

Esperto di allergie alimentari ha vissuto un dramma esistenziale coraggioso ed autentico


La storia di Lauletta Ercole è veramente un unicum di vita e speranza. La famiglia di Ercole era originaria di Castelsaraceno, in provincia di Potenza. Il padre, Lauletta Emanuele era fratello di Senatro, noto sindaco della DC lucana, e di Padre Osvaldo, religioso missionario. Emanuele faceva il segretario comunale in giro trai paesi della Lucania. Ercole infatti è nato a Carbone, un remoto borgo dell’entroterra. Nella giovinezza è vissuto, insieme alla famiglia, a Potenza. Il padre infatti aveva preso una casa là, pur viaggiando in vari paesi per ottemperare al suo ufficio, come a Pignola e a Pietragalla. Vive la giovinezza nel capoluogo lucano, insieme alle sorelle, tra cui Angela Lauletta. La dottoressa Angela Lauletta dopo 30 anni ha vinto il ricorso per il mancato riconoscimento del suo legittimo diritto di primario di ginecologia presso l’Ospedale di Potenza. Ha seguito sempre il fratello nelle sue vicissitudini. Dopo aver fatto il militare, a 20 anni, giustamente il padre, invia Ercole insieme agli altri figli a Roma per farli studiare. Compra loro una casa nella capitale: è l’abitazione dove ancor oggi Ercole risiede. Ercole non è pronto per gli studi, si rivolge, invece, ad un sacerdote, don Edoardo, che lo indirizza presso la Sarma-Allergene, vicino Tivoli. Ercole entra là e si mette a lavorare. Al buon papà dice sempre: - gli studi vanno bene! Invece lavora e fa esperienze molto incisive nel campo delle allergie. È qui che matura tutto il discorso sulle intolleranze alimentari, in anni in cui, in Italia, il problema non era neppure sfiorato. Collabora con l’allergologo romano Businco Lino. L’intolleranza alimentare diventa il fulcro di tutta l’attività e l’attenzione del nostro. Escono studi importanti come: “Endometriosi, alimentazione e intolleranze alimentari”, insieme ad Angela Lauletta. E insieme al dott. A. Pelliccia: “Rapporti tra alimentazione ed epilessia”, frutto di uno studio su 25 bambini affetti dal sacro male. Sono studi importanti che denotano appunto che l’alimentazione è tutto. E questo discorso ha origini antichissime e si ricollega alla nutraceutica, o la scienza dell’alimentazione dell’Antica Medicina, con Ippocrate. Ancora oggi i medici prestano il giuramento di Ippocrate. È chiaro che l’uso del cibo-farmaco deve farci riflette sull’uso dei farmaci convenzionali che sempre di più tendono ad essere più che curativi, durativi per tutta la vita. Il cibo naturalmente si allontana sempre di più dalla sana produzione. Ricordiamo che le farine e gli zuccheri super-raffinati non aiutano la sana digestione. La scuola medica salernitana tra le sue massime annovera il famoso: prima digestio est in ore. Prima quando i forni, a mattoni di terracotta, funzionavano in ogni casa e il lievito madre girava di casa in casa, si facevano immani panelle. La gente mangiava tanto pane senza problemi. Perché la farina dei vecchi mulini era ricca di crusca. E quanto vino si beveva! Perché era naturale, non colmo di solfiti. L’alimentazione è il punto fondamentale di tutta l’esistenza umana. Lauletta Ercole ha dedicato tutta la sua vita a questo problema. Dopo 15 Anni di lavoro nella Sarma, ha lascito ed ha fondato nuove società, insieme ad altri soci, che si dedicano totalmente al problema delle intolleranze alimentari. Viaggia molto all’estero. Si reca negli Stati Uniti dove cominciano a fare i test sulle intolleranze alimentari. Lo riporta in Italia ove avvia un nuovo test all’avanguardia. Siamo proprio agli arbori dello sviluppo di questi problemi in Europa. Viaggia spesso in Europa ove tine convegni e corsi sul problema delle intolleranze, soprattutto nei paesi dell’est, in particolare in Romania e in Russia. In Bielorussia lavora per la correzione delle abitudini alimentari presso gli sportivi. È stato a Cuba. Ha diretto diverse società, tra cui Cito-diagnostic, con sede a San