PIERO VIOTTO, FILOSOFO E PEDAGOGISTA a cura di Vincenzo Capodiferro
PIERO
VIOTTO, FILOSOFO E PEDAGOGISTA
È
morto a Varese uno dei massimi interpreti della filosofia di J.
Maritain in Italia.
Piero
Viotto è nato a Torino il 16 aprile del 1924, filosofo e
pedagogista, massimo interprete del pensiero di Maritain in Italia.
Dal 1942, dopo aver conseguito il diploma magistrale, insegna nelle
scuole elementari, seguendo il metodo dell’attivismo di M. Agosti e
V. Chizzolini. Molto interessante tale metodo proposto da questi
pedagogisti della Cattolica, il quale fu sperimentato a Brescia dal
1925 al 1940. Veniva chiamato il metodo dei reggenti: gli alunni
partecipavano a turno alla gestione della scuola. Nel 1946 si laurea
a Torino in pedagogia con una tesi su Maritain, poi edita da La
Scuola. Dal ’48 al ’53 collabora alla cattedra di pedagogia
dell’università di Torino. Dopo la sua vita è dedita
all’insegnamento di filosofia nei licei. Scrive tra l’altro una
storia della filosofia in tre volumi, edita da Marietti. Dal ’76
all’’87 è chiamato da Aldo Agazzi alla Cattolica. È stato
sempre attivo nell’impegno culturale ed umano. Il suo lavoro
scientifico più rilevante è uno studio sulle opere di Jacques e
Raissa Maritain in cinque volumi, edito da Città Nuova. Ha guidato
per venti anni il liceo Manzoni di Varese. È morto il 4 gennaio
2017. Veramente l’Italia e Varese, dove viveva da anni, hanno perso
un grande uomo di cultura, un grande filosofo e soprattutto un grande
pedagogista, che ha dedicato la sua vita all’insegnamento,
all’educazione ed alla formazione della gioventù. Era cortese,
sempre gentile e con un sorriso penetrante ed attento. Fine
pensatore, sensibile a tutte le esigenze della cultura moderna, ma
soprattutto alle esigenze degli uomini che la rappresentano,
richiamato dal mistero di Cristo, dedicò la sua vita a seguire il
Maestro. Conobbe Maritain e Raissa e si innamorò di questa coppia,
fortemente impegnata nello svolgimento del pensiero cristiano, in
tempi difficilissimi, di duro confronto con le varie filosofie ed i
vari indirizzi che li contornano. Al centro della sua riflessione,
seguendo le orme del filosofo francese, vi è la persona umana,
quanto di più prezioso e caro Dio avesse potuto immaginare: il
capolavoro ed il culmine di tutta la creazione. Come diceva Agostino
la persona umana è immagine della Trinità: in questa il Padre, il
Figlio e lo Spirito esprimono in una forma suprema e superiore ad
ogni comprensione umana l’Essere, l’Intendere e l’Amore: «Veda
chi può quanto in queste tre cose sia inseparabile la vita, e una
sola vita, e una sola mente, e una sola essenza, quanto infine sia
inseparabile la distinzione e tuttavia sia una reale distinzione. Ma
non pensi di aver scoperto ciò, che sopra di lui è immutabile.
Quegli che è immutabilmente e che immutabilmente conosce e vuole»
(Confessioni,
XIII,11). Questo è anche il messaggio dell’umanesimo integrale di
J. Maritain, che in Italia si innesta certamente nella grande radice
dell’Umanesimo storico del ‘400.
Vincenzo
Capodiferro
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