Spazio Parentesi a cura di Marco Salvario
Spazio Parentesi
Marco Salvario
La città di Torino sta vivendo
un lungo e brutto periodo che l’ha vista smarrire molto del suo slancio
artistico e creativo per colpa sicuramente della crisi economica, che in
Piemonte ha colpito più duramente che in altre parti d’Italia, ma soprattutto
per la crisi mentale e motivazionale che ha messo in discussione molte delle
sue certezze e dei suoi valori. La strada della ripresa è ancora lunga, però si
vedono nascere e crescere iniziative coraggiose che scommettono concretamente
sul futuro.
In tale contesto, più che
una segnalazione merita lo Spazio Parentesi di Ivan Fassio, in via Belfiore 19,
quasi angolo con Corso Marconi, che propone a ritmo continuo iniziative su una
superficie espositiva limitata ma densa di proposte valide e interessanti. Spesso
è nelle botti piccole che si più trovare il vino migliore. Dal 2 aprile del
2017, giorno dell’inaugurazione, lo Spazio Parentesi ha ospitato decine di
artisti e laboratori di pittura, scrittura e arte multimediale.
Tra le manifestazioni del
2018 dedico qualche breve cenno alle tre che ho visitato, invitando chi è
interessato all’arte in tutte le sue forme, a seguire il sito facebook di
Spazio Parentesi e, per chi ne ha la possibilità, di vistare le molte proposte
che sono in programma.
Telecromìa 12-20 gennaio.
Bel confronto, a volte gradevolmente
disarmonico, tra artisti molto diversi per l’interpretazione dei soggetti e
delle tecniche espressive. Ai colori pastosi e densi che contraddistinguono le
opere di Simona Diana fanno così da contraltare i contrasti tra i ruvidi chiaroscuri
di Laura Marella e le linee nette e chirurgiche di Silvia Perrone, di cui ho
già parlato in passato. Aggiungete le illustrazioni di Riccardo Cecchetti e le
sculture luminose di Ennio Bertrand e Pietro Gilardi, alla fine, nella
sovrapposizione anche fisica delle opere, si finisce per perdere la rotta, di
confondere i propri giudizi e pensieri, ma era un dolce naufragare tra le emozioni
e le sensazioni che si sovrapponevano e accavallavano. L’impressione per il
visitatore di Telecromìa era quella di un overflow di messaggi da gestire e
dipanare in tempi successivi secondo la propria sensibilità.
Bruno Molinaro. Studio Verso Opera. 18 - 28 marzo
Importante occasione per
ammirare alcune opere di un maestro dalla lunga carriera e dai numerosi
riconoscimenti. Della vasta produzione di Bruno Molinaro, vengono esposte
alcune opere e bozzetti per nudi e disegni di cavalli, che bene illustrano il
processo di ricerca e di sviluppo del disegno fino alla realizzazione completa.
La mano dell’artista si dimostra esperta e sicura in ogni passaggio, lo sguardo
intelligente nel cogliere e restituire sulla carta o sulla tela la tensione del
movimento e l’armonia dei corpi.
Le Scapigliate. Così è, se vi Paris. 31 marzo - 9 aprile
La scapigliatura, per chi
non lo ricordasse, è quel movimento, nato un secolo e mezzo fa, che si
riaggancia alla vita di bohème francese e si oppone al romanticismo classico
trovando soprattutto nel povero Manzoni il bersaglio preferito. Sul riferimento
pirandelliano, invece, non mi soffermo.
Le Scapigliate sono
quattro ragazze dell’Accademia Albertina di Torino - Betty, Moniq, Sere e Ana -
che da circa un anno realizzano insieme, pur continuando al tempo stesse
percorsi personali indipendenti, opere fotografiche e poetiche d’innegabile
fascino.
Con “Così è, se vi
Paris”, le Scapigliate propongono una sequenza di album fotografici
dove, cronologicamente e con i canoni del social network
Instagram, illustrano e raccontano i momenti di una immaginaria vacanza a
Parigi, vissuta e inventata tra le strade di Torino. Torino per chi la ama è una
piccola Parigi, oppure è Parigi che è una piccola Torino?
Le didascalie sono parte
essenziale della composizione e, nella loro apparentemente ingenua semplicità, regalano
alle immagini già ricche di spontaneità e vivacità, momenti di vera poesia.
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