19 aprile 2020

David Grossman Che tu sia per me il coltello a cura di Marcello Sgarbi



David Grossman
Che tu sia per me il coltello(Mondadori)

Collana: Oscar contemporanea
Pagine: 336
Formato: Tascabile
ISBN 9788804588191

Fin dal titolo, questo romanzo è un esplicito omaggio a un classico
della letteratura del Novecento: Josef Kafka.
Perché anche qui, come nella fitta e appassionata corrispondenza tra il grande ceco e la connazionale Milena - uno dei tre grandi amori vissuti da Kafka - siamo di fronte a un romanzo epistolare.
La differenza è che, in questo caso, l’amore tra Yair e Myriam, i due protagonisti,
non è solo platonico.
È un lungo racconto denso di romanticismo, passione, erotismo e sesso che si snoda lungo l’arco di sei mesi raggiungendo un epilogo drammatico.
L’intensità dei sentimenti è il leit-motiv della narrazione, ma tra le cose che colpiscono c’è anche la scelta dell’autore: parlare di lettere in un periodo (la prima edizione del libro è del 1998, di lì a poco saremmo stati sommersi dall’ondata delle nuove tecnologie) in cui la fine di una relazione può essere affidata ad un’e-mail.
Scrivere una lettera d’amore è un’altra cosa.
È come andare al cinema o a teatro, come leggere un libro.
Si dedica del tempo a qualcuno, con il piacere di scegliere una certa carta, una certa penna, una certa busta.
E si scrive a mano: un’attitudine a cui ormai tutti noi, primati del 4.0, assuefatti al “pollice opponibile” della digitazione, preferiamo il messaggiare compulsivamente sui nostri cellulari perché “non c’è tempo”.
Una ragione in più per riprendercelo, allora, e dedicarlo alla lettura di questo romanzo: forse scopriremo cose preziose che abbiamo perduto.

Ho tante età diverse quando ti scrivo”.

Allora lasciati andare, concediti senza freni, scrivimi, per esempio, in un’altra lettera – una lettera di una sola frase – qual è la prima cosa, il primo pensiero, la fiamma che balena in te quando leggerai questa lettera (sì, sì! Ora! In questo preciso momento. Scrivila, metti il foglio in una busta e mandamelo, ancor prima della lettera di risposta ‘ufficiale’)”.


Mi fa male la mano da tanto ho scritto. La persiana è chiusa e per un attimo
posso dimenticare se è giorno o notte. Non so cosa proverai leggendo questa lettera. Penserai di aver fatto un gesto di carità. Di essere stata per me come un buco nella terra dentro il quale farmi urlare questo segreto.
Non l’ho raccontato nemmeno a me stesso da allora”.

Amore è il fatto che tu sei per me il coltello con cui frugo dentro me stesso”.

(c) Marcello Sgarbi


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