14 aprile 2020

Isabel Allende Evaluna racconta a cura di Marcello Sgarbi


Isabel Allende
Evaluna racconta – (Edizioni Feltrinelli)

Collana: Universale economica
Pagine: 272
Formato: Tascabile
EAN 9788807812064

Isabel Allende è l’ulteriore conferma della particolare vivacità della tradizione narrativa sudamericana, espressa anche da altri nomi celebri fra cui Gabriel Garcia Marquez, Luis Sepùlveda e Francisco Coloane: uno stile dove la facilità di scrittura diventa quasi affabulazione mescolandosi al ricordo, alla metafora, alla capacità di evocare situazioni improbabili e immagini inedite e si stempera in un racconto caleidoscopico, ricco di toni e sfumature. Basta sfogliare le pagine di questa piccola raccolta per vedere scorrere fra le righe una variopinta galleria di ritratti femminili, uno più interessante dell’altro e tutti di grande originalità.

A undici anni Elena Mejìas era ancora un cucciolo denutrito, con la pelle opaca
dei bambini solitari, la bocca che mostrava qualche vuoto di dentizione tardiva, i capelli color topo e uno scheletro visibile che pareva troppo contundente per la sua taglia e minacciava di sbucar fuori dalle ginocchia e dai gomiti. Nulla nel suo aspetto tradiva i suoi sogni torridi o annunciava la creatura appassionata che in realtà era.
Passava inavvertita tra i mobili ordinari e le tende stinte della pensione di sua madre. Era solo una gatta malinconica che giocava tra i gerani polverosi e le grandi felci del patio o transitava tra il focolare della cucina e i tavoli della sala da pranzo con i piatti della cena”.

Era Hortensia, che brillava con una fosforescenza da madreperla sotto le lanterne implacabili dei pompieri, quasi cieca, con i denti guasti e le gambe tanto deboli che quasi non poteva reggersi in piedi”.

Per tanti anni ballarono insieme il Capitano e la Bimba Eloisa, che raggiunsero
la perfezione. Ciascuno sapeva intuire il movimento susseguente dell’altro, indovinare l’istante esatto della prossima giravolta, interpretare la più impercettibile pressione della mano o deviazione di un piede. Non avevano perso il passo una sola volta in quarant’anni, si muovevano con la precisione di una coppia abituata a far l’amore e a dormire abbracciati stretti, perciò risultava così difficile immaginare che non si erano mai scambiati nemmeno una parola”.

Marcia Lieberman sentì lo sguardo dell’uomo incollato alla sua pelle,
come una carezza indecente”.

(c) Marcello Sgarbi

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

I GIORNI DI PASQUA NEI BENI DEL FAI IN LOMBARDIA Picnic, giochi all'aria aperta e visite speciali per tutta la famiglia domenica 31 marzo e lunedì 1aprile 2024

                                                       I GIORNI DI PASQUA NEI BENI DEL FAI IN LOMBARDIA Picnic, giochi all'aria aperta e...