INTERNATIONAL ART FESTIVAL ART SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new world a cura di Marco Salvario
INTERNATIONAL
ART FESTIVAL
ART
SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new
world
a
cura di Marco Salvario
Museo
MIIT – C.so Cairoli 4, Torino
28
giugno – 13 luglio 2019
ART
SAVE THE PLANET 2019 - IMAGINE new world è una mostra
coraggiosa, frutto di una selezione attenta di opere e di artisti,
come il MIIT (Museo Internazionale Italia Arte) è ha abituato a
proporre ai visitatori nella sua area espositiva di corso Cairoli.
L’argomento
scelto è desolatamente di moda: il destino del nostro pianeta che
noi stiamo avvelenando e uccidendo. Può l’arte contemporanea
salvare la Terra o, almeno, dare un suo efficace contributo a tale
battaglia? Un invito quindi a mettersi in gioco con stimoli e
provocazioni, una sfida da giocarsi non soltanto sui contenuti, ma
anche sui materiali usati, spesso recuperati o riciclabili; opere che
possono spaziare dalla denuncia alla proposta di stili, dal grido di
dolore al sogno, alla ricerca di soluzioni immediate per scongiurare
un futuro catastrofico che è sempre più incombente e inarrestabile.
Un futuro che ormai è presente.
Questi
i temi purtroppo non hanno trovato a mio giudizio una risposta
efficace e completamente convincente, ugualmente la mostra ha
lanciato la sua denuncia e offerto opere valide e d’impatto.
Da
segnalare una stanza riservata alle opere di grandi artisti moderni
come Guttuso, Messina, Modigliani, De Chirico e Dufy. Di particolare
interesse la litografia su carta del 1960 “Donna velata” del
maestro Renato Guttuso.
Qualche
citazione di artisti e opere:
Giuseppe
Oliva.
Pittore
siciliano quasi settantenne, con una pennellata corposa sa cogliere i
riflessi e il movimento di un mare profondo e vivo. Un gioco di tinte
e di luci incantevole e tridimensionale, una meraviglia magica che in
questo caldo luglio torinese ha un richiamo quasi magnetico.
Beatrice
Coppi.
Modenese
di nascita e romana di adozione, è un'artista completa, in grado di
cimentarsi con eccezionale abilità tecnica nella pittura,
nell’affresco e nella scultura lavorando ogni materiale. Le due
sculture in bronzo presentate alla mostra, “Migranti” e “Violenza
sulle donne”, hanno al tempo stesso linguaggio moderno e fascino
classico, trasportando con drammatica crudezza e senza retorica,
immagini dolorose e attuali i cui resoconti ogni giorno riempiono
quotidiani e telegiornali, in un’atmosfera disperata da tragedia
omerica.
Ultime
citazioni veloci per “Running Sardines” di Barbara Pecorari, “How
much?” di Lucia Tomasi, “Genesi” di Fonachi e per le strutture
in ferro di recupero di Carlo Bellomonte.
Commenti
Posta un commento
I commenti sono moderati e controllati quotidianamente.
Tutte le opinioni sono benvenute. E' gradita la pacatezza.