31 gennaio 2018

I “DIALOGHI PENITENZIALI. DEL PADRE LEONARDO SPADA FRANCESCANO” a cura di Vincenzo Capodiferro

I “DIALOGHI PENITENZIALI. DEL PADRE LEONARDO SPADA FRANCESCANO”
Un’opera di alto valore spirituale e morale che si esplica attraverso un dialogo immaginario tra il confessore ed un personaggio simbolico


È uscita da poco alle stampe (gennaio 2018), per l’editore Il Segno di Tavagnacco (UD), l’opera “I dialoghi penitenziali. Del Padre Leonardo Spada Francescano. A cura di Vincenzo Capodiferro”: «Veramente intensi e di sentito fervore sono questi dialoghi redatti dal padre francescano Leonardo Spada agli inizi del ‘900. Il tema centrale trattato è quello della penitenza. Vi è il primo libro completamente legato al sacramento della confessione. Poi gli altri libri sono dedicati al decalogo. La parte finale del quarto libro è dedicato ai comandamenti della Chiesa e riprende anche l’ultima parte del primo libro. È un’opera organica in cui il tema centrale è la remissione dei peccati ed il fine della salvezza». I “Dialoghi” sono un’opera di nutrito fervore e di contenuto spirituale veramente autentico. Furono scritti agli inizi del 1900 e sono incentrati sul tema della penitenza, del perdono e dell’analisi morale del Decalogo, la Legge di Dio, nonché sui precetti della Chiesa. I protagonisti di questo dialogo, che memore della tradizione platonica ed agostiniana francescana può essere considerato come un grandioso esperimento di maieutica spirituale, sono sempre due: il padre Leonardo Spada, nelle vesti di confessore ed un personaggio simbolico, identificato con “Barba Galantuomo”. La scena è ambientata nel contesto di un paese immaginario – probabilmente del profondo Nord – ed in occasione della Missione popolare che si svolgeva quivi d’estate. È possibile che si tratti di un resoconto di quelle che erano esperienze bellissime delle Missioni popolari, che i frati facevano girando per i paesi. A proposito, ricordiamo - anche se non c’entra - come in queste Missioni, anche Padre Pio ha visitato i nostri piccoli paesi. E quando venero i Passionisti fecero erigere una Croce di ferro, ove ancora oggi si dà l’ultimo addio ai defunti. È un dialogo perfetto, a due, secondo la classica canonica socratica. Ed in questo esperimento bellissimo e serrato, non mancano momenti di profonda ironia, che ci ricorda lo spirito erasmiano della follia crucis. Questa socratica ironia che usa spesso il padre Leonardo è assai più lieve dello scherno e della satira, perché manca della violenza da cui queste sono fatte vibranti ed offensive. Questa è la vera satira cristiana. Chi veramente ironizza compatisce senza accanimento, motteggia solo per educare, esclude l’imposizione estrinseca della propria superiorità individuale, limitandosi a rendere trasparente soltanto il ridicolo morale di una situazione che risulta oggettivamente condannabile. In questa ironia si respira la pace armoniosa della spiritualità. Essa è uno dei pochi atteggiamenti capaci di recisa condanna senza inibire la funzione educatrice. «Il Padre Leonardo Spada Lorenzo, figlio di Alessio e di Teresa Piccaluga è nato a Casal Monferrato il 2 ottobre del 1876. Emette la professione temporanea il 5 dicembre del 1892 presso i frati francescani e quella perpetua il 17 ottobre 1896, prende il nome di Lorenzo. È ordinato sacerdote il 7 aprile 1899 e viene ascritto alla provincia francescana pedemontana di San Tommaso». Il Padre Leonardo poi morirà a Vercelli per arresto cardiaco il 25 maggio del 1947, presso il convento di Santa Maria di Betlemme. Era già maestro, poi diventa lettore, guardiano e definitore. V.C. 

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