10 luglio 2020

CORRUZIONE: DEGENERAZIONE DELLA DEMOCRAZIA. DI ANGELO IVAN LEONE

CORRUZIONE: DEGENERAZIONE DELLA DEMOCRAZIA. DI ANGELO IVAN LEONE


Quanto sta avvenendo in questi ultimi giorni con tutto lo scandalo sulla magistratura e le varie correnti all'interno del CSM è sconfortante. È sconfortante perché, inanzitutto, non esiste democrazia, come diceva Clemenceau, El tigre presidente della vittoria francese nella Grande Guerra "senza un minimo di corruzione". D'accordo Clemenceau diceva un minimo, ma lo stesso Platone e Aristotele avevano parlato dei pericoli della degenerazione della democrazia. Il problema è che essa degeneri, sostanzialmente, in tirannia o in demagogia, secondo i due titani del pensiero greco. Ebbene tale degenerazione deriva forse dalla magistratura? No di certo, tale degenerazione deriva direttamente da una classe politica che sta utilizzando, anche quest'ultimo problema a proprio esclusivo vantaggio ed interesse. È dal febbraio del 1992, ossia dall'arresto di Mario Chiesa che i politici italiani aspettavano questo momento per "farla pagare alla magistratura", dicono in molti. Condivido, solo che mi domando che tipo di democrazia può venir fuori, da una classe politica che intende la cosa pubblica come strumento per eseguire le proprie vendette e regolamenti di conti. Si direbbe una logica mafiosa e io mi ricordo che la magistratura italiana la mafia ha tentato e tenta di combatterla a differenza della politica italiana. Detto questo concludo dicendo, per quanto concerne, gli ultimi scandali che i giudici sono uomini come noi e che, quindi, sbagliano come noi. Ma guai a noi se per l'errore di alcuni screditassimo l'istituto sacro e indipendente nonché sovrano, della Magistratura, che è tale in ogni Paese democratico. Per chi ha e avrà piacere nel comprendere e leggere quanto i giudici siano uomini come noi tutti, consiglio, infine la lettura e visione del capolavoro di Ugo Betti: Corruzione al palazzo di giustizia.

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