I “DIALOGHI PENITENZIALI. DEL PADRE LEONARDO SPADA FRANCESCANO” a cura di Vincenzo Capodiferro
I
“DIALOGHI PENITENZIALI. DEL PADRE LEONARDO SPADA FRANCESCANO”
Un’opera
di alto valore spirituale e morale che si esplica attraverso un
dialogo immaginario tra il confessore ed un personaggio simbolico
È
uscita da poco alle stampe (gennaio 2018), per l’editore Il Segno
di Tavagnacco (UD), l’opera “I dialoghi penitenziali. Del Padre
Leonardo Spada Francescano. A cura di Vincenzo Capodiferro”:
«Veramente intensi e di sentito fervore sono questi dialoghi redatti
dal padre francescano Leonardo Spada agli inizi del ‘900. Il tema
centrale trattato è quello della penitenza. Vi è il primo libro
completamente legato al sacramento della confessione. Poi gli altri
libri sono dedicati al decalogo. La parte finale del quarto libro è
dedicato ai comandamenti della Chiesa e riprende anche l’ultima
parte del primo libro. È un’opera organica in cui il tema centrale
è la remissione dei peccati ed il fine della salvezza». I
“Dialoghi” sono un’opera di nutrito fervore e di contenuto
spirituale veramente autentico. Furono scritti agli inizi del 1900 e
sono incentrati sul tema della penitenza, del perdono e dell’analisi
morale del Decalogo, la Legge di Dio, nonché sui precetti della
Chiesa. I protagonisti di questo dialogo, che memore della tradizione
platonica ed agostiniana francescana può essere considerato come un
grandioso esperimento di maieutica spirituale, sono sempre due: il
padre Leonardo Spada, nelle vesti di confessore ed un personaggio
simbolico, identificato con “Barba Galantuomo”. La scena è
ambientata nel contesto di un paese immaginario – probabilmente del
profondo Nord – ed in occasione della Missione popolare che si
svolgeva quivi d’estate. È possibile che si tratti di un resoconto
di quelle che erano esperienze bellissime delle Missioni popolari,
che i frati facevano girando per i paesi. A proposito, ricordiamo -
anche se non c’entra - come in queste Missioni, anche Padre Pio ha
visitato i nostri piccoli paesi. E quando venero i Passionisti fecero
erigere una Croce di ferro, ove ancora oggi si dà l’ultimo addio
ai defunti. È un dialogo perfetto, a due, secondo la classica
canonica socratica. Ed in questo esperimento bellissimo e serrato,
non mancano momenti di profonda ironia, che ci ricorda lo spirito
erasmiano della follia
crucis.
Questa socratica ironia che usa spesso il padre Leonardo è assai più
lieve dello scherno e della satira, perché manca della violenza da
cui queste sono fatte vibranti ed offensive. Questa è la vera satira
cristiana. Chi veramente ironizza compatisce senza accanimento,
motteggia solo per educare, esclude l’imposizione estrinseca della
propria superiorità individuale, limitandosi a rendere trasparente
soltanto il ridicolo morale di una situazione che risulta
oggettivamente condannabile. In questa ironia si respira la pace
armoniosa della spiritualità. Essa è uno dei pochi atteggiamenti
capaci di recisa condanna senza inibire la funzione educatrice. «Il
Padre Leonardo Spada Lorenzo, figlio di Alessio e di Teresa Piccaluga
è nato a Casal Monferrato il 2 ottobre del 1876. Emette la
professione temporanea il 5 dicembre del 1892 presso i frati
francescani e quella perpetua il 17 ottobre 1896, prende il nome di
Lorenzo. È ordinato sacerdote il 7 aprile 1899 e viene ascritto alla
provincia francescana pedemontana di San Tommaso». Il Padre Leonardo
poi morirà a Vercelli per arresto cardiaco il 25 maggio del 1947,
presso il convento di Santa Maria di Betlemme. Era già maestro, poi
diventa lettore, guardiano e definitore. V.C.
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