La bidimensionalità come peculiarità della ragione di Formigari Raffaella
La
bidimensionalità come peculiarità della ragione
Com'è
possibile che un qualcosa di così piccolo come la retina del nostro
occhio che, assieme alle altri parti, ci consente di vedere, ci
permetta, però, di guardare tutto ciò che ci circonda in maniera
tridimensionale? Uno spazio così piccolo dentro al quale riesce a
prendere vita un mondo decisamente più grande di esso e in tre
dimensioni. Guardando gli animali si può intuire che la
tridimensionalità è innata nelle creature; ad esempio quando un
qualsiasi animale, anche quello domestico, guarda un oggetto come uno
specchio o una televisione, non capisce che sta avendo una visione
bidimensionale della realtà, bensì prova ad attraversare l'oggetto
o cerca ciò che sta dietro ad esso. Inoltre in natura non c'è nulla
di bidimensionale, tutto ciò che lo è, è stato creato dall'uomo.
La
nostra visione tridimensionale non è data solo dall'istinto, ma
anche dalla combinazione dei vari sensi che ci fanno percepire volumi
e distanze di tutto ciò che vediamo; questo rende anche la
prospettiva un fattore innato. Pur vedendo una cosa lontana, come può
essere un paesaggio montagnoso che potrebbe sembrare piatto, il
nostro cervello sa che quello che sta vedendo è in realtà
tridimensionale, in modo analogo, se in una stanza vuota e bianca
fosse posto un tavolo, noi sapremmo già la sua grandezza e la sua
distanza da noi perché scorgiamo i suoi contorni in prospettiva e
percepiamo tutto il necessario. La sincronizzazione dei sensi crea in
noi un'esperienza innata; è come se vedessimo tutto in maniera
piatta e poi dessimo inconsciamente dei volumi a ciò che ci
circonda.
Tutto
questo indica perciò che la nostra vista tridimensionale non è data
dal paragonare due o più oggetti fra di loro per capire la
profondità di uno di essi, bensì da una serie di fattori che ci
danno la capacità di analizzare anche un singolo elemento in maniera
corretta senza doverlo mettere in correlazione con altro. La visione
è legata anche alla mente perché possiamo avere una percezione dei
volumi anche quando immaginiamo soltanto le cose; dentro di essa
abbiamo completa libertà e possiamo immaginare sia in tre dimensioni
che in due, ma proprio perché la nostra mente è superiore rispetto
a quella delle altre creature la bidimensionalità è testimone
dell'intelligenza umana; ad esempio l'arte e la scrittura sono date
dalla capacità di “bidimensionalizzare” la realtà.
FORMIGARI
RAFFAELLA
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