RACCONTI DELLA MOVIDA
di Marco Salvario
©
2018 StreetLib pag. 122 .
formato cartaceo ISBN-10:
8829511625 € 9,99
formato elettronico
l’ISBN-13: 978-8829511624 € 2,99
Ho letto con interesse
questi racconti, scritti in maniera da immedesimarci con chi sta
scrivendo, perché, in questo caso, chi scrive è anche la persona
che ha subito e continua a subire i disagi che la movida ha portato
nel suo quartiere.
Movida, questo termine
sconosciuto fino a qualche anno fa, che significa: la ricerca del
divertimento sfrenato fuori dalle regole e dal rispetto del prossimo.
Leggiamo dalla sinossi di
cosa parlano questi racconti: “… sensazioni, incubi, deliri,
fantasie lucide e malate, che hanno accompagnato gli ultimi cinque
anni della vita dell’autore, da quando la movida del quartiere
torinese di San Salvario è entrata pesantemente nelle sue notti,
togliendogli il sonno e, poco alla volta, ogni piacere della
vita.”
Narrazioni sempre in bilico tra il reale e il grottesco, tra il vissuto e l’immaginato, che lasciano amarezza e inquietudine. È troppo tardi per trovare soluzioni?”
Narrazioni sempre in bilico tra il reale e il grottesco, tra il vissuto e l’immaginato, che lasciano amarezza e inquietudine. È troppo tardi per trovare soluzioni?”
È
proprio questo che questo libro invoca: la disperata richiesta di
soluzioni da parte di chi dovrebbe fare e, anche se interpellato, fa
finta di non vedere.
Non
vede il degrado: lo spaccio di droga, l'alcol che rende i ragazzi dei
pupazzi sghignazzanti senza più nessuna dignità per se stessi, né
per gli altri.
Ho
ammirato il modo univoco e schietto con cui l'autore ha voluto
mostrarci questo spaccato di realtà che riguarda i nostri giovani;
anche qualcuno che è andato oltre la gioventù, ma che grazie alle
notti brave rimane attaccato alla spensieratezza immatura di chi ha
come unico valore lo sballo.
Più
volte, parlando di quanto avevo letto, ho detto che questo libro
dovrebbero leggerlo i genitori per non chiudere gli occhi di fronte a
una grave piaga che potrebbe coinvolgere anche i loro figli.
Molto
mi sono piaciuti i racconti dove l'autore racconta delle persone
anziane, spesso indifese, che hanno dovuto arrendersi agli insulti e
non solo. La loro dignità, il loro ricordo velato di commozione.
I
valori che suo padre gli aveva insegnato, così come è accaduto a
quasi tutti noi figli di qualche tempo fa, che ancora ci accompagnano
e che, spesso, ci sentiamo alieni in questo mondo che non è solo
andato avanti: è andato oltre.
Il
dispiacere per questi giovani che galleggiano nel vuoto e lo sanno
solo riempire di cose negative.
Ovviamente
ben consapevoli che c'è anche una gioventù sana, che lavora e si dà
da fare, ma che pare non avere la visibilità che ottiene il popolo
della movida.
Oltre
ai racconti l'autore, generosamente, ha condiviso anche parte di un
diario personale, dal quale ha poi tratto i vari racconti.
Amplificando così la veridicità di quanto scritto.
I
racconti sono brevi, si leggono con piacere per il metodo di
scrittura; lasciano l'amaro in bocca per quanto narrano; ma ritengo
sia giusto, qualche volta, anche assaporare il retrogusto di una
società che sta andando alla deriva e applaudire chi ha il coraggio
di non nascondersi e di farcelo notare.
©
Miriam Ballerini
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