GIULIO ANDREOTTI: IL MISTERO DEL POTERE DI ANGELO IVAN LEONE



GIULIO ANDREOTTI: IL MISTERO DEL POTERE DI ANGELO IVAN LEONE




Quello che è stato Andreotti in Italia è difficilmente spiegabile, soprattutto perché attiene ad una dimensione più psicologica che storica o politica. Perché fondamentalmente Andreotti ha rappresentato il grande vecchio buono per ogni mistero insoluto di questo Paese. Nel senso che la dietrologia nazionale si è incaricata di dare a quest'uomo tutti i vari cadaveri eccellenti cui non si sapeva a chi dare un preciso mandante. Ecco Andreotti, se fossero vere e non semplicemente verosimili, tutte le vittime eccellenti che gli si attribuiscono non avrebbe avuto degli scheletri nei suoi armadi, ma degli interi Redipuglia. A questo mefistofelico mito ha contribuito anche il suo carattere ironico e mellifluo. Tuttavia la reductio ad unum che da tante parti si è aperta, soprattutto, dopo la sua morte non mi ha mai persuaso. Si è voluto, come sempre in Italia, nascondere la polvere sotto il tappeto e seppellire con lui e in lui tutte le storture della nostra storia recente. Così non si fa storia, così si costruiscono le favole. Montanelli racconta che, quando in Inghilterra, ci fu la straordinaria rapina al Security Express, sentì un passante che leggeva la notizia sul giornale bofonchiare "Chissà dov'era, Andreotti, in quel momento!"

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