Ristampa
di un classico della letteratura sessantottesca in Italia di Umberto
Lucarelli
È
stata ristampata dall’editrice Bietti di Milano l’opera dello
scritto Umberto Lucarelli: “Non vendere i tuoi sogni mai”,
editata da Tracce, nel 1987. L’opera viene presentata alla
Feltrinelli Manzoni di Milano giovedì 13 giugno, alle ore 18.00. Lo
scrittore Umberto Lucarelli, impegnato nel sociale, ci lascia varie
produzioni letterarie, tra le ultime ritroviamo: Sangiorgio
e il drago
(2008), Rivotrill
(2011), Commiato
(2014), Vicolo
Calusca
(2018). Ci ricorda, nella prefazione alla nuova edizione, Tommaso
Spazzali: «È un filo sottile quello che lega sogno e realtà, un
procedere incerto dove turbamenti, desideri, bisogni esprimono il
senso dell’agire, mentre la concretezza dell’azione ne traccia il
confine». Ci siamo dimenticati forse lo slogan “fantasia al
potere” che era uscito nel nostro sessantotto. L’Italia ha
vissuto una stagione di grandi sconvolgimenti, di forte e profondo
rinnovamento politico, sociale, culturale. La grande primavera che va
dal 1967 al 1977, un decennio, è stata foriera di tempi nuovi.
Umberto ci riporta col suo stile neo-realistico in quei tempi. Il
protagonista, Michele Giorgi, una notte non dorme! Si gira, si
rigira! Il ronzio del frigorifero lo disturba, lo tiene sveglio. Ed
allora si mette a ricordare… la notte svela il mondo del ricordo.
Di notte, tra le tenebre siamo più vicini a quel mondo
dell’inconscio di Freud. Ricorda i suoi primi amori, le sue
battaglie giovanili, i cortei, gli sconti con la polizia, gli errori,
le gabbie della cella dive veniva rinchiuso, perché accusato di
costituzione di banda armata. È la storia di un rivoluzionario
mancato, come tanti, di quei tempi, ma che in fondo ci ha provato, a
cambiare la solita Storia dei potenti, dei prepotenti… Spesso i
giovani venivano accusati di terrorismo, anche ingiustamente, perché
mica tutti erano terroristi! Ma quale terrorismo? È terrorismo
battersi per la libertà, forse? È come dire: tutti i rivoluzionari
francesi dell’’89 erano forse terroristi? Tutti i rivoluzionari
russi del 17, erano forse tutti terroristi? Purtroppo con Stalin il
comunismo è stato tradito, si è trasfigurato in nazional-comunismo,
fratello gemello del nazional-socialismo. Stalin fece far fuori tutti
i rivoluzionari. Ricordiamo Trockij! Preso a picconate? Ma cosa aveva
fatto? Era un terrorista? Era diventato un terrorista! Ecco il
Giorgi: «Rividi i cortei passeggiare per le strade, le fiamme che
illuminavano i marciapiedi, il fumo della benzina bruciata per
strada, gli stivali lucidi della polizia. E sentii il grido, il mio
grido che s’alzava, udii canzoni, battiti di mano, cantilene. E
correvamo, calpestavamo l’asfalto di catrame, fuggivamo rincorsi
dai candelotti e dai fumogeni dei carabinieri. E vidi le sale colme
di gente, ascoltai le assemblee, le riunioni, sorrisi. E c’erano
tutti i miei amici, per mano, sottobraccio. C’erano i suoni delle
nostre parole. E manganelli neri, moschetti lucidi, anfibi. Apparvero
divise, scuole, università. Sventolarono striscioni, colori, scritte
sui muri. Vagammo. Gridammo per le vie, entrammo nelle fabbriche.
Scorsi il sangue. Conobbi la violenza. Immaginai i morti
sull’asfalto. Nelle parole d’Ivano, nella sua poesia scherzosa,
lessi quegli anni, scrutai dal letto dell’ospedale, infransi la
finestra della mia memoria e sprofondai nei quindicimila frammenti
del ricordo». Cosa vuol ridire all’uomo d’oggi questa ristampa
di Umberto? «Dietro le parole di Lucarelli si nasconde l’urgenza
d’un radicale cambiamento, l’odio per l’autoritarismo e la
consapevolezza che deve esistere, un mondo diverso, sentimento che fu
patrimonio della sua generazione e oggi, non meno che allora, vale
ripetere le parole che l’autore consegna a ciascuno di noi: «Non
vendere i tuoi sogni, non farlo mai»». In un periodo dove trionfa
l’atomismo gnoseologico, etico, politico, culturale del
post-moderno, trionfa il mito della società liquida, l’amore
liquido, anzi liquefatto, la storia purtroppo si ripete. Di nuovo si
ergono i potenti, i prepotenti … i capitalisti, i
super-capitalisti… La storia, come diceva Pasolini, è una maestra
increduta, non incredula!!! Non è vero il motto: Historia
magistra vitae.
La Storia è come Cassandra: quando dice la verità vien scacciata,
invisa: nunzia
di sventure!
Quando poi le cose accadono: ecco,
è sempre lei!
Maledetta!
Dove erano i rivoluzionari quando trionfava lo stalinismo, il
fascismo, il nazismo? Dove erano? Quando nel XX congresso del PCUS
Kruscev denunciò i crimini di Stalin, dalla sala si levò un urlo:
ma
lei dove era?
Al che Kruscev: chi
è? Chi è?
Nessuno si levò dalla sala. E rispose: Io
ero dove oggi è seduto lei.
Noi non possiamo assistere inerti dinanzi i turbini della Storia, noi
possiamo cambiare la Storia e ci saranno sempre oppressori ed
oppressi, patrizi e plebei, borghesi e capitalisti, servi e padroni…
Così cominciava in qualche modo il Contratto
di Rousseau, ed anche il Manifesto
di Marx.
Vincenzo
Capodiferro
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