CONCHITA.
CONCEPCIÓN CABRERA DE ARMIDA
Una
nuova biografia: nel segno del Segno editore. A cura di V.
Capodiferro
E' uscita “Conchita. La beata Concepción Cabrera de Armida”, Segno
editore, Tavagnacco, Udine - novembre 2019, a cura di V. Capodiferro.
Abbiamo redatto questa breve biografia di Conchita, Concepción
Cabrera de Armida (1862-1937) una santa beata messicana, la quale
nella sua piccola esistenza terrena ha sconvolto grandemente la vita
della Chiesa negli ultimi, difficilissimi tempi che ha attraversato,
tra l’Ottocento e il Novecento. In questa stesura abbiamo seguito
come “fons princeps” il “Diario spirituale di una madre di
famiglia” del padre domenicano Marie-Michel Philipon, più volte
ristampato, un’opera straordinaria e completa per chi vuole
conoscere questa bellissima figura della cristianità contemporanea.
Padre Philipon si reca a Città del Messico nel 1954 per fare
un’indagine accurata su questa mistica figura della spiritualità.
Ne è uscito questo capolavoro, mistico, teologico e spirituale di
alto profilo. È un testo fondamentale che il cristiano di oggi
dovrebbe leggere per ricostruire la vicenda umana di Conchita, beata,
ma per noi già santa di Dio. La nostra biografia, dal titolo
“Conchita. La beata Concepción Cabrera de Armida”, per l’editore
Il Segno, di Tavagnacco di Udine, riprende a grandi linee le grandi
tappe della vita spirituale di Conchita, così come riportate dal
padre Philipon, dal padre Gutierrez e tanti altri che hanno scritto
di lei e che hanno ripreso i suoi scritti spirituali. Conchita ci ha
lasciato una mole immensa di scritti, per la sua stesura pari ad una
“Summa Theologiae” di Tommaso. Sebbene la summa di Conchita non
sia altro che l’effusione di un’anima, una summa del puro
vissuto, dell’erlebnis. Ma noi già la consideriamo pienamente un
Dottore della Chiesa. Abbiamo ripreso i punti salienti di questo
“film di una vita”, come lo definisce padre Philipon. Conchita
nasce a San Luis Potosí, in Messico, il giorno dell’Immacolata
Concezione del 1862, da una famiglia di borghesia agraria. Fin da
bambina soffre per la salute, infatti viene salvata da una balia,
Mauricia, che per allattarla, rinuncia anche a dare il latte al
proprio figlio. Cresce in un ambiente familiare cristiano molto
devoto. Il padre celebrava ogni giorno il rosario insieme ai
dipendenti, e la madre, come lei stessa scrive: è
una santa!
Si sposa giovanissima con Pancho Cabrera, ed ha nove figli. Una
famiglia bellissima. Ha molte estasi e visioni mistiche, tra cui
quella centrale della croce, su cui è infisso il sacro Cuore,
grondante di sangue e di luce, tra le spine trafiggenti. Da queste
sue rivelazioni sorgeranno poi le cinque opere della croce:
Prima
opera della Croce – 3 maggio 1894 – Apostolato
della Croce
Seconda
opera della Croce – 3 maggio 1897 – Religiose
della Croce del Sacro Cuore di Gesù
Terza
opera della Croce – 30 novembre 1909 – Alleanza
d’amore col Sacro Cuore di Gesù
Quarta
opera della Croce – 19 gennaio 1912 – Lega
Apostolica
Quinta
opera della Croce – 25 dicembre 1914 – Missionari
dello Spirito Santo.
La vita di Conchita
è un’esistenza straordinaria, è come una meteora che si staglia
dalle antiche terre degli Aztechi e dei Maya e rifulge in tutto
l’Occidente fino in Terra Santa ove ella compie un viaggio. Come
un’antica azteca offre il suo cuore palpitante al Sacro Cuore che
palpita eternamente sull’altare della croce, grondante di sangue e
di luce. La vita di Conchita è un’esistenza straordinaria, è come
una meteora che si staglia dalle lontane terre del Messico ed arriva
in Europa ed infine ci porta, come i re Magi, sulla capanna di
Betlemme. Conchita compie un lungo viaggio che la conduce proprio
attraverso la nostra grande penisola Europa, che è una penisola
dell’Asia, e la porta sui luoghi del Cristo amato, agli inizi del
Novecento: papa Pio X approva le opere della Croce nel 1903. Viene
dichiarata Venerabile da papa Giovanni Paolo II e beatificata da papa
Francesco nel maggio del 2018. Conchita muore nel 1937. Questa cometa
viaggia in tempi di oscurità, peggiori di quel medioevo, che fu
malamente definito dai Lumi come l’età dell’oscurantismo e della
barbarie. Nel medioevo di certo non si arrivò a due guerre mondiali,
ai totalitarismi di massa, alle bombe atomiche, ai lager e compagnia
bella. Questo nuovo medioevo comincia nel 1884 quando Leone XIII ha
la visione di Satana che sfida di nuovo Dio come fece con Giobbe: per
cento anni vuole il mondo. I frutti sono stati quelli che abbiamo
visto: guerre mondiali, rivoluzioni, ateismo di stato, ateismo
dilagante pratico ed operativo, totalitarismi, stermini di massa,
bombe atomiche. Dio assiste sempre il suo popolo mandando i suoi
santi, come san Pio, Giovanni Paolo II e tanti altri. Le
porte degli inferi non prevarranno.
Il regno di Dio si contrappone sempre a quello degli uomini, gli
ultimi animali intelligenti del creato, che hanno superato perfino il
primato del leone. Ma la natura oltraggiata si sta ribellando ai
soprusi dell’uomo. L’uomo ha sciupato, ha sfigurato questa sua
eterna madre, altro che madre e matrigna di Leopardi! Conchita ha
dalla Provvidenza l’ausilio di padre Félix Rougier, dei maristi.
Fu un incontro straordinario. Padre Felice si innamora di Conchita e
della sua opera, la promuove, ma ne viene allontanato per 10
lunghissimi anni, dal 1903 al 1913, per ordine dei superiori. Padre
Felice obbedisce cristianamente ed aspetta. Dopo tanto tempo, la
notte di Natale della Grande Guerra, nel 1914, viene fondato l’ordine
dei Missionari dello Spirito Santo nel santuario di N. S. di
Guadalupe a Città del Messico, un’opera straordinaria! Grazie a
tanti studiosi, ma soprattutto al padre Philipon ed altri che hanno
scritto su di lei, ed hanno intuito l’importanza per la vita della
Chiesa di questa santa figura, l’opera della santa messicana è
stata propagata con amore e con sollecitudine. Le opere della Croce
si sono diffuse in tutto il mondo e la Chiesa tutta attende di vedere
Conchita sugli altari per essere offerta alla venerazione di tutti i
fedeli.
V.
Capodiferro
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