17 marzo 2020

IL DEPUTATO LUCANO ANTONIO RINALDI Ricordo di un uomo al servizio della patria


IL DEPUTATO LUCANO ANTONIO RINALDI
Ricordo di un uomo al servizio della patria

Antonio Rinaldi nasce il 12 giugno del 1840 nel paese di Noepoli, in Basilicata. Noepoli è un centro suggestivo del panorama che abbraccia le falde dell’immane monte del Pollino, l’antico monte d’Apollo, il Sole. Immerso nell’omonimo Parco, si staglia nel verde e nella dolce prateria, frammista a foreste ancestrali, ove ancora sopravvivono alle intemperie del tempo e delle variazioni climatiche gli ultimi mohicani dei pini loricati. Sono delle conifere autoctone che si aggrappano a rocce scoscese. Questi pini hanno una corteccia spessa, perciò si dicono “loricati”, da “lorica” che significa armatura. Qualche altro esemplare si trova sul propinquo monte Alpi. Sono luoghi indimenticabili, come ogni angolo di questa meravigliosa regione. L’onorevole Antonio Rinaldi è morto giovanissimo, il 25 settembre del 1898, all’età di appena 58 anni. Vive un momento bello, ma anche drammatico, per il sud e soprattutto per la nostra regione, quello del compimento dell’unità nazionale. La Basilicata vive questa gloriosa epopea dilaniata da due anime in contrasto tra di loro: quella dei briganti, che rappresentano la protesta antiunitaria e quella della borghesia accomodatrice, come sempre, dei poteri forti. La stagione della protesta viene bollata subitaneamente come grande brigantaggio. Il Rinaldi appartiene a famiglia patriottica, democratica, unitaria. Come dice di lui Federico Notaro, nel discorso pronunciato in occasione della sua morte, è stato un «uomo buono, affabile, cortese nei modi, dedicato tutto quanto al bene ed all’aiuto della classe calpestata». Laureato in giurisprudenza, esercita con competenza il mestiere di avvocato a Potenza dal 1869 al 1891. Ci sapeva far ben coi giovani, che speravano in lui, ecco perché i concittadini lucani lo vogliono come rappresentante alla Camera. E Antonio Rinaldi, giovanissimo ancora, sapeva catturare le simpatie in parlamento. Presentava relazioni forbite su vari progetti di legge. È stato un intellettuale che ci ha lasciato svariati scritti, soprattutto in materia giuridica: “Della proprietà mobiliare”, “Le colonie perpetue nella storia del diritto italiano”, “Conversazioni politiche”, “Sul patriarcato di Venezia”, “I primi feudi dell’Italia meridionale”. È stato un esempio di un politico autentico che ha avuto la nostra regione, in tempi ormai estinti, nei quali abbiamo dato anche noi un contributo verace, sincero, alla politica nazionale.

GD Nigro

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.

Tutto il resto mi sfugge di Camilla Mecca a cura di Vincenzo Capodiferro

TUTTO IL RESTO MI SFUGGE “ Intensa silloge che unisce tutto ciò che di più umano e divino ha la poesia”, di Camilla Mecca “Tutto il rest...