Marino. Tra il 6 e il 7 dicembre del 2013 si trova di nuovo in Romania, a Bucarest. Il 16 gennaio del 2014 succede un fatto che stravolgerà tutta la vita di Ercole. Si trova a Tirana, in Albania, per tenere un convegno sulle intolleranze alimentari. Si sente malissimo, non riesce a far nulla, prende il primo volo per Roma e diritto al Gemelli: una gravissima trombosi celebrale. Sta in coma per due mesi. Si risveglia in gravissime condizioni: disagi motori ed una spiccata afasia. Cade in una profonda, inevitabile depressione. In molte interviste poi Ercole racconterà questo profondo disagio, derivante soprattutto dalla perdita della capacità di parlare, dalla caduta nell’abisso del silenzio. È una condizione veramente gravissima. L’uomo è per natura, un ente dialogante, oltre che politico, come ci insegna il grande Aristotele. È l’animal symbolicum di Cassirer. Il linguaggio è tutto. Ma ecco che succede l’inaudito, il miracolo: un giorno Ercole si mette a camminare da solo, si alza dalla saletta d’ospedale e cammina e poi, piano piano, piano piano, aiutato dalle solerti cure dei logopedisti dell’Asl romana, ricomincia a parlare. Parla per ore ed ore ed esce dal tunnel dell’afasia, sostenuto in questo percorso, in tutto e per tutto, dalla sua amata Laura e dai figli. Certo, non recupera appieno tutte le facoltà cognitive, ha difficolta a leggere e scrivere, ma ha recuperato tantissimo la parola, il Logos. Il Logos era tutta la sua vita, il Logos-pharmakos di Gorgia, insieme al cibo-farmaco: tutto ha a che vedere con la bocca, con l’Os, l’oralità, sia il cibo che la parola. Ecco perché la vita stessa di questo uomo straordinario ci dimostra il legame appunto tra intolleranze alimentari ed afasia. Riprende a lavorare. Fonda Nutri-News, un’importante società che si dedica al problema dell’alimentazione. È anche un sito ricchissimo di spunti ed iniziative legate alla sua personalità ed la problema delle intolleranze alimentari, su cui Ercole Lauletta ha lavorato tutta la sua vita. Ercole è stato molto aiutato dall’Asl, ma anche dalla associazioni, come l’Aita del Lazio, di cui fa parte pienamente ed è nel direttivo. Tutta la sua vicenda ci deve far riporre l’attenzione su tanti malati di afasia, conseguenti a traumi cranici, ad ictus, stati comatosi e quant’altro. Se tante persone fossero sostenute correttamente certamente potrebbero recuperare, almeno in parte, quel Logos, come ha fatto Ercole, un fortunato, come si dice egli stesso. Ma tanti sofferenti di afasia, invece si rinchiudono in casa e crollano in un lungo stato di depressione che li condanna ad un’esistenza veramente tormentata. In Basilicata e Calabria non c’è l’Aita: quanti malati sono abbandonati a loro stessi! Sono tantissimi. La società dovrebbe prendere a cuore gli ammalati, come faceva una volta: nessuno veniva abbandonato a se stesso. Oggi è molto difficile prendersi cura, soprattutto delle zone marginali della società: gli infanti e gli anziani. Sono persone abbandonate: ecco perché i giovani sono disorientati, immersi totalmente in un mondo virtuale, ma inautentico, ed i vecchi si avviano molto più precocemente alle malattie della terza età, tra cui abbondano demenze, e così via. L’esperienza di vita di Ercole è davvero forte: una vita dedicata al problema delle intolleranze alimentari, una vita che crolla, precipita nel silenzio primordiale, una vita che riemerge dagli abissi e si racconta e ci racconta questo viaggio bellissimo, che passa attraverso una “Notte Oscura”, come quella di Giovanni della Croce. Dalla luce alle tenebre e di nuovo alla luce: una resurrezione ante litteram. I lettori possono seguire le interviste di Ercole Lauletta sul suo sito dedicato a Nutri-News: è veramente un viaggio sensazionale, una lezione d’amore e di dedizione che molto ha da dirci sull’esistenza, sulla quotidianità, sull’importanza stessa del nostro stare qua.

Vincenzo Capodiferro

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